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Covid 19

Tutte le ordinanze e i provvedimenti per l’emergenza Coronavirus regione per regione

Dai primi casi di coronavirus al Nord, esplosi la scorsa settimana, le autorità locali hanno cominciato ad adottare diverse precauzioni contro ila diffusione dell’epidemia. Il governo centrale sta cercando di uniformare l’approccio all’emergenza, ma vediamo, regione per regione, quali ordinanze e provvedimenti sono stati approvati per contenere il Covid-19.
A cura di Annalisa Girardi
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Con l'aumento dei casi di contagio da coronavirus, le Regioni italiane hanno adottato diverse misure d'emergenza per difendersi dalla diffusione del Covid-19. Il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, ha comunicato di aver presentato a tutti i governatori regionali un'ordinanza, che verrà resa nota in serata, che punta ad assicurare la massima conformità di comportamenti su tutto il territorio nazionale: "Abbiamo in sostanza tre livelli, tre linee di condotta. Uno già adottato per gli epicentri del coronavirus (i 10 Comuni del lodigiano e quello padovano); poi un altro rappresentato dai territori circostanti dove sono anche presenti episodi di contagio; infine c'è il restante parte del territorio nazionale, dove non c'è motivo di adottare misure severe e restrittive, ma dove, come specifichiamo in questa ordinanza, viene richiesta cautela". Ma nei giorni scorsi le autorità locali hanno già adottato diverse precauzioni contro il coronavirus. Vediamo, Regione per Regione, che provvedimenti sono stati approvati per contenere l'epidemia.

Lombardia

In Lombardia (numero verde 800.894.545), la Regione dove sono esplosi i casi di contagio la scorsa settimana, sono stati presi subito dei provvedimenti per evitare il diffondersi dell'epidemia. Nei dieci Comuni della Zona Rossa, cioè Codogno, Castiglione d’Adda, Casalpusterlengo, Fombio, Maleo, Somaglia, Bertonico, Terranova dei Passerini, Castelgerundo e San Fiorano, sono valide le disposizioni del Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri del 23 febbraio. Queste aree sono state completamente blindate, ma per il resto è in vigore l'ordinanza della Regione Lombardia: vediamo quindi le misure qui contenute.

Scuole

Le scuole e le università sono state chiuse in Lombardia, e le gite sono state sospese "sia sul territorio nazionale che estero". Anche i concorsi e gli esami, compreso quello di guida, sono stati rinviati. Nell'ordinanza si legge: "Chiusura dei nidi dei servizi educativi dell'infanzia e delle scuole di ogni ordine e grado, nonché della frequenza delle attività scolastiche e di formazione superiore, corsi professionali, master, corsi per le professioni sanitarie e università per gli anziani ad esclusione degli specializzandi e tirocinanti delle professioni sanitarie, salvo le attività formative svolte a distanza".

Luoghi pubblici ed eventi

Anche i musei, i cinema e i teatri sono stati chiusi, Scala di Milano compresa. Il Duomo invece è stato chiuso ai soli turisti, ma rimane aperto per i fedeli: anche le celebrazioni religiose sono state sospese, ad eccezione di funerali e matrimoni che però dovranno avvenire alla sola presenza di parenti stretti. Anche le manifestazioni pubbliche, culturali e sportive sono state sospese: i centri sportivi e le palestra sono chiusi, così come i bar, pub e locali notturni (anche se solo dalle 18 alle 6 del mattino). Nell'ordinanza si legge: "La sospensione di manifestazioni o iniziative di qualsiasi natura, di eventi e di ogni forma di riunione in luogo pubblico o privato, anche di carattere culturale, ludico, sportivo e religioso, anche se svolti in luoghi chiusi aperti al pubblico".

Veneto

La seconda Regione in Italia per numero di contagi è il Veneto (numero verde 800.462.340): qui si è anche registrata la prima vittima nel Paese. Come per la Lombardia, anche in questo caso per quanto riguarda la zona rossa, qui delimitata al Comune di Vo', è in vigore la quarantena per l'intero paese, con ingressi e uscite solo in casi di estrema necessità e valutate caso per caso. L'ordinanza della Regione Veneto riguardante il resto del territorio, invece prevede altre disposizioni.

Scuole

Anche in Veneto le scuole sono state chiuse. Così come per le università, l'ordinanza co-firmata dal ministro della Salute Roberto Speranza e dal governatore Luca Zaia stabilisce che le lezioni saranno sospese fino a marzo. Lo stesso vale per i viaggi di istruzione, che saranno rinviati. Anche i concorsi e gli esami, compreso quello di guida, sono stati rimandati.

Luoghi pubblici ed eventi

I musei, i cinema e i teatri sono al momento chiusi. Anche La Fenice di Venezia ha chiuso i battenti. Sospese anche le "manifestazioni o iniziative di qualsiasi natura, di eventi in luogo pubblico o privato sia in luoghi chiusi che aperti al pubblico, anche di natura culturale, ludico, sportiva, religiosa; discoteche e locali notturni". Tra gli eventi cancellati anche il Carnevale di Venezia. Inoltre, nel capoluogo della Regione è anche prevista un'operazione di disinfestazione straordinaria per i vaporetti e gli autobus. Lo stesso è stato effettuato in tutto il Veneto per i treni e il trasporto pubblico locale. Anche i centri sportivi e le palestre sono stati chiusi. Per quanto riguarda le manifestazioni di carattere religioso, come le messe, anch'esse sono state sospese. Infine, è stata predisposta "la limitazione dell'accesso dei semplici visitatori alle aree di degenza, preferibilmente una persona per paziente al giorno".

Emilia Romagna

Oltre 90 i casi registrati in Emilia Romagna (numero verde 800.033.033). L'ordinanza della Regione Emilia Romagna stabilisce la chiusura delle scuole e la sospensione delle manifestazioni pubbliche e ricorda "l'obbligo da parte di individui che hanno fatto ingresso in Emilia-Romagna da zone a rischio epidemiologico come identificate dall’Organizzazione Mondiale della Sanità di comunicare tale circostanza al Dipartimento di Prevenzione dell’Azienda sanitaria competente per territorio per l’adozione della misura di permanenza domiciliare fiduciaria con sorveglianza attiva".

Scuole

Lezioni sospese fino al prossimo primo marzo anche in Emilia Romagna. Oltre alla chiusura delle scuole, tra cui sono compresi anche asili nido e università, sono bloccate anche le gite sul territorio nazionale ed estero. Il governatore della Regione ha affermato che la decisioni è stata presa "vista l'alta mobilità degli studenti, in accordo con il ministero dell' Università e della Ricerca scientifica e le nostre Università".

Luoghi pubblici ed eventi

Sospese anche tutte le manifestazioni pubbliche, culturali, sportive "e gli eventi e di ogni forma di aggregazione in luogo pubblico o privato", inclusi i concorsi. Chiusi i musei, "gli istituti, e gli altri luoghi di cultura", ad "eccezione delle bibliotche". Si starebbero valutando misure ulteriori per Piacenza e il territorio piacentino, d’intesa con le istituzioni locali.

Piemonte

In Piemonte (numero verde 800.333.444) si sono registrati due casi accertati di coronavirus. Ma per evitare un propagarsi dei contagi dalla vicina Lombardia, focolaio principale in Italia, la Regione ha predisposto una serie di misure precauzionali. Nell'ordinanza della Regione Piemonte si predispone la chiusura delle scuole e la sospensioni di manifestazioni o iniziative di qualsiasi natura. I provvedimenti, validi fino al prossimo 29 febbraio, potrebbero cambiare a seconda dell'evoluzione dell'epidemia, si specifica.

Scuole

Anche in Piemonte le scuole di ogni ordine e grado sono rimaste chiuse questa settimana. "Chiusura dei servizi educativi dell’infanzia e delle scuole di ogni ordine e grado, nonché della frequenza delle attività scolastiche e di formazione superiore, corsi professionali (ivi compresi i tirocini), master, corsi universitari di ogni grado e università per anziani, con esclusione degli specializzandi nelle discipline mediche e chirurgiche e delle attività formative svolte a distanza", si legge nell'ordinanza.

Luoghi pubblici ed eventi

Chiusi anche musei, cinema, teatri, palestre, centri sportivi: "Sospensione dei servizi di apertura al pubblico dei musei e degli altri istituti e luoghi della cultura di cui all’articolo 101 dei Codici dei beni culturali e del paesaggio di cui al D.L. 42/2004, nonché dell’efficacia delle disposizioni regolamentari sull’accesso libero o gratuito a tali istituti o luoghi". Sospese anche le manifestazioni e gli eventi pubblici, compreso il carnevale d'Ivrea. Le messe sono sospese in tutta la Regione, tranne che a Torino dove però i fedeli possono ricevere la comunione solo in mano, e non in bocca, scambiarsi il segno di pace. È stata anche svuotata l'acquasantiera. Per quanto riguarda i tribunali, sono stati rinviati di almeno due mesi i procedimenti che hanno a che fare con persone provenienti dai territori considerati focolai. Infine, in tutta la Regione, è stata predisposta la disinfezione giornaliera dei treni regionali e di tutto il trasporto pubblico locale via terra, via aerea e via acqua.

Trentino Alto Adige

L'ordinanza della Regione Trentino Alto Adige (numero verde 800.751.751) prevede "la chiusura dei servizi socio educativi pubblici e provati per la prima infanzia", "la sospensione delle attività didattiche" e la "chiusura delle biblioteche universitarie e delle aule studio" per l'Università degli Studi di Trento. Inoltre, nel documento si approva anche la quarantena per i soggetti "rientranti dalle aree a rischio" e quelli che "hanno avuto contatto con i soggetti sintomatici". Sono state annullate le manifestazioni "che si svolgono in luoghi chiusi e per le quali si prevede l'aggregamento di un numero elevato di persone".  Per la provincia autonoma di Bolzano fino a domenica 1 marzo rimarranno chiuse tutte le scuole, pubbliche e private, tra cui anche l'Università di Bolzano, la Scuola superiore di sanità “Claudiana” e Conservatorio “Monteverdi”.

Friuli Venezia Giulia

Il Friuli Venezia Giulia (numero verde 800.500.300) ha invitato i sindaci a confrontarsi direttamente con la Protezione Civile per la corretta interpretazione delle linee guida fornite dall'amministrazione regionale contro la diffusione del coronavirus. L'ordinanza della Regione Friuli Venezia Giulia. Al momento non si registrano casi di positività sul territorio, ma sono comunque state chiuse scuole e università, musei e centri culturali.

Marche

Nelle Marche (numero verde 800.936.677) si sono registrati solo alcuni casi di positività al coronavirus, ma ancora prima che questi venissero accertati il governatore della Regione, Luca Ceriscioli, aveva predisposto la chiusura di tutte le scuole, entrando in polemica con il governo centrale che invece non riteneva l'operazione necessaria e aveva lanciato il contrordine di non sospendere le lezioni. Tuttavia, secondo l'ordinanza della Regione Marche emanata lo scorso 25 febbraio, è stata predisposta la "sospensione di tutte le manifestazioni pubbliche, di qualsiasi natura", la "sospensione della frequenza delle attività scolastiche e universitarie (lezioni, esami e sedute di laurea), così come delle gite fino al 27 febbraio. Inoltre si è disposta la chiusura dei musei e delle biblioteche. Rimandati anche i concorsi pubblici, meno che quelli relativi alle professioni sanitarie.

Liguria

In Liguria (numero verde 800.445.445) i contagi sono arrivati a 19 casi. L'ordinanza della Regione Liguria stabilisce la sospensione di tutte le manifestazioni dal 24 febbraio, la chiusura delle scuole di ogni ordine e grado, e la chiusura di musei e altri centri culturali. Inoltre informa sulla costituzione di una Cabina di Regia capitanata dalla Protezione Civile territoriale per far front alla complessità dell'organizzazione logistica.

Campania

In Campania (numero verde 800.909.699), dove si sono accertati due casi, sono state sospese le lezioni, annullate le manifestazioni come il Carnevale di Benevento e sebbene non siano stati cancellati gli eventi religiosi, ai fedeli non è permesso ricevere in bocca l'eucarestia o stringersi la mano per il segno di pace. L'ordinanza dela Regione Campania stabilisce "la sospensione dei servizi educativi dell'infanzia di ogni ordine e grado, nonché della frequenza delle attività scolastiche e di formazione superiore ed universitaria, salve le attività formative svolte a distanza, al fine di consentire, a cura dei soggetti competenti, la realizzazione di un programma di disinfezione straordinaria dei locali sedi di attività didattiche e formative delle scuole, istituti di formazione e università".

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