Conte: “Il governo non cadrà, ma basta con le liti. Avanti con un cronoprogramma di riforme”
Il presidente del Consiglio Conte, in un'intervista a ‘la Repubblica', ha dato rassicurazioni sulla tenuta dell'esecutivo giallo-rosso, spiegando che il governo a gennaio non cadrà, "ma basta con le liti, si rimanga concentrati. Con l'anno nuovo avanti con un cronoprogramma di riforme che l'Italia attende da anni. Nessuna aspirazione o velleità ad essere il nuovo leader M5s".
Conte ha così aperto al nuovo contratto di governo richiesto da M5s."Con il nuovo programma dovremo realizzare un cronoprogramma con le riforme che l'Italia attende da anni:accelerare i tempi di giustizia civile penale, ridurre la burocrazia, digitalizzare la pubblica amministrazione, accelerare gli investimenti, rivedere in modo organico il sistema fiscale e in particolare l'Irpef, investire più efficacemente nell'istruzione, nella ricerca e nell'innovazione".
"Invito tutte le forze politiche e i protagonisti di questo impegno di governo a rimanere concentrati", ha detto presidente del Consiglio, "verremo giudicati non per i proclami o le frasi a effetto ma per tutto ciò che di buono riusciremo a fare".
"Nella mia posizione non possono permettermi distrazioni", ha aggiunto il premier a proposito delle tensioni nella maggioranza, "devo rimanere concentrato sulle molte iniziative che servono per migliorare il Paese e la qualità di vita dei cittadini". L'esecutivo un'anima ce l'ha, ha spiegato replicando a Zingaretti, ed è a un tempo visionaria e pragmatica.
Sulla trattativa per l'ex Ilva con Arcelor Mittal ha detto: "Il signor Mittal mi ha dichiarato di essere disponibile a tornare sui suoi passi e a investire nello stabilimento" di Taranto, ma non è escluso un intervento pubblico con "una presenza di sostegno" e "di controllo".
"Abbiamo evitato un disastro economico e sociale", ha sottolineato ancora, ricordando di aver rispedito al mittente la richiesta di tagliare 5 mila posti di lavoro. Per Conte un recesso del colosso franco-indiano "avrebbe arrecato un grave danno produttivo e compromesso qualsiasi operazione di rilancio della città". Sulla questione dello scudo penale ha ribadito che non se ne è parlato: "La affronteremo alla fine". Il premier ha anche aperto a un intervento pubblico per l'ex Ilva: "Non lo escludo", ha spiegato, "ma non sarà in sostituzione. Se ci sarà, sarà una presenza di sostegno e, direi, di controllo".