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Le conseguenze sulle rate dei mutui dopo il nuovo aumento dei tassi della Bce

Il rialzo dei tassi di interesse da parte della Bce porterà ad un ulteriore aumento delle rate dei mutui a tasso variabile e scoraggerà la stipulazione di nuovi contratti.
A cura di Andrea Miniutti
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Il decimo rialzo dei tassi di interesse da parte della Banca centrale europea ha fatto più rumore dei precedenti. Infatti, la decisione da parte del direttivo della Bce non è stata presa all'unanimità: Christine Lagarde ha parlato di un voto a maggioranza "solida", il che significa che il board di Francoforte è spaccato. I numeri sono stati rivisti con un aumento di 25 punti base, cioè del 0,25%, portando il tasso di rifinanziamento principale al 4,5%, quello sui depositi al 4% e quello sui prestiti marginali al 4,75%. Questa operazione serve a scoraggiare l'immissione di ulteriore moneta in circolazione e quindi a contenere l'inflazione (adesso è intorno al 5,3% nell'eurozona), ma avrà conseguenze anche sulle rate dei mutui a tasso variabile.

Il rialzo dei tassi di interesse ha riacceso anche il dibattito sulla tassa sugli extraprofitti approvata dal governo (e che attualmente è in discussione al Senato per eventuali modifiche). Infatti, parte dei soldi incassati da quella misura dovrebbe essere reinvestita come sostegno ai mutui delle famiglie meno abbienti. Tuttavia, proprio la Banca centrale europea ha criticato questa mossa dell'esecutivo italiano, sostenendo che causerebbe dei problemi sia alla crescita economica italiana che all'intero sistema finanziario europeo.

Cosa cambia per i mutui a tasso fisso

L'operazione della Bce non causerà nessun cambiamento per chi ha un mutuo a tasso fisso, poiché la rata rimarrà uguale a quella concordata al momento della firma con la banca. Diversa è la questione per chi stipulerà un accordo nelle prossime settimane: la rata mensile che gli verrà proposta risulterà più alta rispetto a quanto gli sarebbe stato offerto prima di questo rialzo.

Questo è causato dall'aumento dei tassi di interesse da parte della Bce, operazione che ha l'obiettivo di raffreddare la domanda di beni e servizi da parte dei cittadini. Ciò significa che le persone saranno più restie a indebitarsi e fare acquisti, portando ad una diminuzione dei prezzi che tendono ad adeguarsi alle scelte dei consumatori.

Le conseguenze sui mutui a tasso variabile

Questa mossa della Banca centrale europea andrà a colpire soprattutto chi ha mutui a tasso variabile. Infatti, nelle prossime settimane le rate mensili dei mutui di questo tipo subiranno degli aumenti, perché – come dice il nome – sono strettamente legati all'andamento dei tassi di interesse. Facile.it e Mutui.it hanno svolto delle simulazioni sull'impatto del nuovo rialzo della Bce. In media per un mutuo a tasso variabile da 126mila euro, da restituire in 25 anni, sottoscritto a gennaio 2022, la rata potrebbe arrivare a sfiorare i 760 euro. Si tratta del 66% in più (circa 300 euro) rispetto a prima dello scoppio della guerra in Ucraina.

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