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Copasir: Pdl e Lega protestano, D’Alema furioso

I parlamentari della maggioranza di Governo annunciano che non parteciperanno più ai lavori del Comitato parlamentare per la sicurezza della Repubblica fino a che il finiano Briguglio non si dimetterà.
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Il giorno dopo la bocciatura della mozione di sfiducia nei confronti di Sandro Bondi e nel pieno della controversa discussione del caso Fini – Montecarlo, un'altra polemica infiamma la politica italiana. Stavolta il motivo del contendere è la scelta del Popolo della Libertà e della Lega Nord di non prendere più parte alle riunioni del Copasir, il Comitato Parlamentare per la Sicurezza della Repubblica, presieduto da Massimo D'Alema. Una scelta dettata dalle mancate dimissioni del parlamentare di Futuro e Libertà Carmelo Briguglio, nominato nel Comitato in quota Pdl ben prima della "scissione" dei finiani. Così, in una nota congiunta Fabrizio Cicchitto, Giuseppe Esposito, Gaetano Quagliariello e Marco Reguzzoni, i 4 membri della maggioranza parlamentare nel Copasir, attaccano duramente l'esponente finiano ed annunciano la loro decisione di non partecipare alle sedute dell'organismo:

"Alla vigilia di una giornata di importantissime audizioni il Comitato parlamentare si trova dunque in un rapporto di sei a quattro tra minoranza e maggioranza, a discapito di quest'ultima. Si tratta di una aperta e grave violazione della legge istitutiva, che proprio per garantire serenità e imparzialità ai lavori del Copasir assegna la presidenza alla minoranza ma sancisce che la composizione sia rigorosamente paritaria tra maggioranza e opposizione. Non possiamo avallare oltre questa situazione di grave illegalità, e tanto meno intendiamo farlo in una circostanza di così grande rilievo istituzionale come quella cui domani il Comitato era chiamato ad adempiere. Ricordiamo per amore di verità che quando ponemmo il tema della composizione del Copasir all'indomani della scissione del gruppo di Futuro e Libertà, in ossequio al dettato della legge che prescrive parità fra i due schieramenti e proporzionalità fra i gruppi parlamentari, ci fu risposto che a far fede era la situazione esistente all'inizio della legislatura. Per senso di responsabilità accettammo all'epoca di garantire con la nostra presenza il regolare funzionamento del Comitato. Lo stesso senso di responsabilità non è stato dimostrato dai gruppi di opposizione e questo ci impedisce di prendere parte ai lavori del Copasir che resteranno dunque bloccati fin quando non verrà ripristinato un basilare principio di legalità". (fonte ADNkronos)

La nota ha immediatamente provocato la reazione stizzita di Massimo D'Alema, secondo cui "non si puo' accettare alcuna manovra volta ad impedire il funzionamento di un organismo cosi' importante", che comunque ha lavorato con grande profitto pur in presenza del "problema della composizione del Comitato per il quale ho auspicato l'intervento del presidente Schifani e del presidente Fini per sollecitare il raggiungimento di un'intesa che consenta di procedere a nomine condivise e contestuali".

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A Fanpage.it fin dagli inizi, sono condirettore e caporedattore dell'area politica. Attualmente nella redazione napoletana del giornale. Racconto storie, discuto di cose noiose e scrivo di politica e comunicazione. Senza pregiudizi.
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