Conte: “Non siamo mai usciti da una situazione di allerta. Nuove misure basate su dati scientifici”
Il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, è intervenuto alla Camera per la sua informativa sulla situazione epidemiologica nel Paese e le misure restrittive messe in campo per contenere i contagi del coronavirus con l'ultimo Dpcm. "I dati delle ultime settimane indicano una rapida crescita dei contagi. L'aumento dei positivi è preoccupante", ha iniziato Conte sottolineando i rischi di sovraccarico per gli ospedali. "Le misure adottate si pongono in continuità con le decisioni sin qui assunte, ispirate sempre ai principi di precauzione e di proporzionalità. Non abbiamo mai affermato di essere fuori dal pericolo e da una costante condizione di necessaria allerta e in questi mesi abbiamo agito di conseguenza", ha proseguito. Sottolineando poi gli investimenti nella sanità, anche alla luce dei tagli degli ultimi anni, che hanno portato l'Italia ad affrontare la pandemia con una carenza di personale. Per tutte queste ragioni, Conte ha ricordato che il governo ha scelto di prorogare lo stato di emergenza. "Decisione che da alcuni di voi qui in Aula è stata anche criticata, ma che ci ha permesso di adottare misure rigorose per affrontare la pandemia che si muove in crescente e preoccupante rapidità", ha aggiunto.
Spiegando poi che le misure introdotte, "basate sulle raccomandazioni degli scienziati", hanno puntato a limitare quelle situazioni in cui sono favoriti i contagi. Soprattutto in particolari orari particolarmente a rischio. Conte ha poi citato nuovamente lo studio dell'Iss e del ministero della Salute, che ha individuato 4 scenari per la stagione dell'autunno e dell'inverso. Secondo questo documento il Paese si troverebbe ora in uno scenario di tipo 3: e le misure adottate sono in linea con quelle indicate dagli scienziati per un contesto epidemiologico di questo tipo. "Non sono state scelte arbitrarie". Il ministro della Salute, Roberto Speranza, ha illustrato le misure al Comitato tecnico scientifico prima che venisse approvato il Dpcm, ha riportato ancora Conte: "Il Cts condivide le misure previste dal testo", è stata la risposta.
"L'intervento si è indirizzato a tre settori: ristorazione serale, cinema e teatri, palestre e piscine. Entro la stessa logica si è anche imposto il divieto di organizzare feste, anche le cerimonie civili e religiose. Così come nel medesimo quadro si iscrive la raccomandazione di non invitare persone che non siano conviventi a casa propria. Uguale per la raccomandazione di non spostarsi, tranne che per ragioni di necessità. Questo complessivo apparato è stato oggetto di critiche anche molto accese. Queste misure sono apparsi in contraddizione con alcuni protocolli di sicurezza che a maggio erano alla base della riapertura. Ma queste misure non derivano dal mancato rispetto delle misure di sicurezza: se siamo stati costretti a una scelta così dolorosa, è per l'esigenza di ridurre le occasioni di socialità dove è più facile abbassare la guardia. Quelle attività non sono state sospese perché ritenute non essenziali. Siamo consapevoli che siano fondamentali per il benessere delle persone. La scelta discende esclusivamente dalla necessità fondata su evidenze scientifiche di diradare il più possibile i contatti e le interazioni sociali tra le persone", ha detto ancora Conte. Facendo lo stesso ragionamento per la scuola e la didattica a distanza. E per lo smart working nella pubblica amministrazione.
Conte ha quindi parlato della chiusura dei luoghi della cultura e dello spettacolo, descrivendola come "una delle scelte più dolorose". Il presidente del Consiglio si è detto consapevole delle difficoltà che il settore sta subendo da mesi: "Siamo consapevoli degli immani sacrifici richiesti a queste categorie e subito ci siamo posti al loro ascolto. Ci siamo confrontati immediatamente con i rappresentati dei settori più impattati dalle nuove restrizioni. Il governo ha predisposto adeguati strumenti di intervento a supporto a queste categorie, per evitare che la crisi economica si trasformi ancor più in crisi economica e sociale, che creerebbe nuove diseguaglianze", ha aggiunto parlando del decreto Ristori. E illustrando il pacchetto di misure da 5,4 miliardi di euro di indebitamento netto e 6,2 miliardi di saldo da finanziare. Conte ha poi sottolineato che per coloro che avevano già richiesto gli indennizzi al governo, i ristori arriveranno direttamente sul conto corrente tramite bonifico da parte dell'Agenzia delle Entrate già a metà novembre.
Infine, Conte ha parlato della situazione preoccupante in tutta Europa, sottolineando ancora una volta la necessità di affrontare la situazioni uniti. Ha quindi annunciato per il pomeriggio una videoconferenza con i leader europei: "Ursula von der Leyen illustrerà il pacchetto di misure di risposta al Covid, centrato sui test e sul vaccino, approvato dalla Commissione", ha annunciato. "All'ultimo Consiglio europeo devono partecipare e contribuire anche i ministri della Salute, quindi Speranza oggi sarà con me in videoconferenza". La risposta sanitaria europea, ha proseguito Conte, resta collegata a quella economica. Il presidente del Consiglio ha quindi chiesto un'accelerata sull'approvazione del Next Generation Eu. "Il rinnovato impeto del virus ci pone di fronte a una nuova sfida, che non è meno minacciosa di quella della scorsa primavera. Tutti i Paesi europei stanno adottando misure via via più restrittive per piegare la curva del contagio. In alcuni casi queste sono anche più severe delle nostre. Tutti i governi europei stanno fronteggiando un nemico che oggi ci costringe a fare un passo indietro. Questo è veramente il momento di restare uniti.