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Congedo parentale speciale e voucher babysitter: le misure del governo per le famiglie

In queste settimane di emergenza da coronavirus, il governo ha messo sul campo diverse misure economiche di sostegno a famiglie e imprese. In particolare, come ha spiegato la ministra per il Lavoro, Nunzia Catalfo, si sono pensati degli strumenti (che dovrebbero essere approvati entro il prossimo 13 marzo) come il congedo parentale straordinario e il voucher baby sitter. Vediamo come funzionano.
A cura di Annalisa Girardi
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Il governo ha annunciato lo stanziamento di 25 miliardi di euro per far fronte all'emergenza coronavirus. Delle risorse che, come ha sottolineato il ministro dell'Economia Roberto Gualtieri, serviranno a sostenere il sistema sanitario nazionale, ma anche le famiglie e imprese in questa situazione difficile. La ministra del Lavoro, Nunzia Catalfo, ha parlato ammortizzatori sociali e ulteriori misure per la tutela delle aziende e della produttività italiana, ma anche di misure di appoggio alle famiglie, quali il congedo parentale o i voucher baby sitter, per superare il disagio delle scuole chiuse. Catalfo, dopo la conferenza stampa, è tornata a commentare su Rai Radio Uno le misure che dovrebbero essere messe su carta entro il 13 marzo 2020.

Per le famiglie con i bambini "stiamo elaborando un congedo parentale speciale che dovrebbe durare dai 12 ai 15 giorni da usare in alternativa la mamma o il papà parametrato fino ai 12 anni dei figli e senza limiti d'età per figli disabili gravi", ha spiegato Catalfo: in altre parole, quello che sta mettendo in campo il governo è un congedo parentale speciale che può usare uno dei genitori con figli fino ai 12 anni della durata fino a 15 giorni. "In alternativa, si potrà prendere un voucher baby sitter che dovrebbe essere di 600 euro", ha proseguito la ministra. Sottolineando però che la questione sia differente per medici, infermieri e operatori socio-sanitari, per cui si starebbe mettendo a punto un voucher speciale, superiore ai 600 euro.

Catalfo ha quindi rimarcato che le misure, che dovrebbero appunto arrivare sul tavolo di lavoro del Consiglio dei ministri entro venerdì, servono "a tutelare i lavoratori perché nessuno deve rimanere senza lavoro". La ministra ha quindi invitato nuovamente a "usare il più possibile il lavoro agile per non affollare i luoghi di lavoro e rallentare il contagio". Infine, per quanto riguarda più nello specifico i lavoratori, Catalfo ha informato di essere al lavoro per una serie di ammortizzatori sociali e provvedimenti che tutelino "tutti i lavoratori perché nessuno deve rimanere senza lavoro e tutti devono essere tutelati". In primis si tratta della cassa integrazione ordinaria, che deve essere "rimodulata e semplificata con la possibilità di accesso speciale". Inoltra, ha spiegato la ministra, la cassa integrazione straordinaria "si interromperà per far accedere all'ordinaria", facendo riferimento a "più soldi per il fondo di integrazione salariale che potrà essere usato anche nelle aziende con 5-15 dipendenti".

Che cos'è il congedo parentale

Ma che cos'è il congedo parentale? Si tratta di un periodo di astensione dal lavoro concesso ai genitori che si devono prendere cura di un figlio nei suoi primi anni di vita: è una misura riservata ai lavoratori dipendenti e spetta ai genitori con bambini di età inferiore ai 12 anni. Come spiega l'Inps, i genitori devono essere "in costanza di rapporto di lavoro" alla richiesta di congedo. Il periodo massimo per cui ci si può assentare da lavoro è, al momento, di 10 mesi, che possono aumentare fino a 11 se è il padre ad astenersi dal lavoro per un periodo di almeno tre mesi.

Ai genitori che richiedono i permessi dell'Inps viene pagato il 30% della retribuzione media giornaliera, se il congedo viene richiesto durante i primi sei anni di vita del figlio, o ne primi sei dall'ingresso in famiglia (per i casi di adozione o affido). Oppure può essere erogato il 30% delle retribuzione media giornaliera dai 6 agli 8 anni di età del figlio, nel caso in cui il reddito del richiedente sia di 2,5 volte inferiore al trattamento minimo annuo di pensione.

Che cos'è il voucher baby sitter

Per quanto riguarda invece il voucher baby sitter, durante l'emergenza coronavirus, questo può essere richiesto dai genitori dei bambini con età inferiore ai 12 anni, che si ritrovano a rimanere a casa a causa della chiusura delle scuole. Il bonus in questione dovrebbe essere pari ai 600 euro, che devono appunto essere usati per pagare la baby sitter mentre i genitori sono a lavoro. La misura vuole anche alleggerire il carico dell'impegno sui nonni, che in queste settimane si sono dovuti far carico dell'accudimento dei nipotini. Inoltre, le persone anziane risultano la categoria più a rischio a livello sanitario, ed è importante limitare i contatti di queste persone: il contagio potrebbe anche arrivare dai bambini, tra cui non si registrano molti casi di Sars-Cov-2, ma che possono comunque trasmetterlo alle altre persone.

Per ottenere il voucher è fondamentale che entrambi i genitori lavorino: allo stesso modo, è essenziale che la persona assunta come baby sitter abbia un contratto regolare. Per mettere in regola il dipendente domestico è importante fare riferimento al Ccnl sulla disciplina del lavoro domestico, che regola i comportamenti e prerequisiti da tenere in considerazione in quest'ambito.

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