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Cosa c’è nel decreto per proteggere i lavoratori dall’emergenza caldo appena approvato dal governo

In Consiglio dei ministri il governo ha approvato il decreto per tutelare i lavoratori dell’edilizia e dell’agricoltura dalle temperature altissime delle ultime settimane.
A cura di Tommaso Coluzzi
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Dieci milioni sul piatto per la cassa integrazione, ma solo per edilizia e agricoltura. È questo il cuore del provvedimento appena approvato dal governo Meloni, che dovrebbe servire a tutelare la salute dei lavoratori dai potenziali danni delle temperature altissime di questa estate. Il decreto legge arriva dopo diversi incontri con associazioni datoriali e sindacati – che nonostante le parole della ministra Calderone nella conferenza stampa post Cdm, non sembrano aver affatto apprezzato i contenuti del provvedimento – e pesa per un totale di 10 milioni di euro, divisi tra le diverse categorie di lavoratori.

L'intervento, che copre il periodo tra il 1 luglio e il 31 dicembre di quest'anno, prevede che 8,6 milioni siano stanziati per estendere la cassa integrazione ordinaria ai lavoratori edili e lapide, scomputando il conto dal limite delle 52 settimane previste nel biennio mobile. Ci sono anche altri 1,4 milioni di euro che servono, invece, per permettere ai lavoratori dell'agricoltura di utilizzare la cassa integrazione a ore. La misura, però, riguarda solo gli operai agricoli a tempo indeterminato.

"Nel decreto di oggi ci siamo occupati del settore edilizia-lapideo e agricoltura, settori particolarmente interessati dagli eventi atmosferici in atto, sia per quanto riguarda ciò che sta avvenendo al Nord che al Mezzogiorno – ha confermato la ministra Calderone in conferenza stampa – Interveniamo per consentire a tutte le aziende dell'edilizia di chiedere la cassa integrazione ordinaria, per eventi oggettivamente non evitabili, fuori dal tetto massimo". E "in agricoltura per gli operai a tempo indeterminato facciamo un analogo intervento, consentendo anche l'utilizzo ad ore".

Il governo ha anche deciso di avviare "un percorso che si tradurrà in un lavoro molto più ampio, di un protocollo emergenze che terrà conto anche del caldo, ma che guarderà in modo più ampio alle emergenze climatiche, individuando anche protocolli settoriali".

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