Cosa c’è scritto nella dichiarazione finale del G7 Clima sulle rinnovabili e sul nucleare
Bisogna ricorrere sempre di più alle energie rinnovabili, se si vuole raggiungere la neutralità climatica e garantire la sicurezza energetica. È la conclusione a cui è giunto il G7 sull'Ambiente, di cui l'Italia detiene la presidenza di turno, riunito a Venaria. Nella dichiarazione finale del vertice sull'Energia e Clima si legge: "Riconosciamo che il ritmo e l'entità della diffusione delle energie rinnovabili deve aumentare in modo significativo, favorendo la transizione globale dai combustibili fossili, aumentando la sicurezza energetica e la crescita economica e creando posti di lavoro. Siamo pienamente impegnati nella realizzazione dell'obiettivo globale di triplicare la capacità installata di energia rinnovabile entro il 2030, portandola ad almeno 11 TW".
Triplicare il ricorso a fonti rinnovabili, quindi, e rafforzare la sicurezza energetica, aumentando lo stoccaggio con l'obietti di arrivare a "1500 GW nel 2030, un aumento di oltre sei volte rispetto ai 230 GW del 2022". Chiaramente questo punto ha molto a che fare con il tentativo di ridimensionare la dipendenza dal petrolio e dal gas russo. E vale anche per il nucleare.
I ministri del G7 infatti si impegnano anche a "promuovere l'uso dell'energia da fusione nucleare". In particolare, a "rimuovere collaborazioni internazionali per accelerare lo sviluppo e di impianti pilota di fusione e incoraggiare l'aumento degli investimenti privati e dell'impegno pubblico per risolvere le sfide della ricerca e sviluppare catene di fornitura e forza lavoro internazionali". Per raggiungere questi obiettivi il G7 istituirà anche un gruppo di lavoro sull'energia da fusione "per condividere le migliori pratiche ed esplorare aree di reciproco interesse cooperazione tra paesi con l'obiettivo di rafforzare la cooperazione in ricerca e sviluppo tra paesi e a istituire uno scambio del G7 per promuovere approcci coerenti alle normative".
La ricerca dell'indipendenza energetica vale anche per il nucleare: "Riaffermiamo l'impegno dei leader del G7 a ridurre la dipendenza dai beni legati al nucleare civile provenienti dalla Russia, promuovendo anche una catena di approvvigionamento del combustibile diversificata e libera dall'influenza russa, e ad assistere i Paesi che cercano di diversificare la propria fornitura", si legge nella dichiarazione finale dei ministri.
Per quanto riguarda il gas, il G7 si impegna a "perseguire uno sforzo collettivo verso una riduzione del 75% delle emissioni globali di metano da combustibili fossili, riducendo anche l'intensità delle emissioni di metano delle operazioni di petrolio e gas entro il 2030, attraverso lo sviluppo di una metodologia solida e l'utilizzo di dati misurati e a collaborare con produttori non appartenenti al G7 per ridurre l'intensità delle emissioni di metano dei combustibili importati riconoscendo le emissioni dell'Iea scenario di riduzione".
E infine, sul carbone. Nel documento viene anche messo nero su bianco lo sforzo per "eliminare progressivamente la generazione di energia a carbone durante la prima metà degli anni 2030 o in un periodo coerente con il mantenimento dell'aumento della temperatura entro un grado e mezzo".