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Scuole chiuse per Coronavirus anche dopo il 3 aprile. Azzolina: “Impossibile dire quando riapriranno”

Le scuole italiane non riapriranno neanche il 3 aprile: a spiegarlo è la ministra dell’Istruzione, Lucia Azzolina, che conferma quanto già detto dal presidente del Consiglio, Giuseppe Conte. A causa dell’emergenza Coronavirus, quindi, le misure riguardanti il mondo dell’istruzione verranno prorogate e non è ancora possibile stabilire quale sarà la data di rientro degli studenti nelle aule.
A cura di Stefano Rizzuti
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Lo aveva pre-annunciato questa mattina il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte: le scuole rimarranno chiuse anche dopo il 3 aprile. Lo conferma ora, intervistata da SkyTg24, anche la ministra dell’Istruzione, Lucia Azzolina. La chiusura degli istituti scolastici a causa dell'emergenza Coronavirus verrà quindi prorogata, ma al momento non si fa fino a quando. E non si sa, ancora, cosa succederà per l’anno scolastico: se verrà allungato o se si penserà ad altre soluzioni. Azzolina spiega: “Penso si andrà nella direzione che ha detto il presidente Conte di prorogare la data del 3 aprile ma in questi giorni invito tutti alla massima responsabilità. Non è possibile dare un'altra data per l'apertura” delle scuole, secondo la ministra. Che prosegue: “Tutto dipende dall'evoluzione di questi giorni, dallo scenario epidemiologico. Riapriremo le scuole solo quando avremo la certezza di assoluta sicurezza”.

Il problema, ora, è capire quando riapriranno le scuole: “Non è possibile dare una data – replica Azzolina – dipenderà dall’evoluzione di questi giorni. Noi ci atterremo ai dettati della comunità scientifica e riapriremo le scuole quando avremo garantita la sicurezza di studenti e personale”. Poi bisognerà valutare in che modo far proseguire l’anno scolastico: “Se la didattica a distanza funzionerà non avremo motivo di prolungare l’anno scolastico”, afferma ancora Azzolina. Che assicura che ci saranno misure per affrontare anche il problema della maturità, in modo da mettere nelle condizioni di superare gli esami di Stato tutti gli studenti. “Al momento non mi sento di dare delle anticipazione, ma tranquillizzo i nostri studenti dicendo che stiamo pensando a diversi scenari possibili”, afferma ancora la ministra.

La prossima sfida per la ministra dell’Istruzione è quella di capire in che modo possa proseguire l’anno scolastico. Un problema che pone anche Marcello Pacifico, presidente dell’Anief, l’Associazione nazionale insegnanti e formatori: “Occorre pensare alla validità dell’anno scolastico creando i presupposti migliori per organizzare con efficacia gli esami finali di Stato, anche prevedendo eventuali semplificazioni delle prove tradizionali, a partire dalla maturità 2020”.

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