Conte: “Ue rischia di fallire per il coronavirus, più grande test dalla Seconda Guerra Mondiale”
Il presidente del Consiglio Giuseppe Conte, intervistato dall'emittente inglese BBC ha detto che il progetto dell'Unione Europea rischia di frantumarsi con la crisi del coronavirus. Già ieri sera il premier aveva utilizzato parole molto dure in un'intervista al giornale tedesco Bild: "È nell'interesse reciproco che l'Ue batta un colpo, che sia all'altezza della sfida, altrimenti dobbiamo assolutamente abbandonare il sogno europeo e dire ‘ognuno fa per sé'".
Conte, nel suo primo intervento sui media britannici da quando è esplosa la pandemia di coronavirus, lancia lo stesso monito, sottolineando che l'Unione europea deve affrontare la sfida di quello che definisce "il più grande test dalla seconda guerra mondiale". Oggi pomeriggio, alle ore 17, proseguirà l'incontro in videoconferenza dell'Eurogruppo, che riprenderà i lavori interrotti lo scorso 7 aprile: il tema centrale sono sempre le sfide economiche dell'Europa legate alla crisi del coronavirus. L'Olanda in particolare fin ora si è opposta all'idea di una condivisione del debito tra tutti gli Stati Ue, con lo strumento dei Coronabond.
L'epidemia di coronavirus, ha ribadito Conte, mette a rischio il progetto Unione europea. Per Conte l'Ue deve agire adesso in modo adeguato e coordinato per aiutare i Paesi più colpiti dalla crisi. "Se non afferriamo l'opportunità di infondere nuova vita nel progetto europeo, il rischio di fallimento è reale", ha detto il premier.
Il "dolore" per le ferite subite dall'Italia e dagli italiani durante l'epidemia di coronavirus è "sempre con me" ed è motivo di "profonda tristezza" per le vite perdute. L'Italia, "sta soffrendo", ha aggiunto Conte.
"La perfezione non è di questo mondo", ma "non si troverà mai una mia dichiarazione che dimostri che abbiamo sottovalutato questa emergenza. Abbiamo adottato misure efficaci e tempestive", ha detto. Sui tempi di gestione del lockdown poi non ha dubbi: "Tornando indietro, farei lo stesso", ha detto. "Abbiamo un sistema completamente diverso dalla Cina. Per noi limitare fortemente le libertà costituzionali è stata una decisione fondamentale che abbiamo dovuto considerare con molta attenzione. Se all'inizio avessi suggerito un blocco o limiti dei diritti costituzionali, quando c'erano i primi cluster, la gente mi avrebbe preso per un pazzo".