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Coprifuoco, è davvero possibile uscire dal ristorante alle 22 come dice Gelmini?

“Voglio chiarire un punto: chi va a cena fuori può stare tranquillamente seduto al tavolo fino alle 22 e poi, una volta uscito dal locale, far ritorno a casa senza alcun rischio di ricevere sanzioni”: lo ha detto la ministra per gli Affari regionali, Maristella Gelmini, commentando le regole in vigore da domani nelle zone gialle. Ma le cose stanno davvero così? Facciamo chiarezza.
A cura di Annalisa Girardi
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Da domani quasi tutta Italia tornerà in zona gialla. Sono molte le attività che potranno riaprire, in primis i ristoranti, un settore che nelle scorse settimane aveva protestato contro le restrizioni che lo avevano colpito duramente. Bar e ristoranti potranno riaprire solo all'aperto, sia a pranzo che a cena. Gran parte della polemica del centrodestra sul coprifuoco, mantenuto alle 22, ha proprio a che fare con il fatto che queste attività non potranno lavorare a pieno regime, dal momento che entro le dieci di sera tutti i clienti dovranno essere rientrati a casa. "Voglio chiarire un punto: chi va a cena fuori può stare tranquillamente seduto al tavolo fino alle 22 e poi, una volta uscito dal locale, far ritorno a casa senza alcun rischio di ricevere sanzioni", ha però assicurato la ministra per gli Affari regionali, Maristella Gelmini, in un'intervista con il Messaggero.

Dichiarazioni, quelle di Gelmini, che generano un po' di confusione rispetto alle regole. Al momento, infatti, il coprifuoco stabilisce che entro le ore 22 i cittadini debbano fare ritorno alla propria abitazione e sono concessi gli spostamenti oltre questo orario solo per comprovate urgenze di lavoro, salute o necessità. Ora Gelmini suggerisce che il rientro alla propria abitazione dopo aver usufruito di un servizio legittimamente aperto (nelle zone gialle) come appunto quello di un bar o un ristorante possa rientrare in una di queste specifiche deroghe. Ma è davvero così?

Nella circolare del ministero dell'Interno ai prefetti, inviata per assicurare una chiara comprensione del decreto a chi ha il compito di far rispettare le regole, si legge: "Di particolare rilevanza è la previsione contenuta nella norma in esame che, a decorrere dal 26 aprile 2021 consente, in zona gialla, lo svolgimento delle attività dei servizi di ristorazione con consumo al tavolo esclusivamente all'aperto e nella fascia compresa tra le ore 5 e le ore 22". Non si legge quindi di deroghe per i clienti per fare ritorno a casa oltre quell'orario, ma si specifica semplicemente che il via libera alla ristorazione nelle zona gialla avviene sempre nel rispetto del coprifuoco, quindi tra le ore 5 e le 22.

A intervenire è anche il sottosegretario di Stato al ministero dell'Interno, Carlo Sibilia, che ha commentati: "Sono stato tra quelli che auspicavano il coprifuoco alle 23 ma la cabina di regia, dove siedono i rappresentanti di tutti i partiti, ha deciso per le 22. Detto ciò, la legge e la circolare del Viminale è chiara e ora prevede il ritorno a casa proprio alle 22, anche per chi cena all'aperto. Se c'è qualcosa da dire sugli aspetti di sicurezza non è il caso lo faccia il Ministro degli Affari regionali. In Italia l'unica voce credibile e autorità competente in questo senso è quella del Ministro dell'Interno. Evitiamo pertanto interpretazioni personali che possano ingenerare confusione tra i cittadini e mettere in difficoltà le forze dell'ordine. Il coprifuoco al momento è alle 22".

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