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Cosa dice l’emendamento del governo per il Ponte sullo Stretto: come vengono rimodulati i fondi

Nel suo emendamento alla Manovra il governo ha rimodulato i fondi a disposizione per il Ponte sullo Stretto. Ecco come cambiano le risorse per costruire il collegamento tra Sicilia e Calabria.
A cura di Annalisa Girardi
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Il governo ha annunciato quattro emendamenti alla Manovra e uno di questi riguarda il Ponte sullo Stretto di Messina e, nello specifico, i fondi a disposizione dell'opera. Di fatto le risorse vengono rimodulate: su un totale di circa 11 miliardi che servono alla costruzione del Ponte, due non verranno più presi dal fondo stanziato dal governo, ma da quelli di coesione.

Nella relazione tecnica accompagnata all'emendamento si legge:

"Per consentire l'approvazione da parte del CIPESS entro l'anno 2024 del progetto definitivo del collegamento stabile tra la Sicilia e la Calabria nelle more dell'individuazione di fonti di finanziamento atte a ridurre l'onere a carico del bilancio dello Stato, è autorizzata la spesa complessiva di 9.312 milioni di euro, in ragione di 607 milioni di euro per l'anno 2024, 885 milioni di euro per l'anno 2025, 1.150 milioni di euro per l'anno 2026, 440 milioni di euro per l'anno 2027, 1.380 milioni di euro per l'anno 2028, 1.700 milioni di euro per l'anno 2029, 1.430 milioni di euro per l'anno 2030, 1.460 milioni di euro per l'anno 2031 e 260 milioni di euro per l'anno 2032".

Insomma, la proposta di modifica rimodula i fondi, riducendo quelli a carico dello Stati di 2,3 miliardi di euro su un totale di circa 11,6 miliardi da qui fino al 2032. Le risorse che vengono risparmiate saranno recuperate dal Fondo di sviluppo e coesione: nello specifico ci sono 718 milioni di euro che verranno presi dalla quota destinata alle amministrazioni centrali e altri 1,6 miliardi da quella per le Regioni interessate, cioè Calabria e Sicilia.

Nel testo dell'emendamento si prevede anche che "gli accordi per la coesione da stipulare tra la Regione Siciliana e Calabria con il ministro per gli Affari europei, il Sud, le politiche di coesione e il Pnrr danno evidenza degli importi annuali a destinazione delle risorse alla realizzazione dell'intervento, a concorrenza integrale degli importi annuali individuati".

E ancora, che entro il 30 giugno di ogni anno e fino all'entrata in esercizio dell'opera, "il ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti presenta informativa al Cipess sulle iniziative intraprese ai fini del reperimento di ulteriori risorse a copertura dei costi di realizzazione dell'opera". Il testo prosegue: "Con apposite delibere, su proposta del ministero delle Infrastrutture e dei trasporti, d'intesa con il Ministero dell'economia e finanze, il Cipess attesta la sussistenza delle ulteriori risorse", determinando conseguentemente "la corrispondente riduzione in via prioritaria dell'autorizzazione di spesa e la relativa articolazione annuale'‘.

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