Cos’è Rc Auto “Tariffa Italia” e perché rischia di saltare
In questi giorni la commissione Industria del Senato sta esaminando il ddl Concorrenza, il disegno di legge approvato dalla Camera dei deputati lo scorso ottobre. A far discutere è soprattutto una norma del testo, ribattezzata "Tariffa Italia", nata da un emendamento del deputato Pd Leonardo Impegno con l'obiettivo di uniformare le tariffe Rc auto su tutto il territorio nazionale. Il punto è che un nuovo emendamento presentato in commissione dai relatori del ddl Concorrenza Salvatore Tomaselli del Pd e Luigi Marino di Ap rischia di far saltare la previsione – che dopo il passaggio alla Camera era entrata a pieno titolo a far parte del testo.
Cos'è la Tariffa Italia
L'emendamento presentato da Leonardo Impegno (Pd) durante l'esame del ddl Concorrenza alla Camera prevede uno sconto sui premi dell'Rc Auto per gli automobilisti vituosi delle regioni in cui l'assicurazione è più cara, per evitare le truffe. Così che sia a Napoli che a Milano si paghino le stesse cifre. Le regioni del sud saranno quelle maggiormente favorite da questa nuova tariffa, poiché più alto è il tasso di incidenti maggiore sarà lo sconto. Per rientrare in questa categoria occorre non aver fatto incidenti per colpa negli ultimi cinque anni e aver installato una scatola nera. Sarà l'Istituto per la vigilanza sulle assicurazioni – Ivass – a stabilire la percentuale minima di sconto da applicare nelle regioni, in modo da uniformare le tariffe di tutta Italia creandone, sostanzialmente, una unica per gli automobilisti che non fanno incidenti. Per Impegno si tratta di una norma che "migliora un sistema assicurativo inefficiente, che carica i costi dell’inefficienza sui cittadini onesti e perbene. Ora per loro verrà introdotto un meccanismo premiale, dopo anni in cui sono stati bastonati".
Se da un lato la proposta aveva ricevuto il favore di Federconsumatori Campania – secondo cui il Parlamento aveva fatto "finalmente un passo decisivo per quella che è l’applicazione di un principio di giustizia sociale" – critiche sono arrivate dagli attuari, ossia i professionisti che nell’ambito delle compagnie assicurative hanno la competenza e la responsabilità di fare i calcoli, secondo cui con la nuova norma "si tende a eliminare uno dei parametri più significativi, quello legato al territorio, ai fini della tariffazione nel ramo RC Auto, parametro da sempre utilizzato proprio perché ritenuto altamente predittivo del rischio oltre che di facile e certa reperibilità".
Perché rischia di saltare?
I senatori Salvatore Tomaselli (Pd) e Luigi Marino (Ap) in commissione Industria hanno presentato una proposta di modifica al ddl Concorrenza in base alla quale le compagnie di assicurazione saranno tenute ad applicare uno sconto la cui percentuale sarà fissata dalle compagnie stesse. L'emendamento, di fatto, sopprime l’articolo 7 del Ddl concorrenza, definiva i parametri per gli sconti per tutti coloro che non avevano fatto sinistri negli ultimi 5 anni. In questo caso le riduzioni delle tariffe saranno definite dalle assicurazioni.
Contro questa possibilità si è subito schierato Impegno, che in conferenza stampa ha denunciato come l'emendamento "renderebbe indefiniti gli sconti. Pertanto, in questi ultimi giorni, ho chiesto al Governo di subemendare la proposta dei relatori. È chiaro che se il Governo non interverrà, i promotori di ‘Tariffa Italia’ annunceranno la loro contrarietà a questa norma farsa". Secondo il senatore di Sel Peppe De Cristofaro "l'emendamento presentato in Commissione dai relatori del ddl concorrenza intacca nei fatti l’impianto di ‘Tariffa Italia' e rappresenta un passo indietro gravissimo che, se confermato, si configurerebbe come una resa agli interessi delle compagnie assicuratrici. Occorre ripristinare quantomeno il punto di equilibrio raggiunto con ‘Tariffa Italia’ alla Camera, che garantiva agli automobilisti virtuosi un prezzo in linea alla media nazionale". Per il senatore, infatti, "demandare alle compagnie assicurative il compito di fissare il prezzo di sconto non garantisce che il prezzo finale applicato sia uniformato a quello medio nazionale più basso, con il risultato che le sperequazioni sulle assicurazioni continueranno a rimanere".
A dare battaglia sul tema c'è anche il Movimento 5 stelle, che non rispariamia critiche al Partito democratico. In una nota congiunta, il vicepresidente della Camera Luigi Di Maio e il senatore M5s Sergio Puglia si sono tolti qualche sassolino dalle scarpe. "Ci hanno accusato di essere gufi e disfattisti e, secondo un costume tipicamente renziano, hanno voluto interpretare come un banale attacco politico quello che voleva essere un sincero grido d'allarme – hanno dichiarato – Al deputato Pd Leonardo Impegno e alla sua collega Valeria Valente dicemmo di non cantare vittoria quando, grazie ai voti e alla battaglia del Movimento 5 Stelle, passò alla Camera il testo, a firma Impegno-Di Maio, che garantiva per gli automobilisti virtuosi la tariffa Rc auto più bassa sul territorio nazionale". Più volte, hanno denunciato i grillini, "abbiamo ribadito che in Senato il Pd, colluso con le compagnie assicurative, avrebbe fatto marcia indietro su quel testo". Secondo il Movimento 5 stelle l'emendamento proposto in commissione al Senato è "una presa per i fondelli così palese da ridestare dal torpore lo stesso Impegno. Il deputato Pd, che se ne guarda bene dal fare i nomi dei suoi colleghi di partito che stanno boicottando la Tariffa Italia, aveva tacciato i nostri appelli come atti di uno spettacolo da cabaret, impegnandosi piuttosto a non dividere con nessuno i presunti meriti di quella che amava definire Tariffa Italia. Sebbene M5 da anni si batte per la stessa causa".