Cosa decideranno i ministri della Difesa al G7 di Napoli
"Stiamo per iniziare, per la prima volta, la riunione del G7 sulla Difesa", ha detto il ministro Guido Crosetto al Palazzo Reale di Napoli, dando il via ai lavori del vertice. Effettivamente, un summit dedicato solamente ai ministri della Difesa dei Sette non si era mai svolto: "Ci incontriamo oggi per discutere le questioni di sicurezza più rilevanti che attualmente influiscono sui nostri interessi comuni e sulla nostra prosperità in tutto il mondo", ha chiosato Crosetto.
Il vertice, programmato a inizio anno, arriva in un momento particolarmente critico per lo scenario internazionale. L'uccisione del leader di Hamas Yahya Sinwar è stata la più recente svolta nel conflitto in Medio Oriente che ormai vede coinvolti non solo Israele (con i bombardamenti nella Striscia di Gaza che continuano) ma anche Libano e Iran, tra gli altri, con il rischio di allargarsi ulteriormente. Nel frattempo, l'invasione russa in Ucraina prosegue, così come l'impegno di Nato, Usa e Unione europea a sostenere Kiev politicamente e militarmente.
L'Italia vuole aumentare le spese militari
Non a caso, ieri lo stesso ministro Crosetto aveva sottolineato che "tutti i Paesi" della Nato "hanno ribadito che stanno raggiungendo il 2%" del Pil da investire in spese militari. Invece l'Italia è "rimasta tra le poche nella Nato a non averlo ancora raggiunto". La prospettiva, insomma, è quella di aumentare le spese militari.
E infatti proprio questa mattina il ministro, in un videomessaggio inviato a un evento separato dal G7, aveva detto che "dobbiamo togliere le spese della Difesa dal Patto di stabilità", cioè escluderle dai calcoli per i paletti europei sui conti pubblici. Il motivo è che "gli investimenti che si fanno per la Difesa rappresentano il presupposto per tutto il resto: scuola, sanità, la democrazia e la stessa libertà dei cittadini".
Di cosa parleranno i ministri al G7
Tornando al G7, Crosetto ha commentato gli "scenari estremamente fluidi e instabili" che si registrano oggi nel mondo. Dalle "brutali aggressioni russe in Ucraina", alla "situazione davvero critica in Medio Oriente", ma anche alla "profonda instabilità in Africa Subsahariana" e alla "crescente tensione nella regione Indo-Pacifica". Insomma, il "quadro di sicurezza" è "deteriorato". E le "previsioni per il prossimo futuro non possono essere positive".
Tra tutti questi conflitti c'è una "matrice comune", secondo il ministro: "Uno scontro tra due visioni del mondo diverse", cioè "da un lato i Paesi e le organizzazioni che credono in un ordine del mondo basato su diritto internazionale" e dall'altro "chi cerca sistematicamente di mancare di rispetto alla democrazia per perseguire i propri obiettivi anche con l'uso deliberato della forza militare".
La linea dell'Italia su Medio Oriente e Ucraina
I lavori dei sette ministri seguiranno l'agenda comunicata dall'Italia pochi giorni fa. Una sessione sarà dedicata all'Ucraina, per "ribadire il supporto e confermare la compattezza dell’ampio fronte internazionale che sostiene Kyiv" con l'obiettivo di "giungere a una pace giusta e duratura", in particolare tramite "iniziative tese a superare la logica dello scontro bipolare e a coinvolgere in una nuova conferenza di pace anche i Paesi non facenti parte di Alleanze".
Sul Medio Oriente, la linea è quella di "promuovere la de-escalation, ottenere un cessate il fuoco a Gaza e a supportare un processo politico che traguardi la soluzione a due Stati", oltre a cercare di "prevenire e contenere le crescenti dinamiche di destabilizzazione". Si parlerà anche di continente africano, con l'impegno a sostenere i suoi Paesi "nel percorso verso il rafforzamento della governance democratica e della sicurezza". E, come detto da Crosetto, di Indo-Pacifico, una zona con "un ruolo sempre più determinante negli equilibri politici ed economici mondiali".
Come sempre, nel corso dei due giorni di summit – che si concluderà domenica mattina – ci saranno non solo i tavoli di discussione comuni, ma anche i confronti bilaterali. Crosetto dovrebbe incontrare nel pomeriggio il segretario alla Difesa degli Stati Uniti, Lloyd Austin.