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Cortei e manifestazioni per la pace in tutta Italia: “Fermiamo le guerre, cessate il fuoco a Gaza”

Decine di migliaia di persone, da Milano a Bari, da Palermo a Torino, oggi hanno manifestato per manifestare per la pace. Circa 20mila a Roma, secondo gli organizzatori. Anche sindacati e partiti di opposizione in piazza. Al centro della protesta il conflitto in Ucraina e i bombardamenti su Gaza, ma anche le spese militari italiane.
A cura di Luca Pons
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Proprio nel giorno in cui Israele ha lanciato un nuovo attacco contro l'Iran, nell'ennesimo sviluppo che rischia di aumentare le tensioni in Medio Oriente, in molte città italiane – soprattutto sette capoluoghi di Regione – si sono svolti cortei e manifestazioni per chiedere la pace. L'iniziativa è stata lanciata da Rete italiana pace e disarmo, Europe for peace e altre organizzazioni pacifiste. In piazza decine di migliaia di persone, con rappresentanze di varie associazioni della società civile. Hanno aderito anche i sindacati (Cgil e Cisl) e alcuni partiti dell'opposizione: in particolare Pd, M5s e Avs.

Fratoianni (Avs): "Opposizioni dicano che sono contro aumento spese militari"

A Roma hanno preso parte all'evento numerosi esponenti politici. Angelo Bonelli e Nicola Fratoianni, leader di Alleanza Verdi-Sinistra, hanno affermato che oggi "i conflitti hanno preso il posto del dialogo e dell'iniziativa diplomatica, sono aumentate in modo scandaloso le spese per nuovi armamenti". Bonelli ha denunciato il premier israeliano: "Quello che Netanyahu vuole fare a Gaza è liberarsi dei palestinesi, e lo fa nel modo più terribile, attraverso le bombe. Abbiamo colonne di donne, uomini, bambini che viaggiano in mezzo alle macerie da una parte all'altra per trovare rifugio dalle bombe. La cosa più orribile che sta accadendo è l'assuefazione alla morte delle bombe che vengono lanciate a Gaza. Nessuno dice nulla".

Fratoianni ha aggiunto: "Basta alla strategia dell'escalation, delle armi come unica soluzione, le armi chiamano armi, chiamano bombe, chiamano morte. E basta con la spesa militare. Cominciamo a dire che le opposizioni sono contrarie a raggiungere il 2% del Pil per la spesa militare, sarebbe un bel passo avanti".

Tra i vari rappresentanti del Partito democratico c'era il deputato Arturo Scotto: "Il governo italiano non può fare finta di nulla. Decine di migliaia di cittadini hanno sfilato pacificamente per chiedere che la diplomazia riprenda a parlare, che il cessate il fuoco sia una priorità. Nel giorno in cui l'Onu dichiara che l'intera popolazione a nord di Gaza rischia di morire per gli effetti drammatici della guerra a partire dall'emergenza sanitaria è ora che si dica a Netanyahu di fermarsi". Il deputato M5s Andrea Quartini, invece, ha preso parte al corteo di Firenze: "Il governo italiano deve prendere una posizione chiara e certa. Noi continueremo a portare avanti le nostre istanze in Parlamento e nelle piazze, ogni giorno".

Landini: "Ue nasce per evitare Terza guerra mondiale, non lo sta facendo"

In piazza a Roma anche il segretario generale della Cgil Maurizio Landini. Parlando ai cronisti, il sindacalista ha attaccato il governo Meloni, che sta "aumentando le spese militari" mentre "in questo Paese si stanno chiudendo le linee di montaggio che producono auto, che producono beni comuni e si stanno aumentando le linee per produrre i Leopard o per produrre armi". "Questa storia che per creare sicurezza bisogna armarsi di più è in realtà una cavolata", ha aggiunto. "Così mandi un messaggio: che è semplicemente l'uso della forza bruta che regola i rapporti tra gli Stati".

Landini ha parlato anche del governo israeliano: "Ciò che sta facendo non solo è un danno perché sta massacrando il popolo palestinese, ma credo sia un suicidio anche per il popolo d'Israele. Questo governo non sta lavorando per arrivare all'obiettivo due popoli-due Stati e da questo punto di vista l'odio che si sta creando genererà solo altro odio". L'Europa "nasce per impedire di andare alla Terza guerra mondiale" e "oggi non sta svolgendo questo ruolo".

In quali città ci sono state manifestazioni

Le città principali in cui la mobilitazione era stata annunciata, per la giornata ‘Fermiamo tutte le guerre, il tempo della pace è ora', erano sette. L'evento più numeroso è stato quello di Roma, con circa 20mila partecipanti secondo gli organizzatori. Circa 10mila persone a Firenze, 5mila persone a Torino e 4mila a Milano nonostante la pioggia fitta, e piazze partecipate anche a Bari, Palermo e Cagliari. Tra gli slogan, inviti alla pace ("siamo ebrei e palestinesi, siamo russi e ucraini, l'umanità non ha confini") e al cessate il fuoco, "con tutte le vittime e contro tutte le guerre", ma anche riferimenti specifici al "genocidio del popolo palestinese" e attacchi al governo Meloni.

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