Conte: “Non si può paralizzare il Paese a causa del Coronavirus. Basta allarmismi”
Il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, ha rilasciato qualche dichiarazione sugli ultimi sviluppo dell'emergenza coronavirus in Italia. Conte si trovava oggi a Napoli per il vertice con il presidente francese Emmanuel Macron e dalla conferenza stampa ha fatto il punto della situazione sulla diffusione del Sars-Cov-2: e soprattutto sulle polemiche della politica in materia. "Oggi ci viene proposto di aprire tutto ma questi stessi che ce lo dicono, ieri ci dicevano di chiudere tutto, ci è stato proposto anche di chiudere Schengen", ha detto il presidente del Consiglio, sottolineando che sebbene la cautela sia sempre necessaria, non bisogna assolutamente paralizzare il Paese.
"Nel dibattito si dice di tutto di più. Alcuni cambiano idea la mattina e il pomeriggio ma noi abbiamo il dovere di lavorare uniti e più che a governi di unità nazionale o governissimi, la nostra responsabilità e il nostro ruolo ci impongono, più che di lavorare per queste prospettive, di tenere unito il governo per tenere unita la nazione", ha detto Conte rispondendo alle domande della stampa, mettendo a tacere le accuse sulla gestione dell'emergenza. Poi ha anche cercato di abbassare i toni rispetto alle tensioni tra governo centrale e amministrazioni regionali. Il presidente del Consiglio ha infatti affermato che tutte le decisioni prese sono state adottate "in pieno coordinamento con i governi regionali e territoriali, quindi sono state meditate e pienamente condivise".
Ribadendo che tali misure siano state suggeriti dai massimi esperti scientifici, Conte ha ripetuto: "No ad allarmismi, non dobbiamo aver paura. Posso dire: da Napoli oggi ci viene un bel segnale, abbiamo visto una città che non ha paura, che vive la sua normalità. Sicuramente è una Regione che non è la più colpita ma questo ci fa capire che tutto il Paese deve cercare di non vivere in modo soverchiamente drammatico" l'emergenza. E ha concluso: "Il governo fin dall'inizio ha affrontato con grande responsabilità l'emergenza, che non riguarda solo l'Italia e in prospettiva riguarderà anche Paesi che sembrano meno coinvolti. Abbiamo seguito una linea di massima precauzione mettendo in atto tutte le misure suggerite dalla comunità scientifica".