Cosa cambia per le tasse con il governo Meloni: flat tax, sanatoria e cuneo fiscale
Tra poche settimane il nuovo governo dovrebbe essere pienamente operativo. Al timone, visto il risultato delle elezioni, potrebbe esserci proprio Giorgia Meloni, che si troverà a dover affrontare una serie di dossier complicati. In primis quello della crisi energetica, ma non solo. C'è ad esempio il tema della tasse, su cui soprattutto gli alleati di Fratelli d'Italia nel centrodestra hanno costruito la campagna elettorale. Andiamo quindi a vedere quali sono le proposte che Meloni ha inserito nel suo programma e quali sono quelle nel documento sottoscritto da tutta la coalizione, per capire che cosa farà il nuovo governo sulle tasse.
Anche Fratelli d'Italia, come altre forze politiche di diverso colore, sostiene la necessità di tagliare le tasse sul lavoro. "Ridurre le tasse sul lavoro attraverso il taglio strutturale del cuneo fiscale e contributivo, a vantaggio di lavoratori e imprese", si legge nel programma. In generale Fratelli d'Italia insiste su una fiscalità più leggera per le imprese in modo da incentivarle ad assumere: "Progressiva introduzione di un meccanismo fiscale premiale per le aziende ad alta intensità di lavo- ro, secondo il principio per cui più assumi e meno tasse paghi".
Cosa vogliono fare Giorgia Meloni e FdI sulle tasse
Una fiscalità agevolata è necessaria soprattutto per combattere la disoccupazione giovanile. Bisogna "debellare la piaga della disoccupazione giovanile – si legge nel programma – zero tasse per i primi tre anni per i giovani under 30 che si mettono in proprio e incentivi alle aziende che assumono i ragazzi". Sempre in tema di tasse e giovani, Fratelli d'Italia propone anche di eliminare nuove tasse sulla prima casa e azzerarle anche sui primi 100 mila euro per l'acquisto della prima casa da parte di giovani coppie e lavoratori precari.
In generale, per quanto riguarda le politiche fiscali, il programma di Giorgia Meloni propone un nuovo patto per l'Italia: "Non una semplice riforma del sistema tributario, non solo un programma di semplificazione e riduzione della asfissiante pressione fiscale, divenuta un freno alla crescita della Nazione, ma una sfida molto più ambiziosa: inaugurare una nuova era nei rapporti tra Fisco e contribuenti, ispirata alla reciproca fiducia e al riequilibrio dei rapporti tra cittadini e Stato".
Ecco altre proposte che si trovano nel documento:
- Ridurre la pressione fiscale su imprese e famiglie attraverso una riforma all’insegna dell’equità: riforma dell’Irpef con progressiva introduzione del quoziente familiare;
- estensione della flat tax per le partite Iva fino a 100mila euro di fatturato;
- introduzione della flat tax sull’incremento di reddito rispetto alle annualità precedenti, con la prospettiva di un ulteriore ampliamento per famiglie e imprese;
- progressiva eliminazione dell’Irap e razionalizzazione dei micro-tributi.
Per quanto riguarda le cartelle fiscali le proposte sono:
- sulle cartelle in essere, “saldo e stralcio” fino a 3mila euro per le persone in difficoltà e, per importi superiori, pagamento dell’intera imposta maggiorata del 5% in sostituzione di sanzioni e interessi, e rateizzazione automatica in 10 anni
- sulle situazioni che precedono la cartella, “tregua fiscale” con la formula del 5+5: imposta definita attraverso una interlocuzione con l’Amministrazione finanziaria, sanzione forfettaria al 5% e rateizzazione automatica in 5 anni
Cosa farà il governo di centrodestra sul fisco
Nel programma elettorale del centrodestra era stato inserito un capitolo intero sulle proposte fiscali. Tra queste c'era la riduzione della pressione fiscale per famiglie e imprese, il no alle patrimoniali, l'abolizione dei micro tributi, la pace fiscale, incentivi fiscali alle imprese che più assumono, la flat tax per partite Iva fino a 100 mila euro di fatturato e l'introduzione del conto unico fiscale. Il centrodestra governerà insieme ma chiaramente, alla luce del risultato emerso dalle urne, Fratelli d'Italia avrà un peso maggiore. E, di conseguenza, le sue proposte.