Conte: “Rinvio elezioni regionali per Coronavirus? Non esiste per ora questo scenario”
"Al momento non sussiste uno scenario di questo tipo". Con queste parole il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte ha risposto, in un'intervista su "la Repubblica", ad una domanda sul possibile rinvio delle regionali per l'emergenza coronavirus dopo lo slittamento del referendum di fine marzo, e dopo l'annuncio della Valle d'Aosta, che ha deciso invece di rimandare le elezioni. In primavera si dovrebbe votare in Campania, Liguria, Marche, Puglia, Toscana, Veneto. In Valle d'Aosta le elezioni erano previste il 19 aprile prossimo. La nuova data sarà stabilita nei prossimi giorni. Un'ipotesi è lo slittamento al 10 maggio.
Chiudere le scuole "non è stata una decisione facile, sappiamo che stiamo chiedendo alle famiglie e ai tanti genitori con figli uno sforzo non trascurabile – ha aggiunto il premier – Abbiamo chiesto un approfondimento al Comitato tecnico-scientifico per avere tutte le informazioni utili e necessarie ad assumerci la responsabilità politica di questa decisione. Nei prossimi giorni avremo un quadro più chiaro sugli effetti delle misure adottate e decideremo se prolungare questa misura, comunicandola per tempo alle famiglie". Poi, parlando del nuovo decreto, firmato nella notte tra sabato e domenica, ed entrato in vigore da ieri, che di fatto ha diviso l'Italia in due zone, chiudendo la Lombardia e altre 14 province, ha detto: "Se tutti rispetteremo le regole indicate, il Paese potrà rialzare presto la testa".
"Chi ha fatto circolare all'esterno la bozza del provvedimento ha compiuto un atto irresponsabile, perché l'indebita diffusione del testo non definitivo ha causato confusione e incertezza presso i cittadini", ha detto, spiegando che non è stato Palazzo Chigi a far trapelare quella bozza: "Assolutamente no. A tarda sera, quando la bozza è stata inviata – come prevede la legge – ai ministri e ai presidenti delle Regioni, ci siamo ritrovati con un paese che discuteva di misure provvisorie su cui io stesso mi ero riservato di effettuare definitive valutazioni. D'ora in poi adotteremo contromisure severe affinché situazioni del genere non si ripetano più. La riservatezza degli atti normativi in corso di formazione va tutelata al massimo grado".
"Intanto – ha affernato il premier – voglio esprimere un pensiero di vicinanza per le famiglie delle persone decedute, spesso anziani oltre gli 80 anni. Sono nonni, genitori, persone che lasciano un vuoto. Il tasso di letalità può dipendere da tanti fattori, anche dalla diversità di stili di vita e dal fatto che la nostra popolazione è più anziana di quella cinese. Va detto che, come è stato rilevato dall'Iss, nella stragrande maggioranza di questi casi si era in presenza di persone con patologie pregresse".
Anche il presidente del Consiglio ha fatto il test del coronavirus, ed è risultato negativo: "I miei medici sono premurosi. Mi seguono con attenzione e ho piena fiducia in loro". Poi ha risposto a una domanda sulla durata di quest'emergenza: "Voglio essere onesto e chiaro, come sempre: adesso è difficile fare previsioni, perché siamo di fronte ad un virus nuovo con un tasso di virulenza che ancora stiamo sperimentando. Il governo coordina con la massima intensità e concentrazione la macchina organizzativa", ha detto il premier. "Due sono gli obiettivi da raggiungere: contenere la diffusione del virus e potenziare le strutture sanitarie perché possano reggere a questa sfida. Siamo un paese forte".
"Continuiamo ad agire seguendo la linea della massima precauzione e della proporzionalità delle misure messe in campo rispetto all'evolversi della situazione – ha affermato in un altro passaggio dell'intervista -. Ma la vera differenza ora la devono fare tutti i cittadini. Faccio un appello a tutti gli italiani: dobbiamo fidarci degli scienziati, manteniamo la distanza di un metro, evitiamo baci, abbracci, strette di mano, rispettiamo le altre regole. Per parte nostra, con il decreto-legge approvato venerdì sera abbiamo predisposto un piano straordinario per rinforzare il personale medico e infermieristico, mentre con altre iniziative ci siamo garantiti alcune linee produttive, qui in Italia, per disporre di attrezzature specialistiche per terapia intensiva e sub-intensiva".