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Covid 19

Si va verso rinvio elezioni regionali, comunali e referendum a dopo l’estate

Una nuova bozza del decreto sull’emergenza Coronavirus prevede il rinvio delle elezioni previste per la primavera 2020: una decisione per ora probabile, ma non ancora certa, e su cui l’ultima parola spetterà al Cdm. L’ipotesi è quella di rinviare le elezioni regionali, comunali e il referendum sul taglio dei parlamentari a dopo l’estate.
A cura di Stefano Rizzuti
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Al momento è solo una delle ipotesi in campo. Anche se di gran lunga la più probabile. La decisione finale spetterà al Consiglio dei ministri, ma il rinvio di tutte le elezioni – comunali, regionali e anche il referendum – previste per la primavera a dopo l’estate è sempre più probabile. Anche se fonti di Palazzo Chigi precisano che la scelta finale spetterà al governo una volta consultate le forze di maggioranza e di opposizione, nonché le stesse Regioni. L’obiettivo di questa proposta, contenuta in una nuova bozza del decreto che verrà varato per fronteggiare l’emergenza sanitaria legata al Coronavirus, è quello di evitare che le consultazioni elettorali, previste per la primavera del 2020, si tengano in un periodo in cui “è difficile garantire l’ordinario e uniforme svolgimento della campagna elettorale su tutto il territorio nazionale”. Per questo motivo il decreto potrebbe inserire alcune deroghe riguardanti tutte le elezioni previste per il 2020.

Il rinvio del referendum sul taglio dei parlamentari

Il referendum sul taglio dei parlamentari, inizialmente previsto per il 29 marzo, è già stato rinviato negli scorsi giorni. Ora il decreto prevede un nuovo rinvio della data. Il referendum confermativo riguardante la riduzione del numero dei parlamentari viene fissato in 240 giorni dalla comunicazione dell’ordinanza che lo ha ammesso (risalente al 23 gennaio), in deroga a quanto prevede attualmente la legge. Considerando i 240 giorni, quindi, il referendum può essere indetto entro il 19 settembre: da quella data allo svolgimento del voto possono passare tra i 50 e i 70 giorni.

Coronavirus, slittano le elezioni regionali

In primavera era previsto anche l’appuntamento con le elezioni regionali in cui il mandato del Consiglio scade entro il 31 luglio 2020. Si prevede una proroga della durata della carica, che varrà non più cinque anni ma cinque anni e tre mesi. Un modo per permettere un rinvio di qualche mese del voto. Le Regioni interessate sono Veneto, Liguria, Toscana, Marche, Campania e Puglia. In questi enti la scadenza del mandato diventa quindi di cinque anni e tre mesi, intervenendo solamente sulla durata degli organi elettivi. Questo intervento legislativo, comunque, non incide sulla competenza delle singole regionali che possono prorogare la durata del mandato. L’obiettivo è quello di garantire l’operatività degli organi regionali in scadenza che potranno continuare a esercitare le loro funzioni nel pieno dei poteri.

Elezioni comunali rinviate all’autunno

A essere rinviate sono anche le elezioni dei consigli comunali previste per il 2020: si terranno non in primavera, come finora stabilito, ma tra il 15 ottobre e il 15 dicembre 2020. Questa parte del provvedimento, se approvato dal Cdm, interverrebbe sulla forchetta temporale per le elezioni dei consigli comunali solamente per il 2020, fissandole quindi per la fine dell’anno.

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