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Elezioni politiche 2022

Cosa c’è nel programma elettorale di Unione popolare, la lista guidata da De Magistris

Unione popolare, la lista guidata dall’ex sindaco di Napoli Luigi De Magistris, ha presentato il suo programma in 120 punti, in vista delle elezioni politiche del 25 settembre: ecco le principali proposte.
A cura di Annalisa Girardi
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"L'Italia di cui abbiamo bisogno". Si intitola così il programma di Unione popolare, la lista guidata dall'ex sindaco di Napoli Luigi De Magistris che unisce diversi partiti e movimenti, come DeMa, Manifesta, Potere al Popolo e Rifondazione Comunista. Ci sono 120 proposte, divise in dodici capitoli. Lavoro, lotta alla povertà, istruzione, ambiente e diritti sono solo alcuni degli ambiti toccati nel documento.

C'è il salario minimo, l'abolizione del Jobs Act e della legge Fornero. Le tasse agli extra-profitti e la costruzione di nuovi alloggi pubblici. Lo stop all'invio di armi e il superamento della Nato. Investimenti in sanità pubblica, inclusa quella mentale. La scuola dell'infanzia gratuita e più soldi per l'università e la ricerca. Stop all'Autonomia differenziata e ristrutturazione della rete idrica. Nazionalizzazione del settore energetico e trasporto pubblico a basso costo. Rispetto degli accordi di Parigi e stop al consumo del suolo. Basta delocalizzazioni industriali e più investimenti in cultura. Patrimoniale e lotta all'evasione fiscale. Lotta contro le mafie, l'usura e il racket, contrasto alla corruzione. Leggi contro il razzismo, contrasto alla violenza di genere e misure per la parità. Sì a legalizzazione della cannabis ed eutanasia legale.

Le proposte nel programma di Unione Popolare

Queste sono solo alcune delle proposte inserite nel programma. Che, come abbiamo detto, è diviso in capitoli:

  • Ricompensare e rispettare il lavoro
  • Lottare per la sicurezza economica e contro la povertà
  • Perseguire la pace e la democrazia in Europa e nel mondo
  • Migliorare la sanità e la pubblica amministrazione
  • Ridare dignità all’istruzione e investire nella ricerca e nella cultura
  • Fermare l’autonomia differenziata e salvaguardare i beni comuni e i servizi locali
  • Trasformare il sistema energetico e dei trasporti per attuare una vera riconversione ecologica
  • Proteggere l’ambiente e sostenere l’agricoltura
  • Ricostruire la nostra industria favorendo un nuovo modello di sviluppo
  • Tassare di meno chi ha poco e di più chi ha tantissimo
  • Combattere contro le mafie e garantire una giustizia equa
  • Far crescere i diritti e le libertà

Le parole di De Magistris sul programma alle elezioni politiche

In una nota De Magistris ha commentato:

"È un programma per la pace, per la giustizia sociale ed ambientale, per i diritti dei lavoratori, per gli studenti, per i pensionati. Per tutti coloro che in questi anni si sono sentiti colpevolizzati da chi, ricco e privilegiato, si rifiuta di ammettere che le politiche che gli garantiscono ricchezza e privilegio stanno distruggendo il Paese. È un programma contro i professionisti del malaffare, contro i detentori di rendite di posizione che, pur di mantenere queste rendite, sono disposti a peggiorare la vita di chi ha già poco. Contro tutte le Mafie, sia quelle della strada sia quelle dei colletti bianchi, contro la corruzione, contro la grande evasione. È un programma contro chi devasta l’ambiente, contro chi sfrutta i sogni, le speranze e i talenti dei giovani per garantirsi il più bieco profitto. È un programma per la salute, per l’istruzione, per l’acqua. Per i diritti e i beni pubblici, perché la cosa pubblica torni ad essere al servizio di tutti i cittadini. Un programma per la pace. Perché il ruolo storico del nostro paese è quello di centro del Mediterraneo, luogo di unione e cooperazione tra popoli e culture. È un programma che lotta contro la povertà, perché la povertà non è una colpa, ma solo una condizione. Ed è compito dello Stato migliorare la condizione di chi sta peggio, non colpevolizzarlo mentre si garantisce il privilegio di chi ha troppo. È un programma per le periferie. Per il Sud da tempo dimenticato e per quel Nord che ormai è diventato anch’esso periferia. Perché il mondo non finisce nelle ZTL di poche grandi città".

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