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Conte: “Il M5s sosterrà il governo, ma sulla riforma della giustizia c’è un limite da non superare”

L’ex presidente del Consiglio torna a parlare ai gruppi parlamentari del Movimento 5 Stelle da leader, affrontando i temi caldi di questi giorni, a partire dall’incontro di ieri con Draghi: “Questa forza politica è stata un pilastro durante la pandemia, ha dato un contributo fondamentale per mettere in sicurezza i nostri cittadini” e “non può adesso venir meno e continuerà a fare la sua parte”. Ma attenzione: “Sulla riforma della giustizia c’è un limite che non possiamo oltrepassare, non possiamo consentire che possano svanire nel nulla centinaia di migliaia di processi”.
A cura di Tommaso Coluzzi
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Giuseppe Conte torna a parlare ai gruppi parlamentari del Movimento 5 Stelle e lo fa di sera, in un'assemblea congiunta, rendendo pubblico il suo discorso iniziale. Un messaggio ai suoi, ma anche a chi guarda da fuori: da Palazzo Chigi, dagli altri partiti della maggioranza e dai sostenitori pentastellati. "Ho detto al presidente Draghi che questa forza politica è stata un pilastro durante la pandemia, ha dato un contributo fondamentale per mettere in sicurezza i nostri cittadini – spiega Conte – Non può adesso venir meno e continuerà a fare la sua parte". Certo, però "dobbiamo farci sentire tanto, bisogna essere protagonisti, abbiamo tutte le carte in regola per farlo", continua il leader del Movimento 5 Stelle. Conte non risparmia una frecciata agli avversari: "Abbiamo esponenti politici che mostrano fili di ambiguità per quanto riguarda il piano vaccinale, non possiamo permettercelo".

L'ex presidente del Consiglio torna dai parlamentari per parlare del nuovo statuto, del suo Movimento 5 Stelle, ma anche dell'incontro di ieri con Draghi: "Il reddito di cittadinanza è un punto cardine della nostra azione, al numero tre della carta dei principi e dei valori abbiamo la giustizia civile – spiega – Dobbiamo contrastare tutte le forme di ingiustizia, sarà nel nostro dna, dobbiamo contrastare gli slogan di segno contrario". E ancora: "Dobbiamo rivendicare il grado di civiltà della nostra comunità nazionale, che non si può che misurare dall'attenzione che rivolgiamo ai più fragili, ai più emarginati, ai più vulnerabili – continua – Dobbiamo mirare all'inclusione sociale". Poi sottolinea: "Ho avuto rassicurazioni da Draghi su questo punto".

Il fulcro della polemica, però, è un altro: la riforma della giustizia. "Ho fatto un discorso di grande chiarezza al presidente Draghi, il Movimento 5 Stelle sul tema ha una storia complessa, alcune volte alcuni toni gridati hanno consentito ad altri di schiacciare la nostra immagine su un terreno manettaro, giustizialista e forcaiolo – spiega Conte – Siamo nella condizione per non lasciarci più schiacciare sotto questa immagine, i nostri fari saranno la presunzione di innocenza, salvo condanna passata in giudicato, e l'obiettivo di garantire a qualsiasi persona imputata il principio della durata ragionevole del processo". Il problema è "che noi abbiamo già lavorato al processo breve, portando avanti i progetti di riforma civile e penale – continua l'ex presidente del Consiglio – Noi qui non difendiamo una bandiera ideologica, se avessimo dovuto scrivere noi una riforma l'avremmo scritta diversamente, ma ci sono varie soluzioni". Il messaggio è chiaro: "Vogliamo dialogare all'interno dell'impianto normativo che ci viene proposto, ma c'è un limite che non possiamo oltrepassare – annuncia Conte – Non possiamo consentire che possano svanire nel nulla centinaia di migliaia di processi".

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