Centinaio in bus verso la Spagna: “Riporto a casa i turisti bloccati alle Canarie”
Poco dopo le 17, quando raggiungiamo al telefono Gianmarco Centinaio, il pullman su cui è a bordo corre all’altezza della Costa Azzurra. La connessione va e viene, com’è normale quando ci si telefona mentre si è in viaggio. Ma la traversata verso Barcellona dell’ex ministro e senatore leghista normale non è. Perché l’autobus su cui viaggia – assieme all’europarlamentare del Carroccio Susanna Ceccardi – ha uno scopo particolare: recuperare 50 turisti italiani rimasti bloccati alle Canarie a seguito dell’emergenza Coronavirus e riportali in Italia.
“Dalla Farnesina prima hanno assicurato supporto all’iniziativa – spiega Centinaio -. Ora invece fonti di governo informali ci sconsigliano di proseguire, ma ormai abbiamo superato il confine abbondantemente, tornare indietro sarebbe davvero stupido. Quelle persone contano su di noi”.
Come siete entrati in contatto con le persone bloccate in Spagna, senatore?
Alcuni turisti hanno contatatto l’onorevole Ceccardi segnalando questa problematica e chiedendole di risolverla. Si sentono abbandonate. Alcune sono a Tenerife ormai da un mese. Così Susanna ha organizzato questo pullman da una cinquantina di posti.
Qual è il vostro programma?
Dovremmo arrivare a Barcellona stasera e domani dovrebbe atterrare l’aereo che parte da Tenerife con a bordo i nostri connazionali. L’obiettivo è caricarli e ripartire immediatamente
La Spagna però ha appena varato misure molto dure che limitano gli spostamenti
Come ogni avventura di questo tipo, ci possono essere problemi. Dobbiamo capire se possiamo entrare nel Paese e soprattutto se il volo con a bordo i turisti sarà confermato. Al momento lo è, ma la situazione può cambiare di minuto in minuto
Il governo vi ha dato via libera? Come sa, sono limitazioni agli spostamenti anche per noi italiani.
Un via libera vero e proprio… Prima ci hanno detto sì, poi no, poi boh. Poi quando hanno detto “guardate che non vi potete muovere” eravamo già in Francia. Se aspettiamo la burocrazia italiana…
Queste persone però non dovrebbero fare una quarantena rientrando in Italia? Sono tutte sane o comunque asintomatiche?
L’hanno già fatta in Spagna. Noi in ogni caso abbiamo un medico a bordo (la neurologa Gianna Gambaccini, assessore nella giunta di centrodestra a Pisa) che li visiterà. Abbiamo tutta la strumentazione e utilizzeremo tutte le precauzioni possibili. Se poi arrivati in Italia verranno messi in quarantena, almeno li avremo riportati nel nostro Paese.
Dal Pd fanno notare che in un autobus con 50 persone a bordo è impossibile rispettare le distanze di sicurezza.
Daremo a tutti le mascherine. A quelli del Pd voglio dire: “ma voi che cazzo state facendo?”. Stanno a casa belli tranquilli a guardare la D’Urso
In questa fase però iniziative private come la vostra non rischiano di complicare l’azione del governo?
Il problema è che lo Stato non sta intervenendo. Susanna Ceccardi ha una bambina di sei mesi, io un bambino di quattro anni e mezzo. Non vogliamo fare i fenomeni per portare a casa quattro voti, ma dei cittadini ci hanno contattato e ci siamo detti: “Facciamo questo sacrificio”. Già, perché fare 15 ore ad andare e 15 a tornare rischiando anche di non riuscire nell’intento, non è il massimo della vita. Se Di Maio ci avesse messo a disposizione un aereo Alitalia o un volo di Stato, li avremmo portati a casa tutti.
Di Maio ha appena dichiarato: “Siamo al lavoro per far rientrare tutti gli italiani all’Estero”
Bene, siamo contenti, nel frattempo noi andiamo avanti. Io a Di Maio ho mandato una lettera (la pubblichiamo in calce a questa intervista) per chiedergli di intervenire sulle ambasciate e sui consolati. Gli italiani che stanno contattando i tour operator e le agenzie di viaggio dicono che non hanno assistenza. Ci sono 70 persone in Marocco, 30 alle Maldive, 22 in Costa Rica, ci sono persone bloccate ovunque. Ad alcuni dei turisti delle Canarie hanno detto dalla Farnesina: “Quando arrivate a Barcellona noleggiate una macchina o prendete un taxi”. Se lo Stato dice a un cittadino di prendersi un taxi da Barcellona all’Italia, vuol dire che è saltato tutto.
La lettera del senatore Centinaio al ministro Di Maio