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La morte di Alexei Navalny

Conte non andrà alla fiaccolata per Navalny: “Ci sarà delegazione M5s. Per noi è chiaro cosa è successo”

Il leader del M5s Giuseppe Conte non parteciperà questa sera alla fiaccolata per Navalny in Campidoglio, ma sarà presente una delegazione del M5s: “Suggerirei a Putin suggerirei di lasciar lavorare una commissione internazionale per indagare cosa è accaduto”.
A cura di Annalisa Cangemi
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Il leader del M55 Giuseppe Conte tende la mano a Elly Schlein, per un'alleanza più strutturata. Alle prossime elezioni in Sardegna, che si terranno domenica 25 febbraio, Pd e M5s si presentano uniti, riproponendo l'esperimento del campo largo, con la candidatura della pentastellata Alessandra Todde. Su un possibile accordo per le regionali in Piemonte però Conte frena: "In Piemonte ci sono altri problemi".

"A me interessa mandare a casa Meloni e la Sardegna può essere un primo passo. Non mi piace parlare di laboratorio perché penso sia irrispettoso verso gli elettori sardi, però è chiaro che qui con il Pd abbiamo messo in campo una proposta forte, incarnata da una candidata credibile, competente e onesta. Dobbiamo farlo anche a livello nazionale, io chiedo solo che ci sia un progetto serio e autentico e non un cartello elettorale dettato dalla necessità e dall'ansia di potere degli apparati", dice il leader 5 Stelle Giuseppe Conte in una intervista a La Repubblica.

"Non ho detto che" allo stato attuale "non ci sia serietà, ma bisogna sedersi a un tavolo e affrontare le questioni per arrivare a una sintesi là dove partiamo da posizioni più distanti", ha detto ancora Conte, spiegando che con le accuse di ambiguità al partito di Schlein "mi riferivo solo alla questione dell'invio delle armi all'Ucraina, che, come è noto, ci divide. C'è chi dice: eh, ma come farete a governare insieme se non siete d'accordo su materie come questa? Ma le armi a Kiev sono il punto finale di un ragionamento più ampio. Viviamo in un mondo dove crescono i conflitti, vogliamo ragionare sul ruolo dell’Europa, della Nato, del nostro rapporto con gli alleati? Poi sulle ricadute finali del ragionamento si possono trovare terreni d’intesa".

Conte comunque respinge l'accusa di ‘filoputiniano': "Essere a favore di una soluzione diplomatica non significa aiutare Putin. Veramente pensiamo di andare avanti con una visione unipolare di governo del mondo? I Paesi Brics rappresentano metà della popolazione mondiale. Vogliamo provare a impostare un nuovo ordine o ci mettiamo a inviare armi ovunque? Con la Russia non si parla più? Con la Cina non si parla più?".

Questa sera l'ex premier non sarà presente alla fiaccolata bipartisan al Campidoglio, lanciata da Carlo Calenda, per la morte di Navalny, a cui partecipano tutte le forze politiche, compresa la Lega (ma non i leader del centrodestra): "Manderemo una rappresentanza alla fiaccolata per Navalny". E ricorda di aver "parlato con chiarezza non ora, ma già dopo l’avvelenamento. Se fossi un consigliere di Putin gli suggerirei di lasciar lavorare una commissione internazionale per indagare cosa è accaduto, ma è ovvio che non lo farà". In ogni caso per Conte non ci sono dubbi sui motivi che hanno portato alla morte del dissidente, e sulle responsabilità.

Il leader del M5s nega che con il Pd ci siano state tensioni, dopo il post pubblicato su Facebook in cui attaccava i dem, e dopo il suo no al sit-in organizzato da Schlein alla Rai: "Il mio obiettivo non è mai stato attaccare il Pd, è dare agli italiani un altro governo. Sui provvedimenti più scandalosi, come sull'autonomia differenziata, Meloni dice sempre che lei ci mette la faccia. Peccato che sia una faccia di bronzo. Ecco, occorre lavorare per risparmiare agli italiani questo spettacolo".

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