La recente vicenda del senatore democratico Corradino Mineo è emblematica. Oppositore della nuova legge elettorale e per questo defenestrato da Matteo Renzi in commissione Affari Costituzionali, Corradino Mineo era diventato l'eroe dei duri e puri anche all'interno del Partito Democratico. Poi, lo scivolone, incredibile per un uomo di comunicazione: l’ex direttore di RaiNews 24 dice in un dibattito pubblico, riferendosi al presidente del Consiglio Renzi: «Matteo è un ragazzino autistico che vorresti proteggere perché tante cose non le sa». Mineo in quel frangente ha anche parlato del ministro Maria Elena Boschi e pure lì giù battute. Ma quella sul bimbo autistico, ecco, quella, è davvero da annotare. È la dimostrazione di come si riesca a perdere clamorosamente con un sol colpo da maestri. Renzi in Assemblea Pd ha demolito il giornalista su questa battuta. Mineo si è poi scusato, non penso basti.
Per rappresentare questo sentimento di rabbia e indignazione (rabbia doppia perché a mio modo di intendere Mineo ha molte ragioni sulla sua vicenda politica) uso parole non mie, ma quelle del giornalista, scrittore e autore Gianluca Nicoletti, che sui ragazzi autistici – suo figlio lo è – ha scritto un bel libro: "Una notte ho sognato che parlavi". Un libro che il senatore Mineo dovrebbe leggere.
Vergognatevi tutti, siete degli incivili! Soprattutto siete ignoranti madornali se ridete alla parola autistico come se fosse l’ equivalente di qualcosa di comico. Ignoranti e spietati verso un problema atroce e trascurato dalle istituzioni che colpisce 600.000 famiglie nel nostro Paese. Probabilmente non lo sapete, non ve ne siete mai interessati, non pensate che queste persone possano corrispondere al vostro elettorato e quindi potete pure farvi una bella risata. Trovate che sia divertente giocare sulla sindrome che renderà sempre la vita difficilissima non solo ai nostri ragazzi, ma anche alle loro famiglie su cui pesa quasi totalmente ogni onere. Soprattutto tu caro ex collega Corradino sei un ignorante se usi questo termine con tanta leggerezza e ironia.
Il tuo imbarazzante tentativo di metterci una pezza, dopo che qualcuno ti avrà fatto notare la bestialità che avevi detto, è ancora più sintomatico della tua ignoranza su quella che è la prima causa di handicap nel nostro Paese. Le tue scuse sono ridicole: “Ieri sera, stanco e provato, ho detto cose che non avrei dovuto. Durante la presentazione di un libro di Civati, ho paragonato Renzi a un bambino autistico, nei confronti del quale si prova affetto e voglia di protezione ma che ti sorprende per la straordinaria capacità di risolvere un’equazione (in questo caso politica) molto complessa.” Caro Corradino, gli autistici che risolvono equazioni li hai visti al cinema, ma la realtà è molto diversa, informati. Ancora una volta mi confermi che la visone fantasiosa e romanzesca dell’ autismo arriva fino ai piani alti delle nostre istituzioni, forse per questo da mesi al Senato si tergiversa su una legge sull’autismo che aspettiamo da anni e che non vede mai la luce.
Per questo in Italia ancora magistrati indagano sul rapporto tra vaccini e autismo, le regioni sovvenzionano terapie preistoriche, ancora parlano medici che colpevolizzano le madri o prescrivono diete per guarire dall’autismo. Sai alla fine Corradino più della tua battuta patetica la cosa che più, a me padre di un autistico, ha fatto male è la crassa e sguaiata risata dei tuoi interlocutori. Evidentemente nessuna storia di autistico è arrivata a lambire le loro belle terrazze, ha compromesso l’ armonia delle loro case feng shui, ha impedito lo sventolio orgoglioso delle loro bandiere arcobaleno. Prova a fare battute su qualsiasi altra categoria discriminata poi sappimi dire se te la cavi con due righe di scuse.