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Covid 19

Tutte le misure del governo per l’emergenza Coronavirus, dalle scuole chiuse allo smart working

Il governo ha approvato un nuovo Dpcm che prevede una serie di disposizioni volte a contenere i contagi ed arginare la diffusione del Sars-Cov-2. Il documento si apre proprio con l’elenco dei provvedimenti che serviranno a contrastare il propagarsi del coronavirus sul territorio nazionale mentre a seguire troviamo delle misure di informazione e prevenzione. Ma vediamo nello specifico di che cosa si tratta.
A cura di Annalisa Girardi
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Il governo ha varato un nuovo Decreto della presidenza del consiglio dei ministri (Dpcm) per far fronte all'emergenza del coronavirus. Come anticipato ieri, il documento prevede una serie di disposizioni volte a contenere i contagi ed arginare la diffusione del Sars-Cov-2. Il Dpcm si apre proprio con l'elenco dei provvedimenti che serviranno a contrastare il propagarsi del coronavirus sul territorio nazionale; a seguire troviamo delle misure di informazione e prevenzione, mentre in conclusione si dispone del monitoraggio di quanto decretato, in modo da valutarne l'efficacia. Le misure del decreto, si legge, sono da intendersi efficaci fino al prossimo 3 aprile (a meno che non sia specificato diversamente nel singolo punto). Ma vediamo nello specifico di che cosa si tratta.

Contenere i contagi da coronavirus (su tutto il territorio nazionale)

  1. Sospesi i congressi in cui è impegnato il personale sanitario. In una situazione di emergenza come quella in cui ci troviamo, è importante che tutti i medici siano disponibile: perciò tutti i meeting o gli eventi che vedevano impegnati medici o personale sanitario sono rimandati.
  2. Stop a manifestazioni e spettacoli. Si parla di proiezioni al cinema, piuttosto che eventi a teatro: in generale tutte quelle manifestazioni in luoghi sia pubblici che privati che prevedono un affollamento di persone tale da non consentire il rispetto della distanza di sicurezza di almeno un metro.
  3. Stop di competizioni sportive. Sono sospesi tutte le gare e gli eventi sportivi. Sono tuttavia concessi gli allenamenti e lo svolgimento di competizioni se ciò avviene in impianti chiusi al pubblico. Il personale medico delle società o associazioni sportive coinvolte sarà chiamato a effettuare tutti i controlli volti a implementare le misure contro la diffusione del contagio.
  4. Chiusura delle scuole. Sono sospese tutte la attività didattiche nelle scuole di ogni ordine e grado fino al prossimo 15 marzo 2020, a meno che non sia possibile realizzarle a distanza. Nei casi in cui sia impossibilitato lo svolgimento delle attività didattiche a distanza, gli istituti scolastici e le università devono assicurare il recupero delle attività formative per completare il percorso didattico. Le assenze, si legge nel documento, non sono computate ai fini dell'eventuale ammissione agli esami. Sospesi anche i viaggi di istruzione.
  5. Visite in ospedale e casa di riposo limitate. Chi accompagna un paziente presso il pronto soccorso non può permanere nella sala di attesa del dipartimento di emergenza o nell'accettazione, salvo indicazioni specifiche del personale. Le visite a parenti e conoscenti nelle strutture di ospitalità e lungo degenza, così come alle strutture per anziani, è limitata ai casi indicati dalle direzioni delle suddette strutture.
  6. Incentivo allo smart working. La modalità di lavoro agile può essere applicata per tutto il perdurare dell'emergenza anche in assenza di accordi individuali.

Informare e prevenire contro il coronavirus (su tutto il territorio nazionale)

  1. Personale sanitario si attiene alle norme di prevenzione. Queste servono a prevenire la diffusione delle infezioni per via respiratoria. Inoltre viene applicata la sanificazione e la disinfezione degli ambienti.
  2. Anziani e immunodepressi restino a casa. Si raccomanda a tutte le persone anziane, affette da patologie croniche o con stati di immunodepressione di rimanere nelle proprie abitazioni, a meno che non vi siano strette necessità. Si consiglia comunque di evitare luoghi affollati o nei quali non sia comunque possibile mantenere le distanze di sicurezza di un metro.
  3. Nelle scuole e negli uffici delle Pa devono essere esposte le norme di prevenzione. In generale, negli ambienti aperti al pubblico, in cui è maggiore l'affollamento e il transito, devono essere affisse le norme di prevenzione igienico sanitarie indicate dal ministero della Salute. Anche sindaci e associazioni di categoria si impegnano nella diffusioni di tali misure, anche presso gli esercizi commerciali.
  4. Promozione di attività individuali all'aperto. Si raccomanda agli enti territoriali e alle associazioni culturali e sportive di offrire attività ricreative individuali alternative a quelle collettive che non sono permesse dal decreto. Si favoriscono le attività all'aperto, purché non creino assembramenti di persone.
  5. Presenza di igienizzanti nei locali aperti al pubblico. Devono essere disponibili negli uffici della Pubblica amministrazione, in tutti i locali aperti al pubblico, e nelle strutture sanitarie soluzioni disinfettanti per l'igiene delle mani. Le aziende di trasporto pubblico adottano inoltre misure straordinarie per la sanificazione dei mezzi.
  6. Ridurre i contatti ravvicinati. Nelle procedure concorsuali pubbliche e private si devono adottare misure per ridurre i contatti ravvicinati tra i candidati. Deve sempre essere rispettata la distanza di sicurezza di un metro.
  7. Chi transita nelle zone a rischio lo deve comunicare. Chi nelle due settimane precedenti alla pubblicazione del Dpcm abbia transitato nelle zone a rischio identificate dall'Oms o nei Comuni indicati nel decreto del 1° marzo, lo deve comunicare al dipartimento di prevenzione dell'azienda sanitaria competente nel territorio. L'operatore della sanità pubblica deve prendere contatto telefonico e assumere informazioni dettagliate; accertare la necessità di avviare sorveglianza e isolamento, rilasciare le dichiarazioni necessarie all'Inps. Inoltre deve monitorare la temperatura e informare il paziente circa i sintomi.
  8. Misure per la persona in isolamento. Alla persona posta in isolamento sono vietati per 14 giorni i contatti sociali e gli spostamenti, mentre è obbligatorio rimanere reperibili per la sorveglianza. Se si dovessero avvertire dei sintomi bisogna avvisare immediatamente il medico di base e l'autorità sanitaria competente, indossare la mascherina chirurgica, rimanere in una stanza con la porta chiusa in attesa del trasferimento (se necessario) in ospedale.
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