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Fase 2, Conte: “Il 4 maggio non riapriremo tutto, sarà graduale”

In un lungo post su Facebook il premier Conte ha annunciato che entro questa settimana esporrà il suo piano per la fase due dell’emergenza coronavirus, una fase che inizierà probabilmente il prossimo 4 maggio: “Non possiamo affidarci a decisioni estemporanee pur di assecondare una parte dell’opinione pubblica o di soddisfare le richieste di alcune categorie produttive, di singole aziende o di specifiche Regioni”.
A cura di Annalisa Cangemi
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In un lungo post su Facebook il presidente del Consiglio Conte annuncia agli italiani che entro domenica prossima esporrà il piano per la fase due dell'emergenza coronavirus: "Prima della fine di questa settimana confido di comunicarvi questo piano e di illustrarvi i dettagli di questo articolato programma".

"Una previsione ragionevole è che lo applicheremo a partire dal prossimo 4 maggio", ha spiegato il premier. "In questa fase non possiamo permetterci di agire affidandoci all'improvvisazione. Non possiamo abbandonare la linea della massima cautela, anche nella prospettiva della ripartenza. Non possiamo affidarci a decisioni estemporanee pur di assecondare una parte dell'opinione pubblica o di soddisfare le richieste di alcune categorie produttive, di singole aziende o di specifiche Regioni".

"L'allentamento delle misure deve avvenire sulla base di un piano ben strutturato e articolato", ha scritto ancora il premier. "Dobbiamo riaprire sulla base di un programma che prenda in considerazione tutti i dettagli e incroci tutti i dati. Un programma serio, scientifico. Non possiamo permetterci di tralasciare nessun particolare, perché l'allentamento porta con sé il rischio concreto di un deciso innalzamento della curva dei contagi e dobbiamo essere preparati a contenere questa risalita ai minimi livelli, in modo che il rischio del contagio risulti ‘tollerabile' soprattutto in considerazione della recettività delle nostre strutture ospedaliere".

Il presidente del Consiglio, atteso oggi alle Camere per un'informativa sulla crisi in vista del Consiglio europeo del 23 aprile, ha anche ricordato che "molti cittadini sono stanchi degli sforzi sin qui compiuti e vorrebbero un significativo allentamento di queste misure o, addirittura, la loro totale abolizione. Vi sono poi le esigenze delle imprese e delle attività commerciali di ripartire al più presto. Mi piacerebbe poter dire: riapriamo tutto. Subito. Ripartiamo domattina. Questo Governo ha messo al primo posto la tutela della salute dei cittadini, ma certo non è affatto insensibile all'obiettivo di preservare l'efficienza del sistema produttivo. Ma una decisione del genere sarebbe irresponsabile. Farebbe risalire la curva del contagio in modo incontrollato e vanificherebbe tutti gli sforzi che abbiamo fatto sin qui. Tutti insieme". 

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