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Cosa c’è nel Decreto Dignità approvato al Senato

Il Decreto Dignità è legge: via libera definitivo dell’Aula del Senato con 155 sì, 125 no e 1 astenuto. Per Luigi Di Maio questo è il primo decreto “dopo tanti anni che mette al centro il cittadino, mette al centro gli imprenditori e i giovani precari. Finalmente i cittadini segnano un punto. Cittadini ‘uno’, sistema ‘zero'”.
A cura di Annalisa Cangemi
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Il Decreto Dignità è da adesso legge. Il provvedimento è stato approvato con 155 sì, 125 no e 1 astenuto. Si tratta del primo decreto del governo giallo-blu a ottenere l'ok da entrambi i rami del Parlamento. A Palazzo Madama sono stati votati nella giornata di oggi i 700 emendamenti. Al termine del voto c'è stato un grande applauso della maggioranza, una stretta di mano tra il premier Giuseppe Conte e il vicepremier Luigi Di Maio, tra le proteste dell'opposizione del Pd. Alla fine, la stragrande maggioranza dei senatori del Pd, ma non Matteo Renzi, hanno esposto dei cartelli polemici con su scritto "80mila, bye bye lavoratori". Cartelli, però, subito rimossi dai commessi presenti in Aula, su invito della presidente Casellati.

Il testo, primo vero obiettivo portato a termine dal ministro del Lavoro e dello Sviluppo Economico Luigi Di Maio, prevede una serie di novità, che vanno dalla reintroduzione dei voucher (ma solo per l'agricoltura e per il turismo), al rinnovo del bonus assunzioni per gli under 35, prolungato fino al biennio 2019-2020. "È stato approvato dopo decine di anni il primo decreto non scritto da potentati economici e lobby. È il primo decreto dopo tanti anni che mette al centro il cittadino, mette al centro gli imprenditori e i giovani precari. Finalmente i cittadini segnano un punto. Cittadini ‘uno', sistema ‘zero'", ha detto il vicepremier.

Tutte le novità

Bonus assunzioni stabili – Prorogato nel biennio 2019-20 il bonus assunzioni al 50% dei contributi per gli under 35 (non solo per gli under 30 come previsto dalle vecchie norme). Lo sconto vale per tre anni, e il tetto massimo è 3mila euro. Dovrebbe favorire 62mila nuove assunzioni nel biennio.

Centri per l'impiego – le Regioni dovranno dedicare una quota delle loro nuove assunzioni a rafforzare gli organici.

Contratti a termine – Dureranno massimo 24 mesi per il tempo determinato, dopo i primi 12 andranno indicate le causali: senza il contratto diventa automaticamente stabile. Ogni rinnovo a partire dal secondo ha un costo contributivo aggiuntivo dello 0,5%, escluso il lavoro domestico. Ridotte da 5 a 4 le proroghe possibili. La stretta vale anche per i contratti a termine in somministrazione, esclusi i lavoratori del settore marittimo. La stretta non si applicherà subito anche ai contratti in corso, ma scatterà da novembre. Fino al 31 ottobre rinnovi e proroghe di contratti in corso potranno essere firmati secondo le vecchie regole.

Multe a chi delocalizza – Per le aziende che spostano l'attività in Paesi extra Ue prima siano passati 5 anni dall'ottenimento di benefici pubblici, sono confermate le sanzioni da 2 a 4 volte i benefici ottenuti.

Indennità di licenziamento – Sale l'indennità di licenziamento illegittimo: le mensilità che il datore di lavoro dovrà corrispondere passano da un minimo di 2 a un massimo di 36.

Proroga dei contratti per le insegnanti – Per le insegnanti con diploma magistrale, con diploma conseguito prima del 2001- 2002, è prevista la proroga del contratto fino al 30 giugno 2019 (con la trasformazione però a tempo determinato anche dei contratti stabili) nonostante lo stop sopraggiunto dal Consiglio di Stato. Nel provvedimento viene specificato anche che ci sarà un concorso straordinario. Viene inoltre eliminato il limite di 36 mesi per i precari della scuola, senza il quale sarebbe dovuta scattare l'assunzione, stando ad alcune sentenze Ue.

Voucher – Tornano i Voucher, ma solo per il settore agricolo e turistico. Per quest'ultimo settore ci sono state delle variazioni: l'uso viene esteso a piccoli alberghi e strutture ricettive fino a 8 dipendenti (non più 5). I voucher avranno poi una durata massima 10 giorni, invece che 3. Come già previsto potranno essere utilizzati come forma di pagamento per il lavoro di pensionati, disoccupati, studenti fino a 25 anni e percettori di forme di sostegno al reddito.

Gioco d'azzardo – Previste sanzioni per l'utilizzo di pubblicità nei giochi. Saranno applicate multe pari al 20% del valore della sponsorizzazione, con un minimo previsto di 50mila euro. I contratti attuali rimarranno in vigore per un altro anno. Sui "Gratta e vinci" scatta inoltre l'obbligo di apporre la scritta "Nuove gravemente alla salute", come avviene già nei pacchetti di sigarette. Le slot machine potranno inoltre essere utilizzate solo con l'inserimento delle tessere sanitarie. Pertanto i vecchi apparecchi dovranno essere eliminati entro il 2020.

Fatturazione elettronica per i benzinai – Slitta al 2019 l'obbligo di fatturazione elettronica per i benzinai, che altrimenti sarebbe scattata già dal primo luglio.

Sport – Il decreto elimina la possibilità, introdotta dall'ex ministro dello Sport Luca Lotti, di esercitare attività sportiva dilettantistica a scopo di lucro.

Pacchetto Fiscale – Stop al trattenimento dell'Iva dei professionisti da parte dello Stato. Rinviate lo scadenze per lo spesometro da fine novembre a fine febbraio 2019.

Compensazione dei crediti – È stata estesa al 2018 la possibilità, per imprese e professionisti, di compensare le cartelle esattoriali con i crediti con la P.A.

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