Salvini sul Coronavirus: “Ok scuole chiuse, salute prima di tutto. Ma un Paese serio aiuta i genitori”
Matteo Salvini torna a parlare di coronavirus in una diretta Facebook. Nonostante il senatore della Lega premetta che non sia questo il momento di fare polemica politica e rivendica il contributo da parte del suo partito in termini di proposte e soluzioni, mette subito in chiaro che passata l'emergenza si andranno a cercare le "responsabilità, le colpe, i ritardi, le sottovalutazioni e le omissioni". E proprio ieri, in un'intervista uscita sul quotidiano spagnolo El País, il leader leghista affermava: "Il primo allarme risale ancora a gennaio, ma non fu accolto dal governo, che si rifiutò di intervenire con controlli e blocchi. I quali avrebbero sicuramente evitato un livello di contagi come quelli che abbiamo oggi. E le misure economiche approvate dal governo sono praticamente nulle".
Salvini critica poi la misura del governo di chiudere le scuole, affermando che nonostante la salute venga prima di tutto "un Paese serio e civile aiuta le mamme e i papà che lavorano" e che si trovano quindi in difficoltà con la sospensione delle lezioni. Al giornale spagnolo il senatore leghista dichiarava: "La Lega aveva dato l'allarme più di un mese fa, ma i partiti al governo ci dissero che stavamo esagerando. Se si fossero mossi prima, invece, non avremmo ora così tanti problemi". E chiamava alle elezioni: "Questo governo non è capace di gestire una situazione di normalità, figuriamoci un'emergenza. L'unica soluzione è il voto".
Parlando dell'impatto economico del Sars-Cov-2 nel Paese, il senatore leghista afferma che sia "evidente che l'Italia sia vittima di volgari attacchi commerciali e guerre commerciali che arrivano da alcuni Paesi che squallidamente utilizzano il virus per mettere fuori legge il Made in Italy". Un attacco alla globalizzazione, accompagnato all'invito di comprare italiano e investire nel nostro Paese. Salvini rilancia la necessità di investire, da parte del governo, almeno 50 miliardi per far fronte all'emergenza.
Il leader leghista polemizza inoltre con i vincoli europei: "L'Italia non deve chiedere il permesso a Bruxelles per spendere i soldi degli italiani in una situazione di emergenza. Che il presidente del Consiglio si ritrovi a chiedere flessibilità all'Europa è assolutamente inimmaginabile. Non è questione di sovranismo, ma chiedere il permesso non esiste". E conclude: "Prima di tutto viene l'Italia, poi tutto il resto, dopo le regole dell'Europa. Noi siamo all'opposizione e potremmo starcene ad attaccare e polemizzare, aspettando che tutto passi per poi poter dire che tocca noi. Ma non saremmo degni del vostro voto. La Lega c'è: dobbiamo restare uniti e compatti senza paura. Spero che dal governo ci sia voglia di ascoltare e non solo di ironizzare".