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Cosa c’è nella proposta di legge di Noi Moderati contro il bodyshaming

La Commissione affari sociali della Camera ha dato l’ok alla proposta di legge contro il body shaming targata Noi Moderati. Il ddl, che reca la firma della deputata Martina Semenzato, punta a contrastare la discriminazione basate sull’aspetto fisico.
A cura di Giulia Casula
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La Commissione affari sociali della Camera ha dato l'ok alla proposta di legge contro il body shaming targata Noi Moderati. Il ddl reca la firma della deputata Martina Semenzato e ora attende di essere calendarizzato in Aula.

L'idea di fondo è quella di contrastare gli episodi di derisione e discriminazione basate sull'aspetto fisico, che spesso trova terreno fertile all'interno dei social network. Le vittime sono tendenzialmente in maggioranza donne, ma il fenomeno coinvolge anche gli uomini, soprattutto più giovani.

La fascia d'età maggiormente colpita infatti è quella degli adolescenti e le conseguenze di questi comportamenti, come testimoniato da diverse vicende di cronaca, possono essere molto gravi. Le discriminazioni fisiche possono avere un impatto devastante sulla salute mentale di chi viene colpito, con esiti che talvolta possono essere drammatici. Basti pensare allo sviluppo di disturbi del comportamento alimentare o ancora, di tendenze autolesioniste che in alcuni casi possono originare da questo genere di episodi.

La proposta di legge prevede di istituire una giornata nazionale contro il body shaming, fissata per il 16 maggio, per sensibilizzare i cittadini sul tema. In questa giornata, per la quale è stato scelto il colore fucsia, le organizzazioni e le associazioni del terzo settore promuoveranno iniziative per prevenire le discriminazioni fisiche, come ad esempio "convegni, eventi, dibattiti, incontri, cerimonie, manifestazioni culturali", si legge nel ddl.

Le campagne dovranno servire a "sensibilizzare l’opinione pubblica sulla gravità del body shaming e sulla necessità di contrastarlo; fornire informazioni sulle conseguenze del body shaming sulla salute fisica e psicologica delle persone che ne sono vittima; promuovere l’accettazione del proprio corpo e il rispetto di quello degli altri; promuovere un uso consapevole del linguaggio e delle tecnologie digitali, rispettoso della reputazione altrui", recita l'articolo 3. L'informazione dovrà passare anche per il canali televisivi, radiofonici e multimediali del Servizio pubblico.

Come talvolta accade con proposte di questo tipo, non è possibile anticipare quanta efficacia riuscirà ad avere concretamente nella lotta al bodyshaming. Il rischio infatti, è che alla fine iniziative del genere si riducano a un condensato di slogan e annunci senza particolare successo.  "La proposta prevede di identificare il 16 maggio – ha spiegato la prima firmataria – come giornata di sensibilizzazione contro la denigrazione ovviamente dell'aspetto fisico che noi chiamiamo body shaming e una serie di attività diffusionali che abbracciano la società civile e le scuole. Ma anche che ci sia un focus attraverso iniziative e campagne istituzionali contro questo terribile atto di bullismo, perché di bullismo si tratta, che ha una specificità sempre più evidente di attaccare l'aspetto fisico delle persone legato al peso, all'età e al genere", ha specificato.

Semenzato comunque, esprime soddisfazione. La proposta è nata due anni fa, "quando ho promosso l'intergruppo body shaming e disturbi alimentari collegando questi due fattori. Si tratta di una piccola soddisfazione perché oggi abbiamo la mozione sui disturbi alimentari, l'aggiornamento dei lea (livelli essenziali di assistenza) sui disturbi alimentari ed ora andrà in Aula anche la legge contro il body shaming è quindi la chiusura di un percorso", ha detto.

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