Cosa dicono i sondaggi politici a un mese e mezzo dalle elezioni: Meloni vola, Conte sorpassa Letta
I sondaggi politici delle ultime settimane sono praticamente tutti concordi su una serie di trend chiarissimi: Fratelli d'Italia consolida il primato in vetta alle intenzioni di voto e aumenta di settimana in settimana i propri consensi, divorando – in sostanza – gli alleati di centrodestra; il Pd, invece, continua a crollare verticalmente – nell'attesa che si decida chi sarà il nuovo segretario e soprattutto quale sarà il destino del partito – mentre il Movimento 5 Stelle si sta stabilmente ritagliando il ruolo di prima forza di opposizione. Ma anche di prima forza progressista, verrebbe da dire, visto che Conte e i suoi hanno cominciato a tallonare i dem già dalla fine della campagna elettorale.
Queste tendenze vengono sostanzialmente confermate dal sondaggio realizzato da Emg pubblicato dalla trasmissione Cartabianca su Rai 3, che ha confrontato le intenzioni di voto oggi con il risultato ottenuto alle elezioni politiche del 25 settembre. Praticamente un mese e mezzo fa. Fratelli d'Italia di Giorgia Meloni è in testa con il 28%, due punti tondi in più rispetto al risultato delle politiche. Non è però il partito che è cresciuto di più: il Movimento 5 Stelle di Giuseppe Conte è secondo con il 17,5% e un più 2,1% rispetto al voto di settembre. Il Partito Democratico dell'uscente Enrico Letta – con Articolo 1 e il Psi – è invece sceso al 16,8%, calando del 2,3% in un mese e mezzo.
La Lega di Matteo Salvini resta il primo partito sotto quota dieci punti, ma perde un altro decimo rispetto al disastroso risultato elettorale e scende all'8,7%. Bene, invece, il Terzo polo di Azione e Italia Viva, con Calenda e Renzi che segnano un più 0,2% in un mese e mezzo e salgono all'8,0%. Malissimo Forza Italia di Silvio Berlusconi, che perde un punto secco e scivola al 7,1%.
Cresce anche l'alleanza tra Europa Verde e Sinistra Italiana, con un più 0,4% rispetto al voto che vale il 4,0%. A seguire c'è +Europa, che invece perde lo 0,1% e scende al 2,7%, seguito a sua volta da Italexit con Paragone, che fa un balzo in avanti dello 0,6% e raggiunge il 2,5%. Chiudono Unione Popolare con l'1,6% (più o,2%) e Noi Moderati all'1,1% (più 0,2%).