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News sul caso Daniela Santanchè

Cosa c’è da sapere sulle accuse a Daniela Santanchè prima dell’informativa in Senato

Domani, mercoledì 5 luglio, la ministra del Turismo Daniela Santanchè si presenterà in Senato per chiarire le accuse emerse dall’inchiesta di Report sulle società a lei legate, Ki Group e Visibilia. Ecco tutto quello che c’è da sapere.
A cura di Annalisa Girardi
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Domani Daniela Santanchè dovrà chiarire in Parlamento quanto emerso dall'inchiesta di Report sulle società da lei gestite, tra accuse di pagamenti mancati ai fornitori, bilanci poco trasparenti e lavoratori a cui non veniva corrisposta la liquidazioni. Le opposizioni le chiedono da settimane di spiegare la sua versione dei fatti. La ministra del Turismo ha detto di essere tranquilla, di non avere nulla di cui rimproverarsi e di essere pronta a spiegare tutto quanto. Intanto, però, da una nuova puntata della trasmissione di Rai 3, firmata sempre da Giorgio Mottola, sono emersi nuovi elementi su Visibilia, la società fondata da Santanchè e da lei amministrata fino al 2022.

Gli ultimi sviluppi del caso Santanchè

Secondo Report il gruppo era esposto con il sistema bancario già a partire dal 2011, per circa 15 milioni di euro. Di questi, 2,8 milioni di euro solo con la Banca Popolare di Milano, a cui Visibilia aveva anche chiesto un fido. E nonostante questo le fosse stato negato, la società di Santanchè è stata comunque premiata "con la concessione della pubblicità per 320 mila euro che poi lei piazzerà sui giornali".

In quegli stessi anni, emerge dall'ultima puntata, Santanchè avrebbe anche acquistato insieme all'ex compagno Canio Mazzaro anche la Ki group, "grazie anche, a leggere le condizioni, a un benevolo prestito da parte di Monte dei Paschi di Siena". In nove anni Santanchè e Mazzato avrebbero raccolto dai piccoli azionisti 23 milioni di euro: di questi "9 milioni si trasformeranno in emolumenti per le loro cariche sociali che hanno ricoperto negli anni, mentre alla fine i dipendenti di Ki Group rimangono senza stipendi e tfr".

Cosa è emerso dalla puntata di Report "Open to fallimento"

La prima puntata di Report che ha scatenato il caso Santanchè era andata in onda lo scorso 19 giugno. Dall'inchiesta emergevano accuse di pagamenti mancati ai fornitori, di dipendenti in cassa integrazione costretti a lavorare comunque, di tfr mai percepiti da quelli licenziati e di una sostanziale gestione poco trasparente dei bilanci. Tutte queste riguardano due società legate alla ministra di Fratelli d'Italia, cioè Ki Group e Visibilia. Proprio su quest'ultima dall'inchiesta della procura milanese, inoltre, è emersa anche l'ipotesi di falso in bilancio.

La richiesta di dimissioni da parte delle opposizioni

Dopo la puntata di Report le opposizioni avevano subito chiesto a Santanchè di chiarire tutto il Parlamento. Altrimenti avrebbero preteso le dimissioni. Anche la Lega e Forza Italia, in realtà, si erano affrettate a mettere in chiaro che un passaggio in Aula fosse necessario, pur precisando che le inchieste giornalistiche non comportassero automaticamente le dimissioni e di avere fiducia nella collega.

L'informativa in Senato e l'ipotesi della mozione di sfiducia

Alla fine la ministra aveva annunciato di essere pronta a riferire in Senato il 5 luglio. Dall'opposizione era arrivata la richiesta di presentarsi anche alla Camera, ma il presidente di Palazzo Madama, Ignazio La Russa, aveva specificato che fosse nelle legittime facoltà di Santanchè decidere dove presentarsi per la sua informativa. Essendo un intervento di questo tipo, non ci sarà alcun voto in seguito. Le opposizioni starebbero allora valutando di presentare una mozione di sfiducia individuale nei confronti della ministra.

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