Tutte le misure del governo per l’emergenza Coronavirus, dalle scuole chiuse allo smart working
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Il governo ha varato un nuovo Decreto della presidenza del consiglio dei ministri (Dpcm) per far fronte all'emergenza del coronavirus. Come anticipato ieri, il documento prevede una serie di disposizioni volte a contenere i contagi ed arginare la diffusione del Sars-Cov-2. Il Dpcm si apre proprio con l'elenco dei provvedimenti che serviranno a contrastare il propagarsi del coronavirus sul territorio nazionale; a seguire troviamo delle misure di informazione e prevenzione, mentre in conclusione si dispone del monitoraggio di quanto decretato, in modo da valutarne l'efficacia. Le misure del decreto, si legge, sono da intendersi efficaci fino al prossimo 3 aprile (a meno che non sia specificato diversamente nel singolo punto). Ma vediamo nello specifico di che cosa si tratta.
Contenere i contagi da coronavirus (su tutto il territorio nazionale)
- Sospesi i congressi in cui è impegnato il personale sanitario. In una situazione di emergenza come quella in cui ci troviamo, è importante che tutti i medici siano disponibile: perciò tutti i meeting o gli eventi che vedevano impegnati medici o personale sanitario sono rimandati.
- Stop a manifestazioni e spettacoli. Si parla di proiezioni al cinema, piuttosto che eventi a teatro: in generale tutte quelle manifestazioni in luoghi sia pubblici che privati che prevedono un affollamento di persone tale da non consentire il rispetto della distanza di sicurezza di almeno un metro.
- Stop di competizioni sportive. Sono sospesi tutte le gare e gli eventi sportivi. Sono tuttavia concessi gli allenamenti e lo svolgimento di competizioni se ciò avviene in impianti chiusi al pubblico. Il personale medico delle società o associazioni sportive coinvolte sarà chiamato a effettuare tutti i controlli volti a implementare le misure contro la diffusione del contagio.
- Chiusura delle scuole. Sono sospese tutte la attività didattiche nelle scuole di ogni ordine e grado fino al prossimo 15 marzo 2020, a meno che non sia possibile realizzarle a distanza. Nei casi in cui sia impossibilitato lo svolgimento delle attività didattiche a distanza, gli istituti scolastici e le università devono assicurare il recupero delle attività formative per completare il percorso didattico. Le assenze, si legge nel documento, non sono computate ai fini dell'eventuale ammissione agli esami. Sospesi anche i viaggi di istruzione.
- Visite in ospedale e casa di riposo limitate. Chi accompagna un paziente presso il pronto soccorso non può permanere nella sala di attesa del dipartimento di emergenza o nell'accettazione, salvo indicazioni specifiche del personale. Le visite a parenti e conoscenti nelle strutture di ospitalità e lungo degenza, così come alle strutture per anziani, è limitata ai casi indicati dalle direzioni delle suddette strutture.
- Incentivo allo smart working. La modalità di lavoro agile può essere applicata per tutto il perdurare dell'emergenza anche in assenza di accordi individuali.
Informare e prevenire contro il coronavirus (su tutto il territorio nazionale)
- Personale sanitario si attiene alle norme di prevenzione. Queste servono a prevenire la diffusione delle infezioni per via respiratoria. Inoltre viene applicata la sanificazione e la disinfezione degli ambienti.
- Anziani e immunodepressi restino a casa. Si raccomanda a tutte le persone anziane, affette da patologie croniche o con stati di immunodepressione di rimanere nelle proprie abitazioni, a meno che non vi siano strette necessità. Si consiglia comunque di evitare luoghi affollati o nei quali non sia comunque possibile mantenere le distanze di sicurezza di un metro.
- Nelle scuole e negli uffici delle Pa devono essere esposte le norme di prevenzione. In generale, negli ambienti aperti al pubblico, in cui è maggiore l'affollamento e il transito, devono essere affisse le norme di prevenzione igienico sanitarie indicate dal ministero della Salute. Anche sindaci e associazioni di categoria si impegnano nella diffusioni di tali misure, anche presso gli esercizi commerciali.
- Promozione di attività individuali all'aperto. Si raccomanda agli enti territoriali e alle associazioni culturali e sportive di offrire attività ricreative individuali alternative a quelle collettive che non sono permesse dal decreto. Si favoriscono le attività all'aperto, purché non creino assembramenti di persone.
- Presenza di igienizzanti nei locali aperti al pubblico. Devono essere disponibili negli uffici della Pubblica amministrazione, in tutti i locali aperti al pubblico, e nelle strutture sanitarie soluzioni disinfettanti per l'igiene delle mani. Le aziende di trasporto pubblico adottano inoltre misure straordinarie per la sanificazione dei mezzi.
- Ridurre i contatti ravvicinati. Nelle procedure concorsuali pubbliche e private si devono adottare misure per ridurre i contatti ravvicinati tra i candidati. Deve sempre essere rispettata la distanza di sicurezza di un metro.
- Chi transita nelle zone a rischio lo deve comunicare. Chi nelle due settimane precedenti alla pubblicazione del Dpcm abbia transitato nelle zone a rischio identificate dall'Oms o nei Comuni indicati nel decreto del 1° marzo, lo deve comunicare al dipartimento di prevenzione dell'azienda sanitaria competente nel territorio. L'operatore della sanità pubblica deve prendere contatto telefonico e assumere informazioni dettagliate; accertare la necessità di avviare sorveglianza e isolamento, rilasciare le dichiarazioni necessarie all'Inps. Inoltre deve monitorare la temperatura e informare il paziente circa i sintomi.
- Misure per la persona in isolamento. Alla persona posta in isolamento sono vietati per 14 giorni i contatti sociali e gli spostamenti, mentre è obbligatorio rimanere reperibili per la sorveglianza. Se si dovessero avvertire dei sintomi bisogna avvisare immediatamente il medico di base e l'autorità sanitaria competente, indossare la mascherina chirurgica, rimanere in una stanza con la porta chiusa in attesa del trasferimento (se necessario) in ospedale.