Cosa cambia per le vacanze se una Regione torna zona gialla
I nuovi parametri decisi dal governo per determinare i colori delle Regioni stanno peggiorando velocemente in diversi territori. Se nelle prossime settimane dovesse aumentare ancora il numero di ricoverati in area medica e in terapia intensiva, alcune Regioni potrebbero passare in zona gialla, anche prima di Ferragosto. Ma cosa cambierebbe in caso di passaggio dalla zona bianca alla zona gialla? Soprattutto nel pieno delle vacanze, con centinaia di migliaia di italiani che si sposteranno lungo tutta la penisola. Le restrizioni della zona gialla sono decadute quasi tutte, ma ci sono ancora delle misure restrittive ulteriori – che da un po' di tempo abbiamo abbandonato – rispetto alla zona bianca.
Le regole della zona gialla e cosa cambia rispetto alla zona bianca
Tra zona bianca e zona gialla le differenze sono poche, ma ci sono. La maggior parte delle restrizioni in zona gialla è decaduta con il tempo, grazie al calendario delle riaperture messo in campo dal governo Draghi alla fine della scorsa primavera: il 1 luglio si è concluso con la riapertura di tutte le attività, tranne le discoteche (che tra l'altro sono ancora chiuse). Perciò in zona gialla non c'è nessuna attività costretta a richiudere, né ci sono limitazioni agli spostamenti: ci si può muovere liberamente di giorno e di notte, visto che il coprifuoco è stato eliminato lo scorso 21 giugno. La regola più importante che è ancora valida in zona gialla è indossare la mascherina sempre, anche all'aperto. Inoltre, in zona gialla, c'è un limite da rispettare per quanto riguarda le persone non conviventi sedute allo stesso tavolo in bar, pub e ristoranti. In zona bianca il tetto è sei al chiuso, con le tavolate libere all'aperto. In zona gialla il limite è massimo quattro sia dentro che fuori. Questo punto, chiaramente, avrebbe ricadute anche sui matrimoni, soggetti alle stesse regole per quanto riguarda il numero di persone al tavolo.
Quali Regioni potrebbero finire presto in zona gialla per i ricoveri
La situazione dei ricoveri in reparto e in terapia intensiva sta peggiorando più o meno rapidamente in quasi tutto il Paese. Ci sono alcune Regioni, però, che potrebbero tornare presto in zona gialla. Tutto dipende dalle percentuali di occupazione dei rianimazioni e aree mediche degli ospedali: la soglia che prevede l'ingresso in zona gialla è 10% per le terapie intensive e 15% per gli altri reparti. L'unica Regione che per ora ha superato uno dei due indicatori è la Sardegna, che ha rispettivamente 10% e 5%. Per entrare in zona gialla, però, bisogna superarli entrambi. Attenzione massima anche sulla Sicilia (5% terapia intensiva, 11% area medica) e sulla Calabria (3% terapia intensiva, 9% area medica).