Conte lancia mobilitazione contro riarmo Ue: “È una follia”. E su Grillo: “Non l’ho più sentito”

In Ucraina l'Europa ha "fallito" strategia e ora l'Ue dovrà "rimettersi" a Trump. Lo ha detto il leader del Movimento 5 Stelle Giuseppe Conte, che ha annunciato per martedì 11 marzo una mobilitazione contro il piano di difesa presentato da Ursula von der Leyen.
"Vi faccio un annuncio: martedì mattina saremo tutti, come Movimento 5 stelle, a dire no alla von der Leyen e al suo piano di riarmo", ha detto ospite di Che Tempo Che Fa su Nove. Il leader ha anche detto che non parteciperà alla manifestazione per l'Europa lanciata da Michele Serra e prevista il 15 marzo a Roma. "Noi diciamo no, non possiamo esserci", perché "in questo momento non c'è possibilità di ambiguità e incertezza nel dire ‘no' con nettezza a questa Europa che ci sta portando a un piano di riarmo di 800 miliardi", ha spiegato. Incalzato da Fazio sulla possibilità di ripensarci, l'ex premier si è allora rivolto direttamente a Serra e guardando nella telecamera ha detto: "Michele Serra, ti prego se potessi definire meglio la piattaforma perché l'Europa delle istituzioni ufficiali sta andando verso il riarmo e io non posso esserci. Se lo precisi, ci saremo".
Conte ha detto di essere d'accordo con Schlein sulla necessità di una difesa comune Ue. "Lo dico da tanto tempo: la difesa comune è assolutamente necessaria, abbiamo bisogno di autonomia strategica, non possiamo essere subalterni. Su questo con Schlein siamo d'accordo. Perché il piano di riarmo è considerato più a buona portata della difesa comune? Perché lì bisogna essere seri", ha dichiarato.
Al tavolo del negoziato per la pace in Ucraina "si doveva sedere l'Europa, si doveva sedere l'Italia, dovevamo noi essere i protagonisti di quel negoziato, ma adesso non contiamo nulla", ha commentato duramente. "Adesso dobbiamo rimetterci a Trump sperando che, mi auguro, faticosamente e duramente tuteli l'interesse dell'Ucraina a quel tavolo, perché noi difendiamo l'Ucraina contro l'aggressione russa", ha aggiunto.
Nell'intervista l'ex premier ha commentato le ultime mosse politiche e commerciali del tycoon. "Io ho lavorato con Trump, ho cercato di tutelare nel migliore dei modi possibili l'interesse italiano. Da presidente del Consiglio mi sono trovato anch'io con un Trump che ha voluto imporre i dazi, ho cercato assolutamente di limitare i danni e di tutelare il nostro interesse nazionale", ha ricordato. "Adesso qual è il tema? Trump ci sta sconvolgendo, sta dicendo cose anche molto inquietanti, però ha detto una cosa che sta sconvolgendo l'Europa: ha detto che pensare di battere militarmente la Russia è stata una follia. Io lo sto dicendo da tre anni", ha ribadito. "Il problema su questo punto è che l'Europa ha fallito completamente la strategia. I nostri governanti ci hanno fatto credere per tre anni che stavamo isolando la Russia e la Russia invece non è affatto isolata, i Brics sono cresciuti, ha addirittura rafforzato l'interscambio con la Cina, con il picco record di 240 miliardi. Ci hanno fatto credere che stava crollando l'economia russa, loro sono al +4,1%, noi al +0,7%, ci hanno fatto credere che stiamo vincendo militarmente, che la controffensiva sta funzionando. Non era vero, adesso siamo completamente disorientati e c'è una follia collettiva, un delirio", ha aggiunto.
Sui possibili negoziati tra Kiev e Mosca, Conte ha espresso preoccupazione. "Ci siamo spinti così oltre che oggi sono fortemente preoccupato. Gli Stati Uniti hanno un interesse a porre fine alla guerra ma perché il loro problema è la Cina", ha detto. Gli Usa "vogliono riequilibrare il tutto". Lo ha detto il leader dei 5 stelle, Giuseppe Conte a Che Tempo Che Fa su La Nove.
Il leader dei 5S ha anche parlato del suo rapporto con Beppe Grillo, dopo la rottura provocata dalla rimozione del fondatore del Movimento dal ruolo di garante. Con Grillo "non ci siamo più sentiti. Io non l'ho mai attaccato. Se mi vuole parlare mi chiama", ha detto. Dichiarazioni su cui il conduttore ha ironizzato: "Chiamo io, chiami tu come la canzone di Gaia…". "La sentirò", ha replicato Conte. Sull'ipotesi di una nuova alleanza giallo-verde, invece, Conte è tornato serio. "Non torneremo più con Salvini e con la Lega. Abbiamo fatto una scelta di campo nel campo progressista, una scelta di maturità con un nuovo percorso del Movimento 5 stelle". E ha aggiunto: "rispetto il percorso, oggi siamo in un'altra fase".
Sul caso Diciotti, Conte ha detto di aver letto la sentenza che ha condannato il governo al risarcimento dei migranti. "Il ragionamento è che le sentenze si rispettano. Da un punto di vista politico è giusto che i giudici facciano il loro lavoro indisturbati", ha detto. Secondo il leader l'atteggiamento di Meloni, che si è scagliata contro la sentenza nasconderebbe un tentativo di distogliere l'attenzione dai temi della difesa Ue. "Aggredirli è per sviare l'attenzione dal riarmo. Meloni, quando ha parlato di riarmo è stata attaccata e allora si è messa a fare la guerra contro i cattivi magistrati" che "quando le danno ragione sono bravi, sennò sono toghe rosse", ha detto.
Infine, sulla commissione parlamentare d'inchiesta sul Covid ha detto: "Sarebbe un'ottima occasione, se fatta in modo serio e responsabile, alle forze politiche che l'hanno promossa per indagare su quello che è successo. Io stesso, da allora premier, sono stato il primo che mi sono chiesto cosa è successo al sistema sanitario, perché ci siamo trovati in quelle condizioni di inefficienza. Eppure – ha osservato – per come sta andando la commissione… Lo stesso presidente della commissione, di Fratelli d'Italia, l'ha chiamata ‘un tendone da circo'. Ecco, stanno rendendo quello che sarebbe uno strumento di riflessione utile a tutti, un tendone da circo", ha proseguito. "Chiamano addirittura esponenti no vax, pseudo scienziati che sono stregoni senza pubblicazioni scientifiche e la stanno rendendo ridicola e non vogliono che si indagini sulla sanità regionale che gestiva di fatto tutto il sistema sanitario a livello territoriale", ha concluso.