Cosa afferma la nuova proposta di legge sulla Cannabis: tutte le novità
La commissione Giustizia alla Camera ha approvato il testo base della proposta di legge che permetterebbe la coltivazione domestica della cannabis fino a quattro piantine femmine. Il progetto concilia tre diverse proposte (di Magi, Molinari e Licatini) e si compone di cinque articoli che andrebbero a modificare il Testo Unico sugli stupefacenti, al momento riferimento per la normativa in questo ambito. Ma cosa afferma questo disegno di legge? Cosa cambierebbe? Facciamo chiarezza.
Come abbiamo detto, la proposta renderebbe legale la coltivazione fino a quattro piante "femmine", annullando le sanzioni amministrative per i consumatori di cannabis, ad eccezione del caso di guida sotto effetto di stupefacenti. Di fatto, si andrebbe depenalizzare la coltivazione e il consumo ad uso personale di piccole quantità di cannabis.
Le sanzioni sono quelle stabilite dalla legge 309/90. Vengono ridotte le pene per i fatti di lieve entità distinguendo tra cannabis e le altre sostanze, mentre vengono aumentate da sei a dieci anni le pene per i reati connessi al traffico e alla detenzione della cannabis al fine di spaccio. Non si può comunque considerare di lieve entità lo spaccio a minori o che avviene nella vicinanza delle scuole.
La separazione tra le diverse sostanze è una delle maggiori novità. I reati legati alla cannabis resterebbero autonomi rispetto agli stessi connessi però agli oppiacei. Una diversità che in realtà era già stata evidenziata dalla Corte Costituzionale.
La coltivazione in casa di canapa, ha sottolineato il relatore e presidente della commissione, Mario Perantoni, è "fondamentale per i malati che devono farne uso terapeutico". Inoltre, un altro obiettivo della depenalizzazione sarebbe quello di "combattere lo spaccio e il conseguente sottobosco criminale".