Cosa dice la Nadef sui conti pubblici e sulle misure principali che il governo vuole mettere in Manovra
Il governo dovrà fare "scelte difficili" nei prossimi mesi, per affrontare la precaria situazione economica e delineare la Manovra. È quanto scrive il ministro dell'Economia, Giancarlo Giorgetti, nella prefazione alla Nota di aggiornamento al Documento di economia e finanza, la Nadef. "In una situazione in cui la finanza pubblica è gravata dall'onere degli incentivi edilizi, dal rialzo dei tassi di interesse e dal rallentamento del ciclo economico internazionale, è necessario fare scelte difficili", si legge. Il numero due della Lega indica quindi quelle che saranno le priorità a guida di queste complesse decisioni: "Il governo ha optato per misure che affrontino i problemi più impellenti del Paese – l'inflazione, la povertà energetica e alimentare, la decrescita demografica – promuovendo al contempo gli investimenti, l'innovazione, la crescita sostenibile e la capacità di reagire all'economia".
Insomma, anche per il prossimo anno si presenterà una situazione in cui le risorse scarseggiano e i margini per realizzare alcune promesse politiche sono decisamente ridotti per il governo. Che ha comunque deciso di fare leva sul deficit per finanziare alcune delle misure considerate prioritarie, come la proroga del taglio del cuneo fiscale e gli incentivi alla natalità. "Nel 2024 e 2025 le risorse saranno utilizzate, nell’ambito del prossimo disegno di legge di Bilancio, per il taglio al cuneo fiscale sul lavoro anche nel 2024 e l’attuazione della prima fase della riforma fiscale, il sostegno alle famiglie e alla genitorialità, la prosecuzione dei rinnovi contrattuali del pubblico impiego con particolare riferimento al settore della sanità, il potenziamento degli investimenti pubblici, con priorità per quelli previsti nell’ambito del Pnrr, nonché il finanziamento delle politiche invariate", si legge nella Nadef.
Deficit e conti pubblici, cosa dice la Nadef
Il deficit previsto per il prossimo anno è di 15,7 miliardi di euro, quello per il 2025 di 4,6 miliardi di euro. A pesare molto sui conti pubblici, ha spiegato il ministro Giorgetti, c'è sicuramente il Superbonus: "Per quanto riguarda la finanza pubblica, gli andamenti dell'indebitamento netto della Pubblica amministrazione e del fabbisogno di cassa del settore pubblico nell'anno in corso hanno fortemente risentito dell'impatto dei crediti di imposta legati agli incentivi edilizi introdotti durante la pandemia, in particolare del Superbonus".
A questo impatto, ha proseguito, "si è aggiunto l'effetto del rialzo dei tassi di interesse sul costo del finanziamento del debito pubblico e della discesa dei prezzi all'importazione sul gettito delle imposte indirette".
Le misure prioritarie per il governo nella Manovra
Ad ogni modo, il governo tira dritto e conferma alcune delle misure prioritarie. Tra queste, appunto, c'è anche la riforma fiscale, che secondo Giorgetti "è una delle principali iniziative strutturali che il governo intende mettere in campo". Nella legge di Bilancio verrà finanziata l'attuazione della prima fase della riforma, "con il passaggio dell'imposta sui redditi delle persone fisiche a tre aliquote e il mantenimento della Flat tax per partite Iva e professionisti con ricavi ovvero compensi inferiori a 85 mila euro".
La riforma del Fisco inoltre – si legge sempre nel testo della Nadef – "ridurrà la pressione fiscale sulle famiglie, giacché essa sarà solo parzialmente coperta da una revisione delle spese fiscali".
Invece, per quanto riguarda le annunciate misure a favore della natalità, Giorgetti ha spiegato che "in presenza di una preoccupante flessione delle nascite, il governo intende promuovere ulteriormente la genitorialità e sostenere le famiglie con più di due figli". Ma in che modo? Il governo – sempre stando a quanto scritto dal ministro nella premessa – sta studiando "una misura innovativa a favore delle famiglie con redditi medi e bassi, che sarà anch'essa finanziata dalla legge di Bilancio".
Infine, nella Nadef si anticipa anche che gli spazi in deficit per 3,2 miliardi nel 2023 "attraverso un provvedimento d'urgenza, saranno destinati, in particolare, al conguaglio anticipato dell'adeguamento Istat per i trattamenti pensionistici previsto per l'anno 2024, a misure per il personale delle pubbliche amministrazioni e alla gestione dei flussi migratori".