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Cosa c’entra papa Francesco con Berlusconi, Putin e Francesca Pascale

“Andrei di corsa a parlare con papa Francesco del caso Berlusconi”. Così Francesca Pascale dopo la decisione del Senato sulla decadenza del Cavaliere. E non è la prima volta che il Pontefice viene chiamato in causa. Della serie: quando il retroscena supera fantasia e buonsenso.
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Sembra una barzelletta, anzi probabilmente lo è. I protagonisti sono Silvio Berlusconi, fresco di decadenza dalla carica senatoriale ratificata con i voti del Partito Democratico, del Movimento 5 Stelle, di parte del Gruppo Misto e di buona parte di Scelta Civica; Francesca Pascale, la fidanzata del Cavaliere, nonché militante forzista di lunga data e padrona dell'ormai celebre Dudù (sic); Vladimir Putin, presidente russo ma soprattutto amico intimo dell'ex capo del Governo italiano; Papa Francesco, probabilmente ignaro di tutto. La trama sostanzialmente non c'è, se non in frammenti, mezze dichiarazioni decontestualizzate e ricostruzioni più o meno inventate di sana pianta da retroscenisti e commentatori politici.

Qualche giorno fa infatti si era diffusa la voce che Vladimir Putin avesse intenzione di nominare Silvio Berlusconi come ambasciatore russo presso la Santa Sede, garantendogli così immunità e passaporto diplomatico e mettendolo al riparo dalle altre inchieste e dai processi in corso. Una possibilità rilanciata da gran parte dei giornali, anche da quelli "solitamente ben informati" che parlavano anche di Antigua o Bermuda. Del resto, si mormorava, la visita di Putin proprio nei giorni precedenti la decadenza sembrava autorizzare pensieri di questo tipo (in realtà l'incontro Putin – Letta era programmato da mesi). Certo, c'era il piccolo particolare delle smentite ufficiali, cui si è aggiunto direttamente Berlusconi in conferenza stampa: "È un’ipotesi che non ho mai considerato: desidero che la mia innocenza venga fuori a tutto tondo io sono italiano al cento percento e non prevedo scappatoie straniere. Nessuna offerta di passaporto, nemmeno per sogno né dalla Russia né da altri paesi". E senza nemmeno contare che per quel che concerne il Vaticano la cosa aveva del surreale, dal momento che la nomina dovrebbe essere controfirmata direttamente da papa Francesco. Ora, con tutto il rispetto, immaginatevi Bergoglio che firma la sostanziale immunità per un condannato in via definitiva…

Ora l'assist che la Pascale regala a Tommaso Labate sul Corsera consente di continuare per un po' a giocare sulla questione. E pazienza se in realtà la fidanzata del Cavaliere probabilmente intendeva ben altro, con quella constatazione "andrei di corsa a parlare con il papa" che è ben altro da una richiesta di "aiuto e intervento" del Pontefice sulla vicenda personale del Cavaliere. Del resto, senza il risvolto ridicolo, che barzelletta sarebbe?

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A Fanpage.it fin dagli inizi, sono condirettore e caporedattore dell'area politica. Attualmente nella redazione napoletana del giornale. Racconto storie, discuto di cose noiose e scrivo di politica e comunicazione. Senza pregiudizi.
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