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Conte: “Grillo? Resterà sempre garante del M5s, ma l’indirizzo politico lo decido io”

Le polemiche sulle frasi di Grillo sulle “brigate di cittadinanza” sono state solo un tentativo di non parlare del successo della manifestazione M5s. Lo ha detto Giuseppe Conte, precisando: “Grillo resterà Garante del Movimento, ma l’indirizzo politico lo decido io”.
A cura di Annalisa Girardi
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La posizione sull'Ucraina, il rapporto con il Pd, destra di governo e diritti. Sono tanti i temi che Giuseppe Conte ha toccato a Otto e Mezzo, in onda su La7. Ma prima di tutto ha affrontato, di nuovo, la questione Silvio Berlusconi. Oggi in Senato il Movimento Cinque Stelle non ha voluto prendere parola durante la commemorazione al fondatore di Forza Italia, scomparso lo scorso 12 giugno: "Abbiamo espresso sincero cordoglio ma siamo coerenti e vogliamo evitare ipocrisie: il rispetto significa anche non parlare in un momento commemorativo se non abbiamo niente da dire, se non rimarcare le enormi distanze fra Berlusconi e i nostri valori", ha detto il leader pentastellato.

Per poi aggiungere: "Dopo la sua morte abbiamo subito un racconto a reti unificate in cui si è declamato il grande statista, l'uomo innovatore. È una una visione unilaterale a cui non ci siamo accodati. Non permetteremo di scrivere e riscrivere la storia, che per noi è diversa".

Conte è poi tornato a parlare della manifestazione contro il precariato del M5s, su cui si sono abbattute le polemiche per le frasi di Beppe Grillo sulle "brigate di cittadinanza". E ha detto che concentrandosi sulle affermazioni del fondatore M5s si è voluto coprire il successo dell'iniziativa, a cui hanno partecipato 20 mila persone. Sul ruolo del Garante e sull'indirizzo politico, ha messo in chiaro: "Grillo ha un contratto in corso col Movimento che verrà rinnovato. I dettagli dell'importo non sono importanti. Ha un ruolo di garanzia, che è una cosa diversa, e un altro come consulente per la comunicazione, dove è indubbiamente esperto. La linea politica la fa il leader politico, questo è un contratto di consulenza. C'è stato un chiarimento sulla distribuzione dei ruoli, anche statutario, quando mi sono insediato. Il ruolo di garante nessuno glielo leverà mai, ma è cosa distinta dall'indirizzo politico, che detto io".

E si è rivolto anche a Elly Schlein: "È stata attaccata perché evidentemente all'interno del Pd ci sono componenti non propense al dialogo con noi". Da parte sua il leader M5s ha detto che se il Pd lo inviterà alle manifestazioni, lui ci sarà. "Se il Pd abbraccerà e indirà manifestazioni, come quella sulla autonomia differenziata, e ci invita, ci saremo. Non sono mai andato in difficoltà per le mie decisioni, sempre prese scientemente e con responsabilità". Sulla questione di un'alleanza più strutturale con i dem, però, ha precisato: "Gli elettori si chiedono qual è il progetto e la visione politica del M5S e lo stesso per il Pd, non pensano ad alleanze strategiche. Per battere queste destre bisogna portare una visione alternativa giorno per giorno, se io e Schlein ci chiudiamo in una stanza non battiamo la Meloni. La manifestazione di sabato è servita a definire il Paese che vorremmo, è un primo passo".

Tornando a parlare della manifestazione organizzata dal Movimento a Roma, Conte ha anche commentato alcune frasi dal palco di ospiti come Moni Ovadia sulla guerra in Ucraina che hanno scatenato non poche reazioni. "Abbiamo offerto il palco di sabato come spazio alternativo a tante persone e voci del Paese che normalmente non hanno spazio nel pensiero unico dominante. Per quanto riguarda la posizione di Moni Ovadia, ho sempre chiarito dall'inizio che c'è un aggressore e un aggredito, nessuno può permettersi di darmi delle simpatie putiniane. Il tema per me è un altro: come usciamo dall'escalation militare. Parliamo di batterie di missili, jet da combattimento, di invio truppe, rendendo la Nato automaticamente cobelligerante".

E sulla posizione del governo Meloni, ha aggiunto: "Meloni ha dimostrato bellicismo in piena continuità con Draghi. Non c'è nessuna prospettiva che l'Italia possa giocare un ruolo decisivo nella direzione della mediazione. Non confondiamo il fatto che siamo alleati col prendere ordini".

Conte è anche intervenuto su quanto sta succedendo a Padova, dove la Procura ha impugnato 33 atti di nascita di bambini e bambine nate da due mamme. "È un'assurdità, quella che si è creata a Padova. Questa destra dovrebbe fermarsi a riflettere. Cavalcare l'ideologia sulla pelle dei bambini è una vergogna. Stanno creando le premesse perché 33 bambini perdano da un giorno all'altro un genitore. Il riconoscimento dei diritti dei figli è sacrosanto".

Infine, il leader M5s ha concluso con un affondo al governo e alla presidente del Consiglio: "Giorgia Meloni sta andando malissimo. Il tema è la qualità dell'occupazione e come si distribuisce. Il problema è dove sta andando il governo, sta creando in modo scientifico e consapevole un Paese con cittadini di serie A e serie B. Oppure, sulla custodia cautelare che viene disposta per prevenire la latitanza; se io avverto che c'è un interrogatorio scappo all'estero. E lo fanno ricchi, mafiosi e politici".

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