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Conte si difende dopo la scissione: “Ma quale fine del Movimento 5 Stelle, non scherziamo”

Entrando nella sede del Movimento 5 Stelle a Roma, Giuseppe Conte ha risposto secco a chi gli chiedeva se la scissione di Di Maio rappresentasse la fine del partito: “Perché i nostri principi non sono più validi? Non scherziamo”.
A cura di Tommaso Coluzzi
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Il Movimento 5 Stelle non è finito. A dirlo – ma in effetti era ampiamente prevedibile – è Giuseppe Conte, leader del partito che ha appena subìto la scissione più sanguinosa della sua (breve) storia. Con l'addio di Luigi Di Maio e di almeno una sessantina di parlamentari, infatti, si è aperta una crepa enorme. In questi minuti Conte e i vertici del Movimento si stanno incontrando nella sede romana del partito, probabilmente per decidere la linea da tenere nelle prossime ore. Intercettato dalle telecamere presenti nel breve tragitto da casa sua alla sede del Movimento, Giuseppe Conte non ha praticamente rilasciato dichiarazioni: "Perché i nostri principi non sono più validi? Non scherziamo", si è limitato a rispondere a chi gli chiedeva se questa fosse davvero la fine del Movimento 5 Stelle. Poi gli è stato chiesto di Di Maio: nessuna risposta.

All'interno della sede del partito è subito cominciato un summit tra i vertici del Movimento 5 Stelle. Non c'è stato ancora alcun commento ufficiale, se non l'intervento del vicepresidente Ricciardi durante la discussione generale alla Camera. Ora starà a Conte e il suo staff decidere come reagire alla uscita di Di Maio e dei suoi, per certi versi preannunciata dall'escalation di dichiarazioni degli ultimi giorni. Fino alla fine, però, la linea del presidente è stata quella di non espellere Di Maio. "Vogliono che esca da sé", dicevano alcuni. Se questa fosse stata la reale intenzione di Conte, in effetti, sarebbe stato accontentato.

Presenti all'incontro ci sono diversi big del Movimento 5 Stelle, che non hanno lasciato il partito per unirsi al nuovo gruppo parlamentare di Di Maio. Da Nunzia Catalfo a Maria Domenica Castellone, da Paola Taverna a Stefano Patuanelli. Intanto l'eco della scissione è arrivato fino al Parlamento Ue: le eurodeputate Chiara Gemma e Daniela Rondinelli hanno lasciato questa mattina la delegazione del Movimento 5 Stelle a Strasburgo per aderire a ‘Insieme per il futuro'.

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