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Corte dei Conti critica lo scudo erariale, ma il governo lo prolunga di sei mesi

È arrivata, con un emendamento al Milleproroghe, una nuova proroga di sei mesi dello scudo erariale che solleva gli amministratori pubblici da responsabilità contabili in caso di colpa grave: la misura resta infatti in vigore fino al 31 dicembre 2024. Per la Corte dei Conti il prolungamento della misura è ingiustificato.
A cura di Annalisa Cangemi
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È arriva una proroga di 6 mesi, dal 30 giugno al 31 dicembre 2024 per il cosiddetto scudo erariale, che limita la responsabilità dei soggetti sottoposti alla giurisdizione della Corte dei conti in materia di contabilità pubblica per l'azione di responsabilità ai casi in cui la produzione del danno conseguente alla condotta del soggetto sia dolosa, escludendo le condotte attive dall'ambito di applicazione della colpa grave.

Secondo la Corte dei Conti non sarebbe stata necessaria un'ulteriore proroga del cosiddetto scudo erariale, introdotto in via eccezionale durante la pandemia per mitigare la ‘paura della firma'". Lo ha detto ieri il presidente della Corte dei Conti Guido Carlino, in occasione della cerimonia di inaugurazione dell’anno giudiziario, definendo "apprezzabili" le norme nel Codice dei contratti pubblici e nel decreto legislativo 149 del 2022, che prevedono "una più puntuale perimetrazione della colpa grave".

Lo scudo erariale, introdotto nel 2020 con Il Covid e inserito nel decreto legge Semplificazioni firmato dal governo Conte 1, limita in via eccezionale la responsabilità erariale di amministratori, dipendenti pubblici e privati a cui è affidata la gestione di pubbliche risorse ai danni provocati dalle sole condotte accertate con dolo o quelli causati da grave omissione o inerzia, escludendo quindi ogni responsabilità per colpa grave. La misura è stata poi prorogata dal governo Draghi, soprattutto per agevolare i progetti del Pnrr, evitando che venissero bloccati dalla burocrazia difensiva, ed è stata poi rilanciata dal governo Meloni nel decreto Pnrr sulla Pa del 2023, che ha anche cancellato il controllo concomitante della Corte sugli investimenti del Piano nazionale di ripresa e resilienza.

La maggioranza ora lo ha prolungato di nuovo: è arrivato il via libera delle commissioni Affari costituzionali e Bilancio della Camera ad un emendamento riformulato al decreto Milleproroghe che estende di sei mesi, fino a fine 2024, lo scudo erariale per gli amministratori pubblici. La misura sarebbe scaduta a fine giugno. Eppure la Corte dei Conti è stata chiara, sottolinenando che una proroga non è necessaria.

Più diretto del presidente della Corte dei Conti Carlino era stato ieri il procuratore generale della Corte dei Conti, Pio Silvestri, secondo cui "La riduzione dell'area della responsabilità non sembra la risposta più idonea a superare le difficoltà dell'azione amministrativa, poiché l'esenzione o la limitazione della responsabilità potrebbe fungere da disincentivo per l'attività di coloro che, operando con diligenza, cura e passione, non vedrebbero premiati il loro impegno e la loro professionalità".

Silvestri, nel suo intervento per la cerimonia di inaugurazione dell'anno giudiziario, ha aggiunto che "pur nel doveroso ed assoluto rispetto delle prerogative del Governo e del Parlamento" la magistratura contabile guarda "con preoccupazione" a interventi legislativi, che potrebbero rendere sistemica la previsione normativa contenuta nell'art. 21 del D.L. n. 76 del 2020 ovvero restringere gli spazi della responsabilità erariale".

Secondo i dati forniti dal procuratore generale della Corte dei Conti Silvestri, l'attività della magistratura contabile, nel corso del 2023, ha portato le 21 Sezioni giurisdizionali regionali all'emanazione di 1.863 sentenze nella materia della contabilità pubblica, delle quali 1.103 in relazione ai giudizi per l'accertamento della responsabilità amministrativa; su oltre 23mila segnalazioni per eventuale danno erariale, l'attività istruttoria delle Procure regionali è sfociata nell'instaurazione di 1.061 giudizi in materia di responsabilità. Di questi, 141 hanno riguardato l'indebita percezione di contributi comunitari o nazionali da parte di soggetti privati.

"Nel corso del 2023, le segnalazioni di danno sono state numerose e di gran lunga superiori a quelle che hanno condotto all'instaurazione di giudizi di responsabilità, con la conseguente archiviazione di oltre 22mila procedimenti in seguito alla verifica dell'assenza di danno erariale, della regolarità dell'azione amministrativa ovvero della carenza dell'elemento soggettivo del dolo o della colpa grave", ha spiegato. In pratica, sottolinea il Sole 24 Ore, i processi si concentrerebbero su meno del 5% dei dossier.

La reazione della Corte dei Conti alla proroga dello scudo erariale

L'Associazione magistrati della Corte dei conti manifesta contrarietà alla nuova proroga dello scudo erariale approvata con un emendamento al dl Milleproroghe. "La norma che ha introdotto lo scudo erariale, già al vaglio della Consulta perché sospettata di incostituzionalità, era stata adottata nel 2020, durante la pandemia. Una sua ulteriore proroga sarebbe contraddittoria e ingiustificata, in quanto, nonostante la fine del periodo di emergenza, avrebbe l'effetto di stabilizzare l'esclusione della perseguibilità delle condotte commissive gravemente colpose, esponendo il Paese al grave rischio di spreco di denaro pubblico, di gestioni opache di commesse pubbliche e di diffusione del malaffare" si legge in una nota.

"Il Paese non ha bisogno di un ulteriore prolungamento di norme temporanee ed emergenziali, peraltro già più volte prorogate, ma di una riforma seria della responsabilità amministrativa nel pieno rispetto dei principi costituzionali ed eurounitari. L'Associazione magistrati della Corte dei conti è pronta ad un confronto immediato nell'interesse comune di tutte le parti coinvolte ma soprattutto dei cittadini", si legge ancora.

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