Cosa cambia davvero con il passaggio al mercato libero di gas e luce, spiegato dall’esperto Tabarelli
Da oggi, tutte le famiglie che fino a ieri si trovavano sul mercato tutelato del gas non lo sono più. Con l'importante eccezione dei 2,5 milioni di ‘vulnerabili' (over 75, beneficiari del bonus sociale, persone con disabilità), gli altri passeranno a un'offerta del mercato libero, se l'hanno scelta entro la fine dell'anno scorso, oppure all'offerta Placet in proroga per un anno. A luglio 2024, poi, lo stesso passaggio avverrà per le bollette della luce. Davide Tabarelli, presidente di Nomisma Energia, in un'intervista a Fanpage.it ha spiegato che cosa cambierà concretamente, perché non c'è da preoccuparsi e come mai era necessario fare questo passaggio.
Professore, partiamo da una questione concreta: cosa cambierà per chi è appena passato al mercato libero del gas, e per chi farà lo stesso con l'elettricità a luglio?
Quello che cambia concretamente è che quei milioni di italiani che sono ancora rimasti sul mercato tutelato dell'energia elettrica, che sono prevalentemente dei pigri (il sottoscritto incluso), non vedranno scritto sulla bolletta della luce "Servizio elettrico nazionale", ma ci sarà il nome di qualche società ben precisa tra le centinaia che esistono nel mercato libero. Invece gli utenti del gas non se ne accorgeranno nemmeno, perché il fornitore attuale sarà lo stesso del mercato libero.
I prezzi non saranno più quelli tutelati, ma quelli del libero mercato. Una famiglia può capire in anticipo se ci perde o ci guadagna?
Sì, è possibile, ma bisogna essere esperti e avere molta pazienza. Confrontare le bollette è più complicato che comprare un chilo di zucchine o un paio di scarpe. Ci sono varie componenti da tenere in considerazione, ma uno che si mette lì ce la può fare.
Ci sono degli strumenti che possono aiutare in questo processo?
Dal 1995 abbiamo l'Autorità per l'energia, Arera, che ha il compito di sorvegliare a tutela dei consumatori. Sul sito dell'Arera c'è il Portale offerte, dove possiamo confrontare le varie forniture con quella che abbiamo adesso. E c'è la fornitura Placet [che scatterà per chi passa al mercato libero senza aver scelto un'altra offerta, ndr]: è praticamente identica all'offerta del tutelato, con una variabile in più decisa da ciascun fornitore, che può cambiare ma in una fascia molto ristretta, e incide per appena il 5% sul totale. Possiamo chiedere i dettagli al nostro fornitore per essere certi che siano le migliori condizioni.
Sul mercato libero i prezzi sono più alti?
Se ne parla molto. Guardando all'elettricità, negli ultimi dieci anni è vero che il mercato libero aveva in media dei prezzi leggermente più alti. Si parla di un 5-10% in più. Tuttavia, chi era più attento poteva avere degli sconti sul mercato libero, trovare delle offerte più basse della media. Inoltre sul libero ci sono promozioni, raccolta punti, assistenza, ma anche la possibilità di scegliere le fonti green se si vuole essere ambientalmente più sostenibili. In più, molti passavano al libero per la possibilità di scegliere un prezzo fisso per uno o due anni.
Il prezzo fisso conviene più del prezzo variabile?
Dipende molto dalle circostanze. Chi l'ha fatto nel 2021 si è trovato a risparmiare non quegli 1-2 centesimi che negli anni prima pagava in più del tutelato, ma quasi 30 centesimi. Perché c'è stata una crisi dei prezzi, che sul mercato tutelato ha avuto effetti, mentre chi aveva un prezzo fisso ha – fortunosamente – risparmiato moltissimo.
Assoutenti ha segnalato che a Milano e Roma ci sarebbero solo tre offerte del libero mercato che convengono rispetto all'offerta Placet.
Bene, ottimo, che vadano tutti su queste tre offerte migliori allora. Ovvio che poi la maggior parte siano più alte, perché l'offerta Placet è uguale a quella del tutelato, e infatti chi vendeva sul mercato tutelato era in perdita. È dal 2007 che le tariffe del tutelato non sono da mercato libero. Per forza il prezzo deve essere più alto, altrimenti i fornitori non fanno offerta né investimenti. Poi c'è un'Autorità per tutelare, e tocca anche a noi consumatori fare delle scelte. È come per la benzina.
In che senso?
I più attenti vanno sul self service, scelgono le pompe con prezzi bassi e risparmiano un sacco. C'è chi va in autostrada e si fa il servito, e spende anche il 20% in più.
Era necessario fare il passaggio al mercato libero proprio adesso, senza ulteriori proroghe come hanno chiesto alcuni esponenti dell'opposizione?
Sì, perché siamo un Paese europeo che si ispira alle regole di mercato. Le riforme degli ultimi trent'anni vanno nella direzione della liberalizzazione, e questo è uno degli ultimi tasselli che mancano per arrivare alla libertà dei consumatori di scegliere in maniera responsabile. La decisione era stata presa nel 2007, poi promessa nel 2017, e infine inserita nel Pnrr come una delle riforme da attuare entro il 2023.
Perché il passaggio al mercato libero può creare apprensione?
Qui si entra nella psicologia dei mercati, io non sono un esperto ma sono basi dell'economia: chi è sul mercato libero è spinto a diventare più responsabile e prendere decisioni. Chi è rimasto sul tutelato, come me, è pigro. E non è una scelta irrazionale: la bolletta elettrica, in condizioni normali, sul bilancio di una famiglia tipo non incide più del 2%. È razionale non passare troppo tempo a cercare un'offerta più conveniente che magari ti fa risparmiare 50 euro all'anno se va bene. Per il gas, molti hanno la fornitura di condominio e sono già sul mercato libero, magari . Poi va detto, bisogna guardarsi bene dai terroristi della vendita.
Chi sono i ‘terroristi della vendita'?
Quelli che chiamano e magari dicono "rischi che ti taglino gas o luce se non passi alla nostra offerta". Queste persone andrebbero denunciate, chi riceve una telefonata simile dovrebbe chiamare le autorità.
Chiariamolo: non c'è alcuna possibilità che si rimanga senza luce o gas per il passaggio al mercato libero, giusto?
No, zero rischio. Il nostro sistema è fortemente rivolto alla tutela del consumatore. Se da adesso uno non fa niente, non succede niente: continuerà come prima, e semplicemente (per l'elettricità) vedrà un nome diverso nell'intestazione. Prima c'era un possibile problema, perché se uno pagava le bollette tramite la banca avrebbe dovuto notificare il cambio di intestatario dei versamenti. Ma anche questo problema è stato risolto: il passaggio sarà automatico, proprio per evitare che qualcuno si dimentichi di farlo, quindi non c'è alcun rischio di restare senza forniture.
Sempre in tema di bollette, da quest'anno il governo Meloni ha deciso di rialzare l'Iva sul gas al 22%, mentre era rimasta al 5% per oltre due anni. È una decisione giusta?
Sì, eccome. Il prezzo è tornato a 31 euro al Megawattora. Dalla fine del 2021, per tutto il 2022 e il 2023, la riduzione dell'imposta è stata compensata da soldi dello Stato e questo ha aumentato il nostro debito. È bene che torniamo a ricordarci che c'è una tassazione, anche perché siamo un Paese che prende dall'energia gran parte delle proprie entrate, che non sono minimamente sufficienti a compensare le uscite.