Cosa cambia ora che la Manovra 2024 è legge: tutte le misure su pensioni, tasse e stipendi
È arrivata, prima della fine dell'anno come previsto, l'approvazione definitiva per la legge di bilancio del governo Meloni. Il testo della manovra ha ricevuto il via libero definitivo dalla Camera con 200 voti favorevoli e 112 contrari. Dall'anno prossimo ci saranno varie misure legate ai nuovi bonus, e in più entrerà in vigore la riforma delle pensioni, resterà il taglio del cuneo fiscale per i dipendenti, e cambieranno le aliquote Irpef.
Cosa succede alle pensioni e chi ci guadagna con la rivalutazione 2024
Per quanto riguarda le pensioni, le principali misure riguardano Quota 103 e le altre forme di pensionamento anticipato. Infatti, resterà in vigore Quota 103 ma con delle penalizzazioni: un assegno più basso ricalcolato con il metodo contributivo, e un tetto massimo a circa 2.500 euro lordi al mese fino ai 67 anni, oltre a una finestra più lunga prima di poter ottenere l'assegno (7 mesi per i lavoratori privati, 9 mesi per il pubblico). Per Ape sociale l'età minima si alzerà a 63 anni e 5 mesi, mentre per Opzione donna salirà a 61 anni, con una riduzione di un anno per figlio, fino a un massimo di due anni. Opzione donna resterà rivolta a lavoratrici caregiver, o con invalidità al 74%, o licenziate.
Nel 2024 come tutti gli anni scatterà anche la rivalutazione Inps degli assegni. Quest'anno, l'importo delle pensioni salirà del 5,4%, dato basato sull'inflazione. La rivalutazione però sarà piena solo per alcuni pensionati: quelli che prendono fino a quattro volte l'assegno minimo, cioè 2.272 euro lordi al mese. Al di sopra, la percentuale scenderà gradualmente, fino all'1,2% per chi prende più di dieci volte la minima. Le pensioni minime aumenteranno fino a 598 euro al mese.
Le novità su Iva e Irpef in manovra
Con la legge di bilancio cambiano alcune tasse. L‘Iva sale al 10% su pannolini, prodotti per l'infanzia e assorbenti. La cedolare secca per gli immobili in affitto breve aumenta al 26%, ma solo per chi affitta più di una casa e solo dal secondo immobile in poi. La modifica più importante però è quella alle aliquote Irpef: la tassa sul reddito cambierà, portando uno sconto a chi guadagna più di 15mila euro all'anno, e soprattutto nella fascia tra 28mila e 50mila euro.
Infatti, si passerà a un regime a tre aliquote Irpef: fino a 28mila euro si paga il 23%, da 28mila a 50mila euro si paga il 35%, e sopra i 50mila euro di reddito si paga il 43% di Irpef. La differenza rispetto a quest'anno è che prima si paga il 23% solo fino a 15mila euro, e poi scattava il gradino successivo al 25% fino ai 28mila euro di reddito.
Sostanzialmente, quindi, non cambia nulla per chi ha un reddito fino a 15mila euro. Da quella fascia in su comincia uno sconto, che è tanto maggiore quanto più alto è il reddito. Il massimo si raggiunge a 28mila euro: 260 euro all'anno risparmiati sull'Irpef. Questa somma resta uguale anche per chi ha un reddito superiore, fino a 50mila euro. Sopra questa soglia il governo ha deciso che scatterà un taglio di 260 euro alle detrazioni fiscali. In questo modo, il risparmio portato dalla riforma è annullato.
Cosa cambia in busta paga con il rinnovo del taglio del cuneo fiscale
Per quanto riguarda gli stipendi dei lavoratori dipendenti, nel 2024 resterà in vigore il taglio del cuneo fiscale. Si tratta di una riduzione dei contributi da versare in busta paga, pari a 6 punti fino a 35mila euro di reddito e a 7 punti fino a 25mila euro di reddito. Nella pratica, questo significherà che da gennaio 2024 non ci sarà nessuna differenza visibile nel proprio stipendio. Lo stesso taglio, infatti, è in vigore già da luglio. Se invece il governo Meloni non avesse rinnovato il taglio del cuneo – che costerà circa 10 miliardi di euro per tutto il 2024 – le buste paga avrebbero visto un calo in media da quasi 100 euro.