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Conte: “Non prendo lezioni di democrazia da Di Maio, io so affrontare le mie responsabilità”

Il leader M5S risponde a Di Maio, che lo ha accusato di mancanza di democrazia interna, autoreferenzialità e ambiguità in politica estera, oltre a sottolineare il pessimo risultato elettorale.
A cura di Giacomo Andreoli
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"Quando era leader Luigi Di Maio come organismo del M5s c'era solo un organo: il capo politico, che ci faccia lezioni lui oggi sulla democrazia interna fa sorridere". Il leader del Movimento 5 Stelle, Giuseppe Conte, risponde così al ministro degli Esteri che stamattina lo aveva attaccato in una lunga invettiva di fronte ai giornalisti.

Sempre davanti ai cronisti Conte dice di sapersi assumere le responsabilità e rifiuta l'accusa di autoreferenzialità mossa da Di Maio. "Negli ultimi giorni – dice- ho riunito un consiglio nazionale e ho fatto due conferenze stampa in cui abbiamo analizzato il risultato del voto". Il presidente grillino, poi, ricorda come questo sia un momento molto importante per il Movimento 5 stelle, alla luce dell'imminente voto online sulla questione del doppio mandato. Quindi ritiene che "la fibrillazioni erano prevedibili, perché ci sono in campo questioni che riguardano le sorti personali di tanti nel M5s". Sul punto, però, invita "tutti ad affrontare lo snodo con molta serenità".

Quanto al fatto che non esisterebbero spazi in cui confrontarsi, come detto stamattina da Di Maio, Conte lo gela dicendo che "il mio telefono non è mai squillato", mentre in generale "la posizione del Movimento è stata ribadita nel consiglio nazionale e Di Maio si è anche dimesso dal comitato di garanzia". Quindi rilancia che il nuovo Consiglio nazionale grillino ingloberà anche singoli iscritti e arriverà a 22 componenti. " – aggiunge- Di Maio potrà parlare in audizione quando vuole".

Conte è poi convinto che quando un premier (Draghi) va all'estero per una questione delicata (la visita a Kiev) "non bisogna fare polemiche interne, citando anche questioni di alleanze internazionali, perché questo rischia di compromettere in qualche modo l'azione del nostro presidente". Le accuse di una certa ambiguità che sarebbe presente nel Movimento rispetto alla collocazione euroatlantica del nostro Paese le ritiene "stupidaggini che offendono la sensibilità di una comunità intera".

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