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Conte: “Pizzo di Stato? Meloni strizza l’occhio a Italietta che campa sull’irregolarità”

“Alludendo al pizzo di Stato e facendo una battaglia sul Pos, il governo Meloni strizza l’occhio a un’Italietta che si arrabatta ogni giorno con piccole irregolarità”: è il commento di Giuseppe Conte su alcune contestate dichiarazioni della presidente del Consiglio.
A cura di Annalisa Girardi
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Quando Giorgia Meloni parla di "pizzo di Stato", riferendosi alle tasse, "strizza l'occhio a un certo tipo di Italietta, che con le transazioni irregolari ci campa". È il presidente del Movimento Cinque Stelle, Giuseppe Conte, a dirlo. Intervenendo alla presentazione del libro di Fabrizio Barca, il leader grillino è intervenuto su alcune contestate dichiarazioni della presidente del Consiglio, pronunciate in un comizio a Catania. "Quello di Meloni è un conservatorismo reazionario, restauratore del passato", ha detto.

Il suo, ha ribadito l'ex presidente del Consiglio, "é un protezionismo sociale neocorporativo che parla a determinati sottogruppi sociali, alludendo al pizzo di Stato, facendo una battaglia sul Pos, strizzando l'occhio a un'italietta che si arrabatta ogni giorno con piccole irregolarità".

Sul governo di centrodestra Conte ha detto: "Mi sembra in piena continuità con la linea neoliberale del governo precedente: dal governo Draghi ha incassato più Giorgia Meloni che il Movimento 5 Stelle che era lì in maggioranza, e poi non abbiamo visto grandi differenze tra i governi Draghi e Meloni: in politica internazionale, nella logica di austerità completa nonostante il patriottismo e il sovranismo esibiti".

Per poi aggiungere: "Sta tradendo tutti gli impegni presi in campagna elettorale e tutte le prospettive facili che aveva dischiuso condendole di facili slogan. Vuole contrastare la riduzione delle disuguaglianze e quella opportunità offerta a tutti di poter vivere dignitosamente".

Il riferimento è chiaramente al reddito di cittadinanza, introdotto dal governo gialloverde e abolito da quello di centrodestra: "Si è dato compimento a un'azione vergognosamente rinforzata sul piano mediatico. Ed è vergognoso il fatto di dire che questa riforma era stata fatta come merce di scambio. In tanti contesti sono stati gli stessi percettori del Rdc a dire che vogliono la dignità di lavorare, vogliono essere inseriti in percorsi lavorativi che il governo ha preannunciato e non ha offerto. E si trascura di considerare che abbiamo offerto a persone in difficoltà la possibilità di sottrarsi alla malavita, o di sottrarsi a condizioni lavorative veramente pessime".

Conte ha quindi concluso parlando delle ultime polemiche tra il governo e la Corte dei Conti: "Abbiamo un governo in ritardo sulla attuazione del Pnrr anche se continua a dire che non è in ritardo. Abbiamo una rata da Bruxelles che dovevamo riscuotere qualche mese fa che non stiamo riscuotendo e loro come pensano di risolvere il problema? Eliminando il controllo concomitante della Corte dei Conti che non è un controllo concepito per ritardare ma per vigilare. Soffrono i controlli".

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