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Elezioni europee 2024

Cosa dicono i programmi elettorali per le Europee sulle donne e le questioni di genere

Abbiamo analizzato i programmi per le Europee dei principali partiti italiani: ecco cosa abbiamo trovato su donne e questioni di genere.
A cura di Jennifer Guerra
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Alle prossime elezioni europee, non è in gioco solo il futuro dell’Europa, ma anche dei diritti delle donne, che costituiscono la maggioranza degli elettori nel continente. Il Parlamento europeo è un luogo strategico per le decisioni che riguardano l’autonomia corporea, i diritti riproduttivi e le discriminazioni, soprattutto grazie al ruolo della FEMM, la commissione per i diritti della donna e l'uguaglianza di genere. Tuttavia, se queste elezioni segneranno il trionfo dell’estrema destra, come sostengono alcune previsioni, l’uguaglianza di genere potrebbe subire un’importante battuta d’arresto.

Non tutti i partiti italiani candidati alle Europee sembrano essersi resi conto dell’importanza cruciale che ha questo tema per il futuro dell’Europa e del Paese. Vediamo come affrontano la questione nei loro programmi elettorali.

Fratelli d’Italia

Il partito di governo dedica ampio spazio alle questioni di genere, citando le donne in due punti del programma. Il primo è all’interno della sezione “Obiettivo natalità”, coerentemente con quanto fatto per le elezioni politiche del 2022: qui si parla, oltre che di sostegno alla natalità, anche di “istituire fondi e programmi specifici per sostenere le donne in condizioni di fragilità che vogliono diventare mamme”. C’è poi un’ampia sezione, intitolata “L’Europa delle donne” che nel preambolo dice che il partito si batterà “contro le ideologie che vorrebbero negare le identità, come la teoria del gender”. Vengono poi citate le misure a favore delle PMI come incentivo al lavoro femminile e la promozione delle discipline STEM (le facoltà scientifiche). Si cita anche la recente direttiva europea contro la violenza con la proposta di definire lo stupro come sesso senza consenso, una delle voci cancellate nel testo finale. Inoltre si ribadisce il contrasto al “mercato transnazionale dell’utero in affitto” e ci si propone di “combattere la violenza di genere sempre, anche quando le donne sono private della propria libertà e dignità a causa della cultura del Paese di origine”.

Partito Democratico

Per le elezioni europee, il Pd ha deciso di puntare su un’“Europa femminista”, ricordando che l’uguaglianza di genere è un “principio sancito dalla Carta dei diritti fondamentali dell’Unione europea”. Anche il partito di Elly Schlein ricorda l’importanza di considerare lo stupro come “sesso senza consenso” e di fare prevenzione attraverso l’educazione sessuale. Oltre a sottolineare il traguardo della recente mozione sull’aborto, il Pd auspica un’Europa in cui “ogni persona possa prendere decisioni informate sulla maternità e sulla paternità” e dove i prodotti per il ciclo mestruale e i contraccettivi siano liberamente disponibili. Il partito ha deciso di includere le istanze LGBTQ+ nello stesso paragrafo, parlando del riconoscimento e del sostegno alla famiglia, “tutte le famiglie, incluse le famiglie monoparentali e omogenitoriali, come comunità ed unioni di affetti”.

Un altro paragrafo è dedicato al contrasto alle discriminazioni e alle pari opportunità, dove insieme ai diritti LGBTQ+, si parla di introdurre una direttiva che istituisca il reato di discriminazione in tutti i Paesi.

Lega

Nel programma della Lega non c’è alcun riferimento alle donne o alle politiche di genere.

Movimento 5 Stelle

Il lungo programma del M5S prevede diverse iniziative per promuovere la parità di genere, a partire dal contrasto alla violenza sulle donne. Anche in questo caso si cita la direttiva europea, giustificando il voto contrario del partito proprio a causa della cancellazione della definizione di stupro. Tra le proposte del M5S troviamo l’educazione sessuale e di genere, l’accesso all’aborto legale e sicuro, l’accesso alla procreazione medicalmente assistita anche alle donne single, i congedi lavorativi per chi soffre di dismenorrea e l’introduzione di una direttiva europea specifica “per affrontare la violenza sulle donne nei casi di separazione, ponendo particolare attenzione alla protezione dei minori coinvolti”. Su questo tema, il partito propone anche di istituire un osservatorio per monitorare le dinamiche di violenza nella separazione e l’elaborazione di linee guida comuni per i tribunali.

Il M5S ha anche dedicato un paragrafo del programma alla parità salariale, da raggiungere attraverso lo scoraggiamento del part-time involontario, l’aumento degli asili nido, l’equità dei congedi parentali e l’obbligo di trasparenza aziendali sui contratti di lavoro. Il partito vuole inoltre promuovere la parità salariale nello sport.

Forza Italia-Noi moderati

L’unico accenno presente nel programma di Forza Italia alle questioni di genere è inserito nel punto “Proteggere la famiglia, i giovani e le categorie fragili”, con la programmazione dei fondi europei a sostegno della maternità.

Stati Uniti d’Europa

Il programma elettorale di Stati Uniti d’Europa, di cui fanno parte i candidati di Italia Viva e Più Europa, non presenta riferimenti espliciti alle politiche di genere, se non la promessa di “battersi perché nella UE nessuno metta in discussione i diritti acquisiti nel campo delle libertà individuali”.

Azione

Nel programma di Azione, che fa parte della lista Siamo Europei, si vuole rilanciare “il pilastro sociale dell’Unione europea con una particolare attenzione ai temi della sanità, dell’istruzione, della demografia e della parità di genere”. L’obiettivo è quello di aprire una linea di credito del MES dedicata a “finanziare le politiche demografiche e l’accesso delle donne al mercato del lavoro”.

Alleanza Verdi-Sinistra

Come il Pd, anche la lista Alleanza Verdi-Sinistra, formata da Sinistra Italiana ed Europa Verde, punta su un’“Europa femminista”, considerando fondamentale “la prospettiva femminista per immaginare e creare il futuro dell’Europa” per “seppellire il modello patriarcale e valorizzare il protagonismo, il pensiero e l’azione delle donne”. Nel concreto, AVS propone di estendere a tutte le aziende la direttiva sulla trasparenza delle retribuzioni (ora previsto per quelle con più di cento dipendenti), rivedere la definizione di stupro nella direttiva europea sulla violenza, garantire un bilancio europeo in ottica di genere, inserire la salute e i diritti sessuali e riproduttivi nella Carta fondamentale europea e ridistribuire i congedi parentali.

Pace Terra Dignità

Nel programma di Pace Terra Dignità, il partito di Michele Santoro per la cessazione del conflitto in Ucraina, si sottolinea il ruolo delle “culture e pratiche dei movimenti delle donne” per la promozione della pace. Inoltre alla voce “Dignità” si afferma che le donne sono “le più povere, le più precarie, le più sottopagate, sulle cui spalle continua a pesare la morsa del lavoro gratuito di riproduzione, di cura e accudimento”.

Libertà

Nella lista Libertà di Cateno de Luca, che raggruppa quasi 20 partiti diversi, non ci sono riferimenti alle donne o alle questioni di genere.

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Jennifer Guerra è nata nel 1995 in provincia di Brescia e oggi vive in provincia di Treviso. Giornalista professionista, i suoi scritti sono apparsi su L’Espresso, Sette, La Stampa e The Vision, dove ha lavorato come redattrice. Per questa testata ha curato anche il podcast a tema femminista AntiCorpi. Si interessa di tematiche di genere, femminismi e diritti LGBTQ+. Per Edizioni Tlon ha scritto Il corpo elettrico. Il desiderio nel femminismo che verrà (2020) e per Bompiani Il capitale amoroso. Manifesto per un Eros politico e rivoluzionario (2021). È una grande appassionata di Ernest Hemingway.
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