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Covid 19

Conte: “Valuteremo possibile riapertura nidi e scuole dell’infanzia per i bambini”

“Occorrerà valutare la possibile riapertura, in modalità sperimentale, dei nidi e delle scuole dell’infanzia, oltre ai centri estivi e ad altre attività ludiche ed educative destinate ai nostri bambini”: sono le parole con cui il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, ha spiegato che il governo sta valutando l’ipotesi di realizzare un piano per riaprire asili nido e scuole dell’infanzia. Un progetto che, al momento, sembra comunque non realizzabile in tempi brevi, stando alle parole del presidente del Consiglio.
A cura di Stefano Rizzuti
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Asili nido e scuole dell’infanzia aperte, magari in estate, per accogliere i più piccoli. E per aiutare i genitori che riprenderanno a lavorare e non sanno dove lasciare i propri figli. L’ipotesi circola da qualche giorno e ora il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, conferma che si sta effettivamente valutando questa opzione. Non si può di certo dire, ancora, che la riapertura di nidi e scuole dell’infanzia sia certa, ma le parole del presidente del Consiglio durante l’informativa alla Camera sull'emergenza Coronavirus lasciano intravedere questa possibilità, seppur ancora remota: “Occorrerà valutare la possibile riapertura, in modalità sperimentale, dei nidi e delle scuole dell'infanzia, oltre ai centri estivi e ad altre attività ludiche ed educative destinate ai nostri bambini”. Un discorso, in effetti, molto ipotetico. La riapertura è solo una possibilità che dovrà essere valutata e che, comunque, potrebbe partire solamente in modalità sperimentale. Un po’ come si vuole fare a Firenze, dove in queste settimane si proverà a utilizzare gli edifici scolastici come se fossero dei centri estivi per le attività ricreative e ludiche.

Il discorso di Conte sui bambini

Il discorso di Conte alla Camera si è concentrato, in alcuni passaggi, sui minori: “Tra le categorie che hanno dovuto modificare sensibilmente lo stile di vita ce n’è una che merita di ricevere dalla politica tutta l’attenzione necessaria, anche con provvedimenti dedicati. Mi riferisco soprattutto ai nostri bambini, alle nostre bambine, ai nostri ragazzi, alle nostre ragazze, che stanno vivendo queste settimane in casa. Una situazione che, se unita alla difficoltà economica in cui versano molto famiglie, rischia di amplificare le diseguaglianze sociali. Non possiamo ignorare che per molti bambini il pasto per le mense scolastiche di norma è il più completo della giornata. O che in alcuni famiglie mancano adeguati strumenti informatici per studiare a distanza. Al contempo, se di solito le mura domestiche sono luogo di amore e di conforto, per altri possono peggiorare situazioni già a rischio, per le quali la scuola è un importante presidio di inclusione”.

Il sostegno del governo per i più piccoli

Proprio per questi motivi, secondo il presidente del Consiglio, è necessario intervenire in sostegno dei più piccoli: “Il governo intende decidere a famiglie e minori lo spazio che meritano nei prossimi provvedimenti. Occuparsi di loro facendo in modo che nessuno resti indietro vuol dire occuparsi del futuro della nostra patria. E sarà cruciale preparare progetti territoriali da attivare nella fase due dell’emergenza”. Conte spiega di aver già coinvolto gli enti locali nel tentativo di tutelare per quanto possibile “il diritto anche al gioco, alla attività motoria dei minori, senza compromettere le norme di distanziamento sociale che dovranno essere mantenute dopo l’apertura delle attività e l’allentamento delle restrizioni agli spostamenti”. Un progetto, dunque, che è ancora ben lontano dalla sua realizzazione, ma a cui il governo sta pensando: “Condivido l’urgenza di ripensare gli spazi educativi in forma dilatata, anche tramite una nuova progettazione degli ambiti urbani e l’utilizzo degli spazi di prossimità”.

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