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Conte spiega come sarà il nuovo M5s: “Mai un partito”. E tende una mano a Grillo: “Potrà esprimere sue idee”

Il leader del M5s Giuseppe Conte torna a parlare del processo di rinnovamento del M5s, in vista dell’Assemblea Costituente e dice che il Movimento non diventerà mai un partito: “La forma partito tradizionale l’abbiamo ripudiata sin dall’inizio. E oggi per affrontare un contesto politico sociale in cui c’è grande disaffezione verso le forze politiche, non si può pensare di ricorrere alla forma partito tradizionale”.
A cura di Annalisa Cangemi
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Il leader del M5s Giuseppe Conte dà alcune anticipazioni sul processo di rinnovamento in programma per il Movimento, che partirà dall'Assemblea costituente che si svolgerà in autunno.

L'iter, secondo i piani, dovrebbe essere articolato in tre fasi: la prima è quella dell'ascolto, che coinvolgerà iscritti e simpatizzanti, che potranno proporre idee e soluzioni, da aggregare in "filoni di bisogni, sottoposti a una sottoscrizione aperta a tutti i partecipanti tramite un portale web e finalizzata a selezionare le tematiche ritenuti più rilevanti".

La seconda fase è quella del confronto, che si svolgerà in più giorni e ai quali potrà prendere parte solo un campione di 300 partecipanti. Questi ultimi saranno selezionati "secondo tre criteri di stratificazione: il genere, la classe di età e la residenza per macro-area geografica", ma la priorità verrà data a giovani e donne.

Come terza e ultima fase è prevista l'Assemblea Costituente vera e propria, in cui si terrà verrà votato un "documento di indirizzo", con le migliori proposte raccolte. La partecipazione all'Assemblea Costituente è assicurata agli iscritti, ai quali verrà data la possibilità di seguire "tavole rotonde tematiche guidate dagli eletti", cioè i vari parlamentari e consiglieri.

Il cambiamento radicale che ha in mente Conte lo ha spiegato lui stesso: si prevede un passaggio dalla democrazia diretta – quella di Grillo e Casaleggio, con i vertici che decidono a priori i temi su cui chiamare la base a votare – alla democrazia partecipativa, dove l'intero processo decisionale viene gestito da tutta la comunità del M5s, cioè da tutti gli iscritti, dagli elettori e dai simpatizzanti, con l'aiuto di un organo indipendente specializzato nella gestione di processi decisioni collegiali.

Sebbene, "sarebbe assurdo che una forza politica che si autodefinisce movimento rimanga statica nel corso dei decenni, perdendo la vis propulsiva e innovatrice che l'ha sempre caratterizzata", a seguito dell'Assemblea costituente il Movimento cinque stelle non abbraccerà la forma di partito tradizionale, che "abbiamo ripudiato sin dall'inizio", ha spiegato il presidente Conte, nel corso di un'intervista a "L'Espresso".

"Oggi per affrontare un contesto politico-sociale in cui c'è grande disaffezione verso le forze politiche, non si può pensare di ricorrere alla forma partito tradizionale, con correnti interne che nate con la finalità di alimentare il dibattito di idee si strutturano come meccanismi per alimentare cordate di potere", ha spiegato ancora il presidente pentastellato.

"Nel nostro Statuto è ben chiaro il divieto di formare correnti", alle quali "sostituiamo un processo costituente dal basso che rimetterà agli iscritti, attraverso un confronto argomentativo, il rilancio e la definizione di nuovi obiettivi strategici per gli anni a venire". Si tratta di un processo "che deve svilupparsi liberamente, senza l'interposizione mia, né dell'attuale gruppo dirigente e neppure del Garante", ha proseguito Conte, sottolineando che Beppe Grillo, con cui nelle scorse settimane si sono registrate tensioni, comunque "rimane, oltre che fondatore, il garante e nessuno lo priverà della libertà di esprimere le proprie idee".

Conte: "Con Schlein dialogo costante ma sana competizione"

Rispetto al rapporto con il Pd, e all'ipotesi di una alleanza strutturata nel centrosinistra, ha detto: "Siamo collocati in un'area progressista che però, con tutto il rispetto, non coincide certo con l'identità e lo spazio politico del Pd. Nessuno può confonderci col Pd o con altre forze che sono nel campo progressista. Conserviamo la nostra originalità, conserviamo la nostra vocazione fortemente innovatrice nel sistema politico e la esprimeremo anche durante questo processo costituente", ha detto sempre nell'intervista a L'Espresso.

Sulla segretaria dem ha aggiunto: "Essendo nel campo progressista è leader di una forza politica con cui siamo in costante dialogo. Che poi ci sia anche una sana competizione è nei fatti, anche perché c'è una buona parte del sistema mediatico orientato a sinistra che ci tratta con fastidio". Mentre su Matteo Renzi, segretario di Italia viva, ha detto: "Si è molto parlato di questa partita del cuore che sembrerebbe averlo rimesso in gioco sul piano politico nonostante una netta disfatta elettorale. Per quanto mi riguarda vorrei chiarire: se si tratta di assumere iniziative benefiche, io ci sono e sarò sempre disponibile. La politica è un'altra cosa, va fatta seriamente".

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