Conte: “Su spese militari M5s non vuole far cadere governo, Pd ci ha insultato, ora ci segue”
Il leader del M5s Giuseppe Conte ha rilasciato un'intervista al Tg2, contestando il Def, approvato questa sera dal Consiglio dei ministri. Secondo l'ex premier il Documento di economia e finanza 2022, varato oggi dal governo contiene "delle buone misure ma quei 5 miliardi non sono adeguati alla perdita del potere d'acquisto". Il riferimento è all'intervento previsto dal governo, di circa 5 miliardi, che verranno stanziati con un nuovo decreto, che conterrà misure a sostegno all'economia e ai settori maggiormente colpiti dalla crisi energetica.
Il governo ha confermato gli obiettivi di finanza pubblica per il deficit pubblico fissato nella Nadef, che era il 5,6%. In questo modo ha un margine di manovra (0,5 punti percentuali di PIL per quest'anno, 0,2 punti nel 2023 e 0,1 punti nel 2024 e nel 2025) che sarà impiegato per i nuovi interventi. Secondo l'ex premier però "serve liquidità per le imprese" e per questo è necessario "uno scostamento di bilancio", che nel Def non è previsto.
Conte è poi tornato sulla questione delle spese militari, ribadendo che la contrarietà del Movimento a qualsiasi aumento nell'immediato non ha nulla a che vedere con una crisi di governo: "È inutile nasconderle le cose. Col Pd è sorta una questione politica seria. Il fatto che alcuni esponenti del Pd abbiano cercato di insultare il M5S o di degradare tutto questo al tentativo nostro di far cadere il governo, è una cosa che non consento a nessuno. Non consentirò a nessuno di dire che quando il M5S pone una questione politica, lo fa perché vuole far cadere il governo. È un ricatto che non accetto". La distanza coi dem su questo argomento "rimane", ha affermato l'ex premier, ma adesso i rapporti col Pd "sono un po' migliorati. Nei giorni scorsi ci insultavano, oggi ci seguono. Oggi per la prima volta ho sentito il Pd parlare di scostamento di bilancio. Confidiamo anche di poterli ritrovare al nostro fianco sul salario minimo", ha aggiunto Conte.
Il leader pentastellato è tornato pure sulla questione della missione dei medici russi in Italia, all'inizio della pandemia, una vicenda che è stata anche oggetto si una sua recente audizione al Copasir: "Quello offerto dalla Russia all'inizio della pandemia fu un aiuto molto organizzato. Ci mandarono delle unità autosufficienti, che poi sotto il controllo e la sorveglianza della nostra intelligence furono indirizzate a Bergamo" e "svolsero attività soprattutto di sanificazione, il tutto sempre sotto il nostro controllo. Non vorrei rileggere la storia col senno di poi", sostanzialmente ripetendo la versione fornita anche dal ministro della Salute Speranza, in un'interrogazione parlamentare.