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Coronavirus, il Dpcm ottobre è vicino: riunione urgente del Cts, Speranza: “Decidiamo in queste ore”

Il ministro della Salute ha convocato per domani il Cts per decidere le misure da inserire nel nuovo Dpcm. Le ipotesi: chiusure localizzate e nuova stretta a locali e feste. A proposito di cure e vaccino, Speranza ha detto: “Presto notizie incoraggianti, ma per adesso dobbiamo resistere e convivere con il virus”
A cura di Biagio Chiariello
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Il ministro della Sanità, Roberto Speranza, ha convocato per domani, domenica 11 ottobre, un Comitato Tecnico Scientifico d’urgenza per decidere le misure da inserire nel nuovo Dpcm del prossimo 15 ottobre. Inutile dire che sul tavolo degli esperti, c’è l’impennata dei contagi da Covid 19 degli ultimi giorni. Tra i provvedimenti al vaglio, ci sarebbe il rafforzamento dello smart working e anche limiti alla “movida”. Inoltre, potrebbe essere inserito nel nuovo provvedimento anche il divieto di sostare davanti a bar e ristoranti. Tra le ipotesi c’è anche un giro di vite sul numero di persone ammesse alle cerimonie, come battesimi e matrimoni.  E potrebbero esserci misure anche più dure nel caso in cui ci si trovasse di fronte a dati di “trasmissibilità sostenuta e diffusa”, “con un valore di Rt regionali prevalentemente e significativamente compresi tra Rt 1 e Rt 1.25”.

L’imminente reazione delle autorità sanitarie alla risalita della curva sono state confermate anche dallo stesso Ministro Speranza: “Stiamo valutando nuove misure, abbiamo permanenti riunioni con il Comitato tecnico scientifico, con la politica, con le Regioni. Bisogna avere la forza di prendere in carico questa fase nuova immediatamente”. Per il ministro bisogna “prendere atto” di quanto sta avvenendo a livello europeo: “Dal 4 maggio abbiamo firmato provvedimenti che introducevano solo norme meno restrittive. Con l’ultimo decreto legge, per la prima volta dal 4 maggio abbiamo introdotto misure in più. Siamo a un cambio di fase”, ha sottolineato durante la manifestazione a Roma promossa da Cgil e Funzione Pubblica Cgil ‘Sanità pubblica e per tutti' con il segretario generale Maurizio Landini rispondendo a una domanda sul nuovo Dpcm e ipotesi di misure più drastiche.

"La scienza in un tempo congruo ci darà risposte incoraggianti, importanti. Sono ottimista: il vaccino, le cure arriveranno. Presto avremo notizie incoraggianti, ma con tutta probabilità non prima della prima parte del 2021", ha aggiunto il ministro della Salute. Fino alla prossima primavera, "dobbiamo resistere e convivere con il virus: in questi mesi i comportamenti delle persone – sottolinea il ministro – sono la chiave essenziale, sono le armi che abbiamo" per piegare la curva dei contagi di Covid-19.

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