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Cosa c’è nella delega fiscale del governo Meloni, tutte le novità su Irpef, Iva e evasione fiscale

Nella delega fiscale sono raccolte molte modifiche del sistema di imposte in Italia. Il governo Meloni ha due anni per mettere in atto tutte le riforme, dall’Irpef a tre aliquote alle nuove modalità più ‘morbide’ di contrasto all’evasione fiscale.
A cura di Luca Pons
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La delega fiscale è legge, e nei prossimi due anni il governo Meloni sarà chiamato a metterla in pratica. Con l'approvazione definitiva arrivata ieri alla Camera, infatti la delega di 23 articoli per attuare la riforma fiscale torna in mano al governo, e con il tempo sarà trasformata in una serie di decreti attuativi. Tra le novità principali ci sono la riforma dell'Irpef – da quattro a tre scaglioni, con obiettivo dichiarato di arrivare alla flat tax – e quella delle tasse per le imprese. In più le aziende potranno stipulare un concordato con il Fisco per decidere in anticipo quanto pagare, e così evitare controlli.

Irpef a tre scaglioni verso la flat tax, chi ci guadagna

La nuova Irpef sarà a tre scaglioni, e non più a quattro. Non ci sono ancora dettagli sulle percentuali di imposta previste, che potrebbero agevolare fasce diverse di contribuenti. Certamente, il governo ha dichiarato in più occasioni che l'obiettivo è arrivare entro la fine della legislatura a una flat tax unica, che però mantenga anche la progressività del sistema, come garantito dal viceministro Leo.

Tasse più basse sulla tredicesima

In attesa che la riforma dell'Irpef venga attuata, ci sono anche altre novità ‘minori' per i lavoratori e le lavoratrici dipendenti. Ad esempio, la delega prevede una tassazione agevolata sugli straordinari, sui premi di produttività e sulla tredicesima. Questa è la misura che ha in parte sostituito la promessa di flat tax incrementale, stralciata dal testo iniziale.

Contro l'evasione fiscale controlli più morbidi e fiducia alle aziende

Per quanto riguarda l'evasione, la novità più grande riguarda le aziende. Quelle più piccole, come piccole e medie imprese e partite Iva, potranno effettuare il cosiddetto concordato preventivo biennale. Ovvero, di fatto si metteranno d'accordo con l'Agenzia delle Entrate e stabiliranno l'importo dell'imposta sui redditi da pagare per i successivi due anni. In cambio, in quel periodo non ci saranno contestazioni Irpef, controlli o accertamenti.

Sempre in tema di evasione, le sanzioni penali per il reato di dichiarazione infedele non si applicherà se l'impresa aderisce all'adempimento collaborativo, o se la persona che ha commesso il reato tiene comportamenti "collaborativi" e comunica "preventivamente ed esaurientemente l’esistenza dei relativi rischi fiscali". Per i contribuenti il cui sistema di gestione del rischio fiscale è certificato da "professionisti qualificati", sono escluse le sanzioni amministrative tributarie e si riducono di almeno due anni i termini di decadenza per l'attività di accertamento.

Adempimento collaborativo per grandi aziende e ricchi che vengono in Italia

Per le aziende più grandi – quelle con un volume d'affari superiore a un miliardo di euro, ma la soglia potrebbe abbassarsi – resta invece la possibilità dell'adempimento collaborativo, un rapporto di dialogo con il Fisco che porta anche a comunicare i controlli in anticipo e in certi casi ad avere uno sconto del 50% sulle sanzioni.

Il regime di accertamento collaborativo si applica anche a una specifica categoria di persone. Quelle che trasferiscono la residenza in Italia, oppure la mantengono all'estero ma hanno in Italia un reddito superiore al milione di euro, anche per interposta persona o tramite un trust.

Partite Iva, niente acconto a novembre

Per le partite Iva resta la possibilità di flat tax fino a 85mila euro di reddito, già decisa lo scorso dicembre. La novità principale nella delega fiscale è la possibilità di non pagare l'acconto di novembre, con cui i contribuenti devono versare in anticipo le imposte sui guadagni dell'anno successivo. Al contrario, le tasse si pagheranno una volta che il guadagno è stato effettuato. Nella legge delega si prevede poi anche la possibilità di ridurre la ritenuta d'acconto, anche se non si specifica di quanto.

Irap cancellata e sostituita, Ires verso la riduzione

L'Irap, imposta regionale per le attività produttive, sarà cancellata con il tempo, anche se alle Regioni dovranno comunque essere garantite le stesse entrate fiscali. Al suo posto nascerà una sovraimposta, che si calcolerà come l'Ires, cioè senza il riporto delle perdite. A proposito dell'Ires, questa si potrà ridurre per le aziende che investono in sviluppo oppure in nuove assunzioni.

Come cambia l'Iva

Per quanto riguarda l'Iva, questa dovrebbe allinearsi con le norme dell'Unione europea in materia di tasse sul valore aggiunto.  Il numero di aliquote Iva, e la loro percentuale, dovrebbe quindi essere rivista in modo che beni e servizi simili siano tassati allo stesso modo.

Cedolare secca anche per i negozi

Cambia anche la cedolare secca, che permetterà ai proprietari di immobili di pagare meno tasse anche per i fabbricati che sono adibiti a un uso diverso da quello di abitazione. Se a pagare l'affitto è un negozio (un esercente, un'attività d'impresa, arte o professione) si potrà stipulare un contratto con cedolare secca.

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