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Coprifuoco: quando, come e perché potrebbe cambiare a metà maggio

La Camera ieri ha respinto l’ordine del giorno di Fratelli d’Italia sull’abolizione del coprifuoco, ma ha impegnato il governo a “valutare nel mese di maggio, sulla base dell’andamento del quadro epidemiologico oltre che dell’avanzamento della campagna vaccinale, l’aggiornamento delle decisioni prese”. Vediamo quindi cosa significa e che cosa potrebbe cambiare per il coprifuoco nel prossimo mese.
A cura di Annalisa Girardi
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Ieri sera la Camera ha respinto l'ordine del giorno presentato da Fratelli d'Italia per abolire il coprifuoco. Nonostante nel corso della giornata fossero arrivate diverse critiche alla misura anche da voci dell'area di governo (in primis Matteo Salvini, ma anche Matteo Renzi), alla fine la maggioranza è rimasta compatta e non ha votato a favore dell'ordine del giorno di Giorgia Meloni. Che, sui social, commenta: "Chiediamo da settimane l'abolizione dell'inutile, dannoso e illegittimo coprifuoco alle 22. Secondo il governo italiano fino al 31 luglio gli italiani dovrebbero stare rinchiusi dentro casa dopo le 22, che significa limitare le libertà dei cittadini, ma anche massacrare le attività e devastare il turismo. (…) C'è stata grande discussione nei giorni passati, ci sono anche degli esponenti dell'attuale maggioranza che sostiene Draghi che sono d'accordo con noi sull'abolizione del coprifuoco, ma gli ordini del giorno sono stati bocciati. Sono francamente basita".

Alla fine il governo, approvando la risoluzione di maggioranza, ha stabilito che ci sarà una nuova valutazione sulla misura nelle prossime settimane, per cui si dovrà tenere conto dell'andamento dell'epidemia, ma anche della campagna vaccinale. Di fatto il governo "si impegna a valutare nel mese di maggio, sulla base dell'andamento del quadro epidemiologico oltre che dell'avanzamento della campagna vaccinale, l'aggiornamento delle decisioni prese": ma un costante aggiornamento delle misure, una volta avviato il processo delle riaperture, era già stato previsto.

In sostanza, quindi, non ci sono novità. Il governo ha solo messo nero su bianco quando avverrà una prima revisione delle misure in vigore, anche se sia Mario Draghi che il ministro Roberto Speranza, presentando l'ultimo decreto Covid, avevano già chiarito che ogni due settimane si sarebbe valutato l'impatto delle riaperture sulla curva dei contagi. E avevano assicurato che, situazione epidemiologica permettendo, si sarebbero allentate ulteriormente le restrizioni. Verso il 10 maggio, a due settimane dal via alle riaperture, ci dovrebbe quindi essere una prima valutazione dell'andamento dei contagi. A fine mese, in previsione del via libera anche ad altre attività, una seconda stima. Ed è quindi probabile che il governo riveda la sua decisione sul coprifuoco.

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